venerdì 30 gennaio 2009

Manifestazione contro il Pacchetto (in)sicurezza per chiedere permesso di soggiorno per tutti


L’Associazione Dhuumcatu vi invita a partecipare alla
manifestazione
Sabato 31 Gennaio, ore 15.00,
Piazza Porta Maggiore a Roma
contro il Pacchetto (in)sicurezza per chiedere permesso di soggiorno per tutti

lunedì 26 gennaio 2009

La Protezione civile del Comune di Roma rifiuta l’intervento perché la richiesta è venuta da un Immigrato


Comunicato Stampa

L’Associazione Dhuumcatu oggi (25-01-2009) ha visitato l’occupazione di Via Eurialo 1, a Roma, (stabile in disuso da 5 anni) in cui ci sono circa 25 persone, tra famiglie, donne, bambini. Ci sono anche degli invalidi molto gravi (cura a base di insulina). Gli occupanti sono disperati, in quanto sono tutti sotto sgombero. Loro non stanno dietro nessuno striscione, ma si sono auto organizzati. Dentro lo stabile non c’è né luce né acqua, sono anche senza coperte, senza letti. Allora noi abbiamo distribuito dei volantini che penso abbiate ricevuto. Abbiamo cercato di aiutare queste persone anche sotto l’aspetto umano. Però abbiamo poca forza. Comunque noi siamo vicini a loro.
Siamo straniti dal fatto che nessun Italiano si sia avvicinato per aiutarli, nemmeno per portargli un caffè sotto questo freddo. Anzi, qualcuno ha attaccato noi immigrati, dicendo ”ma voi che ca….o c'entrate con le vicende degli Italiani?”. Un’altra persona del palazzo è venuta per dire “se adesso per cucinare portano le bombole tutto il palazzo è a rischio”. Ma non si è degnata nemmeno di portare un piatto di pasta per i bambini.
Abbiamo telefonato alla Protezione Civile del Comune di Roma, per fargli portare qualche coperta, acqua, ma hanno rifiutato. In più ci hanno detto “ma voi immigrati, che cosa centrate con loro”?
Allora preghiamo i cittadini Italiani di intervenire, per dare una mano a queste famiglie. Abbiamo visto un padre con tre bambini, disperato perchè non sapeva dove sbattere la testa. Non ce la fa più a sopportare la sofferenza dei bambini!
Chiediamo ai giornalisti di intervenire, di indagare il motivo per cui la Protezione Civile ha rifiutato di portare coperte e acqua.

Con questo comunicato chiediamo a nome degli occupanti un incontro urgente con il Municipio IX, chiediamo che riceva una delegazione di occupanti, che ascolti la loro tragedia (sicuramente senza noi neri!).
Ma avete capito? Dentro questa piccola cosiddetta “occupazione” ci sono i Vostri bambini, i Vostri anziani, i Vostri familiari, i Vostri invalidi.
In particolare chiediamo all’Onorevole Presidente del Municipio IX, di fare, per favore, una visita alle famiglie, anche come semplice atto umanitario.
Per ultimo noi chiediamo scusa ai giornalisti per averVi disturbati questa mattina presto, per informarVi di quello che stava avvenendo. Vi ringraziamo anticipatamente per la Vostra disponibilità.

Per informazioni: 3398127020/0644361830 (meglio se Vi recate direttamente sul posto e parlate di persona con gli occupanti).

Per la prima volta in Italia, gli immigrati sostengono l'occupazione di case da parte di cittadini italiani


