venerdì 1 agosto 2008

ai clandistini dateci fuoco

  • Manifestazione
  • Giovedì 16-10-2008 alle ore 18.00
  • a Roma in Piazza Repubblica
  • Inoltre vi invitiamo alla
  • preghiera aperta di rito Islamico Martedì 30-09-2008 alle ore 8.30 a Roma a Piazza Vittorio e ai festeggiamenti Induisti Durga Puja dal 04 ott al 09 -2008 sempre a Piazza Vittorio.
All'Onorevole Presidente della Repubblica
All'Onorevole Presidente della Senato
All'Onorevole Presidente della Camera
All'Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri
Epc. Forza Politiche e uffici pubblici della Repubblica Italiana

Oggetto: Lavoratori Immigrati

L'Associazione Dhuumcatu sita a Roma in Via Nino Bixio 12, Tel: 0644361830, Fax: 0644703448, E-mail: dhuumcatu@yahoo.it, Sito: http://www.dhuumcatu.com/ Vi augura buon lavoro e, sicuri dell'approfondita conoscenza da parte Vostra della situazione in cui si trovano i lavoratori immigrati ed italiani, vogliamo però ricordarvi che in Italia sono circa 3 milioni i lavoratori immigrati con regolare permesso di soggiorno e circa 800 mila che ne sono privi.
La situazioni dei titolari di permesso di soggiorno è la seguente:
1- Per il rinnovo dei permessi di soggiorno si deve attendere un anno e la ricevuta rilasciata dall'ufficio postale, che attesta l'avvenuta presentazione della domanda dopo aver pagato 72,00 euro non sempre viene riconosciuta dagli uffici pubblici per il rilascio di documenti. Ad esempio, il Comune non rilascia la carta d'identità, il Ministero dei Trasporti la patente, il notaio non rilascia alcun atto, altri uffici pubblici non autenticano la firma degli immigrati, l'Acea, l'Enel, L'Eni e le compagnie telefoniche non stipulano i contratti se l'immigrato è in attesa del rinnovo. Inoltre, se non in possesso di un permesso di soggiorno valido non si può accedere neanche ai servizi offerti dalla sanità. La ricevuta di rinnovo rilasciata dall'ufficio postale viene riconosciuta solo dalla Polizia, dai Carabinieri, anche se questi ultimi, insieme ad altre forze dell'ordine come la Guardia di Finanza e le Polizia Municipale, a volte non hanno riconosciuto la ricevuta di rinnovo se erano trascorsi più di tre mesi dalla richiesta.
2- Per i ricongiungimenti familiari si devono attendere più di 2 anni. Lo Sportello Unico per gli immigrati non lavora come sportello "UNICO" ma al contrario come sportello "DIVISO": se chiediamo informazioni inerenti le pratiche, rispondono: "la Questura non ha ancora risposto " oppure, "il DPL non ha risposto" e negli ultimi tempi ci hanno fornito una risposta ancora più generica dicendoci: "Avete mandato la richiesta tramite posta e ancora non abbiamo ricevuto niente, andate a chiedere all'ufficio postale a che punto è la vostra pratica". La posta a sua volta ci dice che non è di loro competenza sapere quale è la situazione della pratica, bensì il loro compito consiste soltanto nel trasmetterla al destinatario. Inoltre con il sistema telematico, un sistema che ha sicuramente velocizzato l'invio delle pratiche, non c'è un interlocutore a cui posso rivolgermi quando il programma mi dice " il KIT non è stato compilato correttamente".
3- Per quanto riguarda il contratto di lavoro a tempo determinato spesso i datori di lavoro stipulano contratti per 2/3/6 mesi. La Questura, secondo la legge, stampa il permesso di soggiorno in base alla durata del contratto di lavoro. Per questo motivo spesso quando il lavoratore va a ritirare il suo permesso di soggiorno questo è già scaduto e deve rinnovarlo affrontando un minimo di spese pari a 72.00 euro.
4- Attualmente come permesso di soggiorno si rilascia una tessera elettronica, se facciamo una fotocopia di tale tessera, come spesso viene richiesto da molti uffici, compreso del datore di lavoro, la fotocopia non è leggibile per una problema della poligrafia.

