domenica 30 gennaio 2011

Berlusconi è un traditore - Conferenza stampa

Berlusconi è un traditore

Conferenza Stampa

Piazza Della Repubblica
Roma
Lunedì 31 Gennaio 2011
ore 18.00


L’Associazione Dhuumcatu vuole denunciare il tradimento del Presidente del Consiglio Berlusconi nei confronti del suo amico, il Presidente d’Egitto Hosni Mubarak. Circa due mesi fa lui ha informato che il Presidente d’Egitto Mubarak lo avrebbe contattato telefonicamente per il caso Ruby, e da quel momento è intervenuto con la Questura di Milano per liberare l’ormai famosa Ruby.
Da qualche tempo i cittadini egiziani sono in rivolta contro Mubarak e hanno iniziato a manifestare contro il regime per avere una vera democrazia, un vero riconoscimento dei diritti sia dei lavoratori, e più in generale per il riconoscimento dei diritti umani. L’amico di Berlusconi ha dato mandato di sparare contro i manifestanti e al momento si contano più di 200 morti, tra cui donne e bambini. Auspichiamo che i cittadini egiziani in rivolta vadano fino al fondo per riconquistare i diritti fondamentali, e noi come Associazione Dhuumcatu siamo incondizionatamente al fianco dei cittadini egiziani, e particolarmente ci stringiamo attorno agli immigrati di nazionalità egiziana che vivono e lavorano in Italia.
Contestualmente invitiamo il mondo internazionale a rompere i rapporti con Berlusconi, perché lo consideriamo un traditore: adesso che il suo amico Mubarak è in difficoltà lui non interviene, mentre per la vicenda Ruby è intervenuto solo per avere come riconoscenza un prestazione fisica e null’altro.

Viva la lotta del popolo d’Egitto!
Ma stiamo attenti: Berlusconi potrebbe strumentalizzare la lotta degli immigrati egiziani che lavorano in Italia facendoli passare per terroristi.

Info: 3398127020 / 0644361830 / dhuumcatu@yahoo.it

martedì 11 gennaio 2011

Cosa ci porta Babbo Natale per il 2011? Violenza razzista, intimidazioni e demagogia xenofoba

Comunicato stampa

L'associazione Dhuumcatu denuncia il clima di odio e di violenza razzista che sempre più chiaramente si avverte a Roma e che ha portato ad una serie impressionante di aggressioni ai danni di cittadini provenienti da paesi extracomunitari.

L'anno comincia con l'iniziativa del consigliere comunale del Pdl Federico Mollicone, che chiede l'intervento della polizia giudiziaria per mettere i sigilli al centro di preghiera islamico di piazza San Vito, all'Esquilino. Tra le motivazioni Molliconi specifica irresponsabilmente che il luogo di culto rappresenterebbe "una potenziale 'miccia' pericolosa alla luce dei recenti fatti verificati a danno della comunità cristiana a livello internazionale".
Parole prive di qualsivoglia riscontro, anche nelle informative del Ministero degli Interni a disposizione delle autorità e dei mezzi di informazione.
A questa dichiarazione segue una preoccupante serie di episodi di violenza razzista e di intimidazioni ai danno di cittadini immigrati che andiamo ad elencare:

Il 7 gennaio un uomo armato di pistola entra in un kebab di via Casilina, gestito da una famiglia originaria dell'India, e minaccia il proprietario per farsi consegnare del denaro. Al suo rifiuto cosparge il pavimento di liquido infiammabile e da fuoco al locale.

Il 9 gennaio alle 20.30 un furgone fa irruzione nella tenuta di Tor Cervara, dove da mesi l'associazione Dhuumcatu tenta, tra mille difficoltà, un esperimento che coniuga l'insediamento abitativo e la gestione una parte della tenuta agricola. Dal furgone escono degli uomini che dopo aver distrutto ogni cosa accoltellano il custode che, senza permesso di soggiorno, non può denunciare l'accaduto e si rifugia sanguinate presso i locali dell'associazione Dhuumcatu. Le due coltellate infertegli inzuppano completamente i suoi vestiti, attualmente nelle mani dell'associazione Dhuumcatu. Chiediamo al Questore di Roma di prendere possesso delle prove a nostra disposizione, di aprire un'indagine sull' accaduto e di porre in atto una vigilanza sul territorio che impedisca il ripetersi di tali fatti.

Ieri, 10 gennaio, alle ore 20.30 la sede di via di Torre Maura dell'associazione Dhuumcatu subisce una rapina con il furto di beni per 7-8.000 euro. Questo sebbene siano più di due anni che l'associazione denuncia continue minacce, come è testimoniato da un'intervista rilasciata alla Rai e dall'apertura di un'indagine ad ampio raggio da parte della Questura di Roma.

Chiediamo a tutte le Istituzioni, locale e nazionali, di intervenire su queste vicende e di mettere in campo atti responsabili che pongano un freno al clima di violenza e di intolleranza, invece di perseguire irresponsabilmente la strada opposta, che sta portando ad una proliferazioni di atti che coniugano squadrismo e delinquenza comune ai danni dei cittadini immigrati e delle loro famiglie.