sabato 19 febbraio 2011

Il monumento ‘Shaheed Minar’ fuori Roma? No, grazie Sindaco

La statua dei martiri del ’52, Shaheed Minar, un monumento edificato al centro dell’università di Dhaka in Bangladesh, celebra il riconoscimento mondiale dato alle lotte studentesche in difesa della lingua bengali. La data del 21 febbraio, che intende celebrare i caduti nelle sollevazioni popolari avvenute nel 1952 nell’allora Pakistan Orientale, odierno Bangladesh, è stata istituita dall’UNESCO nel 1999 Giornata Internazionale della Lingua Madre, per esprimere la necessità di una politica linguistica mondiale basata sul dialogo tra culture, sul multilinguismo e sulla tutela delle lingue minoritarie.
Il fenomeno della progressiva estinzione o marginalizzazione delle lingue minori ha dati allarmanti: delle oltre 6700 lingue parlate nel mondo più di 200 si sono estinte nelle ultime tre generazioni mentre altre 2500 rischiano di scomparire a breve.
La centralità della tematica, simboleggiata dallo Shaheed Minar, non può essere relegata dalla città di Roma. Per questo la comunità del Bangladesh rifiuta di spostare l’evento dal centro della città e di edificare, su volere del Sindaco, un monumento destinato all’invisibilità culturale e sociale. Invitiamo dunque tutti a partecipare all’iniziativa, promossa in collaborazione con la Provincia di Roma, Regione Lazio-Consigliere e UNESCO -United Nations Educational Scientific Cultural Organization Commissione Nazionale Italiana, che si terrà domani dinanzi alla riproduzione simbolica dello Shaheed Minar a L.go Guglielmo Pepe a Roma.

21 Febbraio: Giornata Internazionale della Lingua Madre
appuntamento domenica 20 Febbraio 2011 Ore 21.00
Via Giolitti, Roma (Teatro Ambra Jovinelli)

Organizzato da Associazione Bangladesh in Italia
Coordinato dal Comitato Internazionale della Lingua Madre
e dall'Associazione Dhuumcatu

mercoledì 2 febbraio 2011

Un neonato immigrato è sparito da Roma


Conferenza Stampa
Via Bixio 12, 00185 Roma
4 Febbraio 2011
ore 12.00
Un neonato immigrato è sparito da Roma
L’Associazione Dhuumcatu vuole denunciare il menefreghismo delle istituzioni verso gli immigrati. In data 11-01-2011 è nato un bambino immigrato con la pelle di colore “NERO”. Successivamente il padre richiede alla Questura di Roma un permesso di soggiorno per motivi di salute sia per la mamma, per il bambino appena nato, e per sé stesso. La Questura di Roma non accetta il certificato rilasciato dall’ospedale che attesta la nascita del bambino insieme alla paternità e maternità dei genitori. Secondo la Questura di Roma per ottenere il rilascio del permesso di soggiorno serve un certificato del Comune di Roma.
In data 01-02-2011 il padre si reca presso il Comune di Roma con testimoni, ma allo sportello si rifiutano di registrare il bambino perché il padre è privo del permesso di soggiorno. Alle insistenze del padre, il funzionario risponde che la nascita del bambino non è stata registrata dall’ospedale.
In data 02-02-2011 il disperato padre domanda all’ospedale Sandro Pertini per quale ragione non è stata registrata la nascita del suo bambino.
L’operatore immediatamente si mette in contatto con il Comune, ma di quello che si sono detti al telefono il padre non è riuscito a sentire né a capire; gli è stato solo chiesto oralmente di ripresentarsi.
La nostra domanda
alla Questura di Roma: perché lo sportello non può rilasciare un permesso di soggiorno ai genitori dal momento in cui erano presenti davanti allo sportello il padre, la madre e il neonato ?
al Comune: come mai non esiste il registro delle nascite del bambino ?
all’ospedale: perché c’è stato questo disguido ?
ai cittadini italiani: vi interessa sapere dove e come sta adesso questo bambino?
alla magistratura: perché non aprite un indagine?
siete tutti militanti della Lega Nord o impiegati pubblici?

Durante la conferenza stampa vi racconteremo un’altra vicenda simile avvenuta nel Municipio VIII: non è stata registrata la residenza di un bambino immigrato pur essendo in possesso di permesso di soggiono. Alla conferenza stampa saranno presenti i genitori dei bambini coinvolti. Siete vivamente pregati di partecipare alla conferenza stampa, per ripagare la buona fede del padre, che continua ad avere fiducia nei giornalisti, nella stampa, nella TV, e in tutti gli organi che vogliono tutelare i diritti dei bambini senza discriminazione in base al colore della pelle.

Info: 0644361830/3398127020 – dhuumcatu@yahoo.it