Per tutti questi motivi chiediamo al Vostro Governo un intervento urgente visto che, prima delle elezione, i candidati che ora formano il nuovo Governo sostenevano che la prima questione da affrontare una volta insediatisi sarebbe stata la "questione immigrazione".
Vi proponiamo inoltre una soluzione per il problema dei rinnovi dei permessi di soggiorno:
- rinnovo immediato, come previsto della legge, del permesso di soggiorno, che essendo ora in formato elettronico può essere rinnovato dalla Questura come vengono rinnovate le altre tessere (quali, la tessera dell'autobus, le schede telefoniche, le tessere bancomat, ecc...). In questa occasione si può richiedere anche il certificato di Carichi pendenti, casellario giudiziario (per controllare se il soggetto ha dei precedenti penali). Se, durante la procedura di rinnovo del permesso di soggiorno si dovessero riscontrare dei problemi di natura giuridica, la Questura ha tutti gli strumenti per rintracciare il titolare del permesso di soggiorno. Inoltre, con questa procedura si può arginare la catena abusiva che si è creata per il rilascio del permesso di soggiorno o per il sollecito delle pratiche, per le quali noi immigrati ci troviamo costretti ad offrire denaro a destra/sinistra.
- La stessa procedura può essere adottata per il rilascio del nulla osta per i ricongiungimenti familiari. In particolare, quando un immigrata/o fa domanda per un ricongiungimento familiare, se ha tutti i requisiti previsti dalla legge, il rilascio del nulla osta deve essere immediato. Basta inviare la richiesta all'ambasciata Italiana nel paese d'origine del richiedente in modo tale che l'ambasciata verifichi il rapporto di parentela tra i due in quanto la legge sancisce che per ricongiungersi con un familiare sono necessari solo 2 requisiti: a) lavoro del richiedente; b) sistemazione di alloggio ( facile da controllare in quanto risulta dal contratto di lavoro e dal contratto di locazione). Per tutto il resto, con tutto il rispetto per i controlli da parte delle forze dell'ordine, basta una "clic" sul computer da parte della Questura per vedere se il richiedente o il suo familiare sono ricercati dalla legge. Salvo che nuovamente per i ricongiungimento familiari ci avete chiesto di produrre un doppio reddito, Va bene, ma perche non date doppio salario ai lavoratori e la pensione agli Italiani ?

Per quanto riguarda il "lavoro nero":
- dai dati ufficiali dell'Ispettorato del Lavoro risulta che solo a Roma circa il 65% degli immigrati con regolare permesso di soggiorno "lavorano a nero". Contro questa ingiustizia è necessario rafforzare i controlli da parte dell'Ispettorato del Lavoro e punire immediatamente, con la chiusura dell'attività per qualche giorno e una sanzione amministrativa, i datori di lavoro di quei lavoratori/trici senza contratto. Nel caso in cui il datore di lavoro rifiuti di pagare la contravvenzione sarà impossibilitato a riaprire la propria attività, dandogli comunque la possibilità di fare ricorso al Tribunale e nel caso in cui il Tribunale dichiari il datore di lavoro non colpevole, gli verrà restituita la cifra della contravvenzione (se pagata). Siamo sicuri che con questa procedura il Vostro Governo vedrà rinforzarsi le casse dello Stato in quanto rientreranno enormi contributi sia per la diminuzione dell'evasione fiscale sia per contravvenzioni fatte. Anche perché fino ad oggi gli unici ad essere puniti con il licenziamento sono stati i lavoratori.
- Vi proponiamo inoltre, di fare una legge che trasformi il "lavoro nero" in un reato penale in modo tale che il lavoratore possa richiedere l'intervento delle forze dell'ordine. Siamo sicuri che se così fosse, rappresenterebbe un esempio per tutti gli altri stati in materia di difesa dei lavoratori. Inoltre con l'aumento dello sfruttamento del lavoro, non soltanto lo Stato perde contribuiti del datore di lavoro che del lavoratore, ma per noi immigrati la situazione è ancora più grave. Infatti pur avendo un lavoro non dichiariamo alcun reddito e, per il rinnovo del soggiorno siamo costretti ad entrare nel mercato abusivo per aver un finto contratto di lavoro e di casa. In questo fase, i lavoratori italiani non sono direttamente vittime ma gli immigrati sono costretti a pagare persone abusive per aver un documento di idoneità alloggiativa. La legge risponde: "il datore di lavoro deve garantire l'alloggio", invece nessuno datore di lavoro interviene per risolvere il problema (tranne qualche datore per lavoro domestico); al contrario essi dicono: "se devo firmare il foglio in cui prendo la responsabilità alloggiativa, ti pago 300 euro al mese in meno". Così noi siamo vittime della situazione e gli sfruttatori creano un mercato.
Questi sono problemi che Voi che siete al governo non avete modo di sapere e, nessuno mai fino ad oggi ci ha interpellati per sapere quali erano i problemi e per cercare una soluzione insieme.