Rispettabili cittadini del quartiere,

Noi immigrati sosteniamo pienamente questa occupazione da parte di cittadini italiani in quanto, come sapete bene, da circa un anno siamo tutti colpiti dalla crisi economica. Queste famiglie, donne, anziani e bambini sono sotto sfratto e a rischio imminente di sgombero. Guadagnando poco non c’è più possibilità di vivere, diventa impossibile pagare un affitto di minimo 1000 euro. Un capo famiglia che – se fortunato - guadagna 1400 euro come può pagare l’affitto, le spese dei bambini, le spese scolastiche, cibo, vestiti, insomma spese di prima necessità, senza avere una macchina, senza un gelato e senza giocattoli per i bambini che deve crescere?
I politici attaccano noi immigrati come se fossimo noi la causa della crisi, in realtà questa crisi che voi vedete ha cause politiche: perché? il mondo non ha raddoppiato la sua popolazione in un giorno da 6 miliardi a 12 miliardi, e nessuno ha bruciato i soldi; allora perche c’è la crisi?
La risposta è che i governi del Vostro paese, così come dei nostri hanno investito troppi soldi per le spese militari e per le guerre. E le conseguenze di questo le stiamo pagando tutti.
Dico soltanto ai cittadini, che con il budget investito in spese militari di un paese del G8 può vivere un ottavo della popolazione mondiale. D’altra parte i cittadini che hanno costruito questo paese si vedono oggi senza casa, senza tetto, senza cibo, ma i politici continuano a fare la loro politica sfruttando i cittadini e i lavoratori tramite i datori di lavoro e le società immobiliari. Noi immigrati crediamo che bisogna sostenere questa occupazione di Via Eurialo n° 1 e invitiamo voi residenti del quartiere a portare la vostra solidarietà a queste famiglie e ai loro bambini. Sappiamo che alcuni dicono anche che il caro affitti è colpa degli immigrati, perché noi immigrati abbiamo preso in affitto tanti appartamenti. Anche questa è una menzogna. Al contrario anche noi immigrati paghiamo il caro affitti e anche per questo siamo vicini a chi lotta per la casa. Per questo motivo noi immigrati siamo qui, per sostenere questa occupazione. Pur non avendo il diritto alla casa, riteniamo che almeno i cittadini italiani debbano avere il diritto a una casa, alla salute, all’istruzione, alla pensione e al sussidio di disoccupazione, e che questi diritti debbano essere garantiti dallo Stato Italiano.
Vogliamo rivolgere un ultimo e caloroso saluto
a queste famiglie senza casa, che la casa hanno deciso di prendersela da soli.
CORAGGIO!
E che la lotta per avere un tetto vada avanti!
Asso: Italbangla, Mosaici e Dhuumcatu: Via-Bixio-12

lunedì 12 gennaio 2009

La Stazione dei Carabinieri di Tor Pignattara a Roma autorizza il pestaggio di un immigrato da parte dei suoi connazionali


