lunedì 22 dicembre 2014

La lettera del Piccolo Clandestino al Babbo natale

comunicato: La lettera del Piccolo Clandestino al Babbo natale
Al nostro Caro Babbo Natale
Epc.
Al Ministero degli Interni
Alla Prefettura di Milano
Alla Questura di Milano
All’Ufficio L’unar (Presidenza del Consiglio dei Ministri)

Oggetto: Rinnovo del permesso di Soggiorno del minore Beg Yaseen nato a Roma il 11/01/2011
L'Associazione Dhuumcatu sita a Roma in Via Casilina, Tel/Fax: 064465152 , E-mail: dhuumcatu@yahoo.it, sito: www.dhuumcatu.org, Facebook: Asso.Dhuumcatu scrive questa lettera a nome del minore per te Babbo Natale.
Sai caro Babbo questo piccolo ragazzo non conosce la lingua italiana tanto quanto basti per poter scrivere lui stesso questa lettera, ma oggi abbiamo deciso di aiutarlo perché anche i sogni di un bimbo straniero devo poter essere realizzati; così la nostra associazione ha deciso di tradurre il suo desiderio per potertelo rendere comprensibile.

Caro Babbo Natale, quest’anno come regalo vorrei sentirmi libero di non essere giudicato clandestino, vorrei poter andare in giro per le strade adornate di addobbi natalizi senza dover scappare dalla polizia, desidererei poter passare le feste con i miei genitori senza sentirmi in un paese che non mi vuole. Forse chiedo troppo? Sai Babbo sto per diventare fratello!! Sono così felice, ma allo stesso tempo rammaricato nel profondo perché so che ora non saremo più solo io, la mamma e il babbo a fuggire dalla clandestinità, ma anche la mia piccola e fragile sorellina. Allora ti chiedo caro Babbo, puoi regalarmi la possibilità di essere cittadino? Potresti donarmi quel foglietto di carta che viene chiamato “ Permesso di Soggiorno”? La mia mamma mi ha detto che è andata a chiederlo alla Questura di Milano, ma loro non ci hanno rinnovato la possibilità di sentirci umani. Il vero motivo di questo rifiuto non lo so, forse perché sono nato in una famiglia islamica, o chissà, forse perché non tutti possono vivere nella stessa condizione umana. Se pensi di non riuscire nemmeno tu a donarmi questo importante foglietto allora ti domanderei troppo se ti chiedessi di trovare un lavoro a mio padre in un luogo dove non serve avere questo “permesso”, dove non c’è il controllo della Polizia? Caro Babbo spero che tu sia buono anche con me che sono straniero, perché io soffro la fame come tutti e come tutti vorrei avere la possibilità di essere cittadino, chissà come farò a vivere in un paese che mi toglie il pane di bocca e che mi abbandona esule. Io ti aspetto Babbo … spero che tu venga, almeno tu realizza questo piccolo desiderio.
Dal tuo Beg Yaseen, dal profondo del cuore.

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Con il minore Associazione Dhuumcatu Chiede Al Prefetto e Questore di Milano per poter intervenire presso Ufficio Immigrazione dove ha rifiutata il rinnovo.---- Grazie — Buon Lavoro e Buone feste

lunedì 8 dicembre 2014

Comunicato

In relazione a numerose segnalazioni di voci ingiuriose nei confronti dell’associazione Dhuumcatu pervenute presso la nostra sede. Teniamo a precisare che: 
l’associazione Dhuumcatu opera nell’ambito immigrazione dal 1991, distinguendosi per la sua impostazione politico sociale da sempre a fianco dei più deboli e sfruttati. 
La vicenda delle voci infamanti comincia a prendere corpo negli anni a cavallo tra il 1999 e 2001 , queste voci ignobili hanno infangato ingiustamente la nostra associazione, tacciandola di sfruttamento agli immigrati. 
Per dimostrare queste tesi fantasiose a quel tempo sono state organizzate dal movimento romano varie riunioni e assemblee pubbliche nel tentativo di screditarci agli occhi dell’opinione pubblica, ma, questi tentativi portati avanti da persone e comitati evidentemente in malafede non hanno sortito nessun effetto se non quello di dimostrare pubblicamente l’estraneità della nostra associazione. 
L’epilogo di tutta questa assurda vicenda si ha in una famosa riunione svoltasi al Villaggio Globale nell'anno 2000 alla presenza di 42 associazione italiane facenti riferimento all'area del movimento romano, ebbene, nessuno è riuscito a dimostrare la veridicità di tali calunnie, trasformando quello che doveva essere un processo politico contro un’associazione di immigrati autorganizzati in una farsa grottesca. ( probabilmente a qualcuno dava fastidio che a guidare un nascente movimento rivendicativo degli immigrati non ci fosse un Italiano) 
Sicuramente tutta questa vicenda ha avuto un onda lunga nei nostri confronti che si è materializzata in isolamento e scarsa agibilità, ma sicuramente non ci siamo fatti intimorire da queste accuse infame, ne tanto meno quando la magistratura romana ha tentato di metterci all'indice come terroristi Internazionali, continuando a praticare il nostro intervento quotidianamente per tanti anni.
Negli ultimi mesi ( e sopra tutto da quando abbiamo cominciato ad articolare un intervento nel quartiere di Tor Pignattara) ricominciano le voci …………………….. a noi riportate da nostri conoscenti che ci riferiscono che suddette infamie gli sono state comunicate da esponenti di partiti politici di Zona e associazioni.

Avvisiamo tutti coloro che per i loro sporchi interessi hanno tutto questo interesse nel diffamarci che qualora siano in possesso di prove di qualsiasi genere che possano documentare la nostra responsabilità sia civile che penale che morale di presentarle alle autorità competenti, in assenza di tutto ciò possono tranquillamente tacere che fanno più bella FIGURA!!!!!