Per quanto riguarda gli 800 mila immigrati senza permesso di soggiorno:
1. Circa 200 mila lavoratori immigrati hanno perso il permesso di soggiorno e sono stati dichiarati clandestini, secondo quanto sancito dalla cosiddetta legge Bossi-Fini, in quanto i datori di lavoro non hanno rispettato quanto scritto sul contratto di lavoro. Molti datori di lavoro per pagare meno tasse allo Stato, hanno stipulato dei contratti di lavoro per collaboratori familiari ma in realtà queste persone svolgevano mansioni diverse da quelle previste dal contratto. Di conseguenza durante i controlli da parte dell'Ispettorato del Lavoro molti lavoratori non venivano trovati sul posto di lavoro e di conseguenza si sono visti negare il rilascio del permesso di soggiorno mentre per il datore di lavoro è ancora a "piedi libero". Ci risultano anche dei casi in cui i lavoratori conoscono i loro datori ma in realtà giuridicamente egli risulta una datore, ma un caporale. E' per noi impossibile chiedere, davanti ad un'offerta di lavoro, se la persona è in regola con i documenti come datore di lavoro. Non solo questo. Anche abbiamo trovato che, a seguito di processi cosiddetti penali ( vendita di merce senza l'autorizzazione del suolo pubblico, banali litigi, documenti per il rinnovo del soggiorno non autentico) si sono revocati permessi di soggiorno, anche se il giudice ha condannato l'immigrato con la condizionale o ha solo fatto pagare le spese del processo o una contravvenzione. Noi come associazione siamo d'accordo se, quando si trovano delle persone al di là che siano immigrati o italiani, che hanno commesso dei reati per droga, armi, favoreggiamento della prostituzione, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, omicidio, violenza verso le donne e non solo, queste vengano fermate e punite come previsto dalla legge, ma comunque crediamo che i "reati per la sopravvivenza", come quello di dichiarare sulla carta di svolgere una mansione ma nella realtà fare tutt'altro, che portano alla revoca del permesso di soggiorno favorisca ancora più la commissione di altri reati. Crediamo che in casi come questo basti ridurre la durata del permesso di soggiorno e osservare come l'immigrato si sia integrato nel settore lavorativo.
2. Circa 600 mila sono gli immigrati senza un documento che sono entrati clandestinamente nel Vostro paese per trovare un lavoro e tuttora lavorano qui nei settori dell'agricoltura, della ristorazione, nell'edilizia, come badanti, colf, lavaggio delle autovetture. In poche parole in tutti quei settori in cui i lavoratori Italiani non hanno più interesse a lavorare. Ed è proprio in questi ambiti lavorativi che è maggiore lo sfruttamento della manodopera immigrata, che, non essendo in possesso del permesso di soggiorno, è soggetta ai ricatti dei datori di lavoro. Se il Vostro Governo ci chiede perché allora siamo venuti in Italia, la nostra risposta sarà che siamo venuti per trovare un lavoro poiché nel nostro paese c'è una grave crisi economica e politica, ci sono guerre, c'è miseria e molte di queste crisi sono state causate dalla politica internazionale.
Quando il Vostro Governo ci intima di andarcene deve sapere che nel nostro paese ogni giorno muoiono di fame almeno 5 persone per questo pensiamo che il ritorno non sia una buona soluzione ed inoltre è praticamente impossibile cacciarci tutti via dall'Italia.
Per questi motivi noi proponiamo una regolarizzazione per i lavoratori sia autonomi sia subordinati in modo che il Governo posso difendere i diritti di lavoratori.
3. Perche noi chiediamo una regolarizzazione ?
Quando un italiano/a chiede un lavoro, il datore risponde "questo è il tuo stipendio". Se il lavoratore/trice chiede: "come mai è così basso?", egli risponde che ci sono molti immigrati disposti a lavorare per meno soldi e anche per dieci ore al giorno. Quando noi immigrati chiediamo un lavoro con un regolare contratto il datore di lavoro ci risponde che se vogliamo lavorare è cosi altrimenti ci sono altri immigrati senza permesso di soggiorno disposti a lavorare senza contratto per 14 ore al giorno con un guadagno di 25 euro giornalieri. Questi sono i ricatti che spesso vengono utilizzati dai datori di lavoro per sfruttare il lavoratore e aggirare lo Stato tramite l'evasione fiscale.
Al di là di quanto spesso si sente dire dai rappresentanti dei partiti politici italiani contro gli immigrati, che dobbiamo andarcene tutti, che abbiamo portato la criminalità o le malattia, che siamo causa della disoccupazione, ecc..., tutte queste parole non hanno un vero fondamento, la loro unica utilità è quella di alimentare il dibattito politico e ricevere applausi dagli elettori se si è contro gli immigrati.
Nessuno paese al mondo ha potuto mandare via tutti gli immigrati presenti sul suo territorio, anche un paese tra i più poveri al mondo come il Bangladesh, ha più di 500 mila immigrati (si chiamano non bengalesi -Bihari). L'unica cosa che il governo bengalese può fare è far salire tutti dentro una nave e lasciarli affondare in mare. Questa è una soluzione? Oppure se il Governo italiano prende tutti gli immigrati e ci rinchiude in un lager e poi ci da fuoco, questa è una soluzione? O inizia a spararci quando siamo in mare? Farci malmenare dai militanti dell'estrema destra, queste sono delle soluzioni? O se le forze dell'ordine fermano uno di noi e per umiliarci ci ordinano di camminare senza scarpe sull'asfalto caldo, come è accaduto la settimana scorsa in Via Appia a Roma, questa è una soluzione?