Comunicato stampa

Il fatto

La Stazione dei Carabinieri di Tor Pignattara a Roma autorizza il pestaggio di un immigrato da parte dei suoi connazionali
Il giorno 7 Gennaio 2009 a Tor Pignattara un cittadino bangladese Hamid Dali viene sequestrato da alcuni suoi connazionali, con i quali divide l’appartamento, in quanto accusato di aver rubato 13.000,00 euro.
Alle 18.00 inizia quella che potrebbe sembrare la scena di tortura in un film sul fascismo: queste persone hanno iniziato a malmenare Hamid Dali, il quale non poteva urlare avendo la bocca tappata. Gli vengono legati mani e piedi, messo un tessuto sopra la faccia, buttato addosso dell’acqua e picchiato sotto i piedi con una bottiglia di vetro riempita d’acqua bollente.
Il giorno dopo alle ore 12.00 circa, qualche amico della vittima, saputo del fatto, comunica con Carabinieri, i quali sul posto vengono subito informati dagli aggressori che Hamid Dali ha rubato dei soldi e che non è in possesso del permesso di soggiorno. Allora i Carabinieri (sembra che un agente si chiami Andrea), lasciano Hamid Dali nelle mani dei suoi aggressori, in pratica è come se li autorizzassero a continuare il pestaggio, per cui Hamid Dali subisce altre torture.
In un paese “molto” democratico, circa due anni fa nella stessa stazione dei Carabinieri di Tor Pignattara con la forza 13 bengalesi vennero puniti facendo pulire loro l’intera caserma.
La notizia del Sig. Hamid Dali arriva all’associazione Dhuumcatu in data 08-01-2009 e alle ore 20.30 circa ne abbiamo subito dato comunicazione al 113, ma al terzo intervento delle ore 21.41, la Questura ci chiama e ci informa che forse l’informazione era errata in quanto loro non hanno trovato nulla. Allora richiediamo un altro intervento sempre del 113 (in quanto abbiamo perso la fiducia negli agenti del 112) e a questo punto, gli agenti della P.S. localizzano il luogo e riescono a liberare la vittima dell’aggressione: le sue condizioni sono gravi.
Noi chiediamo al Prefetto, al Questore, al comandante dei Carabinieri per quale motivo i Carabinieri di questa stazione spesso assumono comportamenti lesivi nei confronti degli immigrati? Inoltre all’ On. La Russa, chiediamo con quale motivazione i suoi uomini hanno permesso questa tortura? La nostra associazione ritiene che se il Sig. Hamid Dali risulta colpevole del reato accusato, deve essere arrestato e processato dalla magistratura e giudicato dal Giudice, come per i suoi aggressori, che devono essere immediatamente arrestati.
E’ questa la punizione che spetta ad un immigrato senza permesso di soggiorno, da parte di un governo che vuol privare chi non ha documenti del diritto alle cure mediche?
Noi immigrati non conosciamo la politica, ma abbiamo sentito che il trasferimento dell’ex Prefetto Mosca è stato un atto politico, perché egli era considerato troppo tollerante, non seguendo l’indicazione politica dell’attuale Governo nella gestione della “questione sicurezza”, in particolare il caso Rom.
Allora Signor Prefetto Pecoraro, lei è il nuovo incaricato per la sicurezza della Provincia di Roma, perciò ci rivolgiamo a Lei per sapere quale sia il suo punto di vista sulla sicurezza. Lei cosa pensa: se un immigrato non ha il permesso di soggiorno se ne può autorizzare l’uccisione? Se lei non è d’accordo, l’associazione Vi chiede di verificare chi è questo Carabiniere “Andrea”, e perché ha lasciato che un immigrato venisse massacrato dai suoi connazionali. Inoltre, Vi chiediamo di punire gli aggressori di questo grave episodio per evitare e stroncare il ripetersi di fatti analoghi all’interno della comunità immigrata in particolare quella bengalese.

Info: 0644361830, 3398127020, dhuumcatu@yahoo.it
Comunicato riguardante i chiarimenti tra l'Associazione Dhuumcatu e l'Arma dei Carabinieri
Oggi, 13 gennaio 2009, alle ore 9.30 circa, abbiamo ricevuto presso la sede dell’associazione Dhuumcatu la visita dell'Arma dei Carabinieri della Provincia di Roma allo scopo di chiarire la vicenda di Torpignattara di cui vi abbiamo dato conto nei paragrafi precedenti in questo stesso articolo. Il Comandante Colonnello dei Carabinieri, insieme al Comandante della stazione Casilina e di Piazza Dante, ci ha assicurato che è loro compito e preoccupazione garantire in egual misura la sicurezza dei cittadini italiani e degli immigrati. I funzionari dei Carabinieri hanno espresso la loro convinzione che la vicenda di Torpignattara sia stata causata dalla cattiva interpretazione del messaggio con la richiesta di aiuto arrivata al loro centralino. La chiamata al 112 in ogni caso è stata raccolta dal suddetto centralino e non dalla Stazione dei Carabinieri di Torpignattara.
La nostra associazione ha ribadito la sua posizione al funzionario dei Carabinieri e i funzionari hanno chiarito la loro posizione contro ogni atto di criminalità, da chiunque venga commesso.
Con questo comunicato ricordiamo dunque a tutti gli immigrati e in particolarmente a coloro che provengono dal Bangladesh, dall'India e dal Pakistan, che, ove ve ne fosse la necessità, anche in relazione a fatti che avvengono all'interno delle comunità, non devono esitare a contattare immediatamente le Forze dell' Ordine: Polizia, Carabinieri ,Guardia di Finanza o Vigili del Fuoco e spiegare con tranquillità al funzionario di turno l'accaduto e i motivi della chiamata.