Per quanto riguarda i richiedenti Asilo:

1. Dare la possibilità di presentare la richiesta di Asilo alla Questura anche a coloro che hanno ricevuto un decreto di espulsione e non obbligare un immigrato che è in possesso di regolare documento di riconoscimento come il passaporto o un attestato della sua ambasciata a rimanere nei centri di identificazione.
2. Dopo il rigetto da parte della commissione a seguito della presentazione del ricorso al Tribunale, bisogna rilasciare il permesso di soggiorno in attesa di riconoscimento di Asilo.
3. Non rimpatriare con la forza i richiedenti Asilo, sia per motivi politici che per motivi umanitari, fino a quando non è stata emessa la sentenza finale del Tribunale. Abbiamo infatti verificato durante l'Emergenza umanitaria in Bangladesh o in Birmania, che rimpatriare le persone equivale a condannarli a morte. Infatti, attualmente in Bangladesh con il guadagno di un giorno di lavoro un capo famiglia può comprare 2/3 kg riso, peggiore è la situazione in Birmania e in altri paesi dell'Africa.
Per noi un pezzo di pane è più importante della democrazia. Per noi un permesso di soggiorno è più importante di una parte del mio corpo. Quando noi abbiamo fame, ci sembra futile parlare di poesia. Quando Voi vedete la luna piena ne ammirate la bellezza, mentre noi ci immaginiamo una pizza. Quando si ha fame tutto il mondo ci appare buio.
Rilascio del Permesso di soggiorno deve essere lo spirito di dare la possibilità vivere una famiglia.
Trovare un immigrato privo di soggiorno e condannarlo a 4 anni di carcere non serve a fermare l'immigrazione. L'immigrazione può essere fermata solo se si metterà fine alle guerre e allo sfruttamento delle risorse del Terzo Mondo. Io sono pronto ad andare in prigione per quattro anni per il reato di clandestinità, basta che mi diate un lavoro, dentro la prigione, e mi paghiate, perché con il guadagno del mio lavoro vivono dieci persone nel mio paese. Per le impronte digitali potete delegare anche i medici in sala parto a prendere impronte a pena noi siamo nati per la Vostra sicurezza. Vasta che ci lasciate vivere in pace con un benedetto Permesso di Soggiorno.
Distinti Saluti
Roma: 26-07-2008 Il Presidente
Siddique Nure Alam Bachcu