mercoledì 23 settembre 2009

La sanatoria fallita: presidio permamente a Piazza Esquilino

Invitiamo tutti al presidio di Piazza Esquilino delle ore 18.00 sulle tematiche della sanatoria e che rischia lo sgombero da parte delle forze dell'ordine.

Comunicato Stampa

Come certamente saprete sono in corso le procedure per l’Emersione del lavoro irregolare nelle attività di assistenza e di sostegno alle famiglie, ai sensi della legge 3 Agosto 2009, n. 102, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, recante provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali. Sino al 16 Settembre, le domande pervenute al portale del Ministero dell’Interno sono al 94.122 - solo il 10% delle lavoratrici e dei lavoratori privi di permesso di soggiorno - un numero indicativo di un meccanismo che sta risultando farraginoso e fallimentare.
Come individuato sin dall’inizio dalle associazioni che operano nel settore, i principali punti di criticità sono i seguenti:

il requisito del reddito, ammontante a 20 mila Euro, nettamente più elevato del reddito italiano medio, stimato secondo l’OCSE a 13 mila. Un secondo problema è legato all’assenza di strumenti da parte del lavoratore di verificare che il datore sia in possesso dei requisiti di reddito. Risultano numerose segnalazioni di datori di lavoro, che per non stipulare il contratto, stiano dichiarando redditi inferiori al proprio lavoratore o falsamente di raggiungere il tetto di reddito richiesto in maniera da far perdurare condizioni di sfruttamento lavorativo;
l’assenza nella norma di uno strumento a tutela del lavoratore che, dinanzi al diniego del datore di lavoro di procedere alla stipula del contratto, voglia ricorrere alla denuncia o all’autocertificazione del rapporto di lavoro ai fini della regolarizzazione;
la tipologia di lavoratori a cui si rivolge l’emersione, unicamente solo al 15% dei lavoratori immigrati, che sono impiegati nel settore dell’assistenza familiare, che di fatto esclude automaticamente tutte le altre tipologie lavorative in cui opera oggi in Italia la manodopera straniera (edilizia, agricoltura, terziario, etc). Oltre al problema della discriminazione delle diverse tipologie di impiego, non può sfuggire la questione legata alle forme contrattuali, delle quali il provvedimento esclude i lavoratori autonomi e parasubordinati.
l’impossibilità per tutte le organizzazioni impegnante nel Terzo settore nell’assistenza familiare (riconciliazioni di rapporti coniugali, mediazione familiare, accompagnamento di minori ad asili e istituti scolastici, etc.) di stipulare il contratto con i propri lavoratori.

Alla luce della gravità della situazione e dello stato di precarietà in cui vivono i migranti, alla costante ricerca di modalità di regolarizzazione che aggirino i requisiti richiesti, si sta verificando un diffuso mercato abusivo, in cui il costo della domanda di sanatoria arriva fino a 7 mila Euro.
Gentile Onorevole, Le chiediamo di attivarsi affinché il governo si impegni quanto prima a correggere la norma, abolendo i requisiti del reddito, estendendo a tutti i settori lavorativi la possibilità dell’emersione e, infine, prorogando i termini di scadenza della presentazione delle domande, al momento fissato al 30 Settembre ’09.

Al fine di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica, partirà dal 22 Settembre ’09, con un presidio che si terrà alle ore 18.00 a P.za Esqulino a Roma, una campagna di iniziative e mobilitazioni, alla quale ci auguriamo Lei vorrà aderire.


Roma, 21 Settembre ’09.

Distinti saluti

CII - Comitato Immigrati in Italia
Tel. 0644361830, Fax. 0644703448 Mobile 3398127020, 3479250741

sabato 12 settembre 2009

700 persone per strada. Tra loro anche Babul, il marito di Mary Begum

Conferenza Stampa


Martedì 15 Settembre ‘09

Ore 10.00, Piazza della Repubblica



Dopo lo sgombero di v.le Regina Elena e di via Salaria 971 dormono per strada circa 700 persone, insieme a Babul, il marito di Mary Begum, che martedì brucerà pubblicamente l’ultimo ricordo della sua famiglia.


Gli stabili di v.le Regina Elena e di via Salaria sono stati sgomberati con uno sproporzionato dispiego di forze. Nelle strutture abitavano in tutto quasi mille persone, cittadini stranieri, di cui molti richiedenti asilo, e italiani sotto sfratto, privi di qualsiasi forma di assistenza. Circa 700 persone in poco piu’ di una settimana dormono ora per strada.

Tra loro c’è Babul, il marito di Mary Begum, la donna bangladese morta con il figlio Hasib di 11 anni nel tragico rogo di Via Buonarroti nel gennaio 2007. Dopo essere stato sfrattato da una cosiddetta associazione caritatevole, il marito di Mary viene nuovamente deprivato del diritto alla casa. Babul ha già perso tutto, gli rimangono solo quei pochi ricordi sopravvissuti all’incendio e ai tanti sgomberi. Dopo lo sgombero, Babul ha deciso di bruciare gli ultimi ricordi rimasti, sarà volutamente un atto pubblico che avrà luogo il prossimo 15 settembre, alle ore 10.00 a Piazza della Repubblica.

Le associazioni anti-razziste sosteranno questa iniziativa, invitando ad una conferenza stampa i mezzi d’informazione, i giornali e le televisioni, per discutere del:

1. Mancato intervento delle istituzioni per fronteggiare l’emergenza abitativa

2. La futura destinazione dello stabile di Via Salaria e la durata della permanenza delle famiglie nei centri di accoglienza

3. Una dignitosa sistemazione per il marito di Mary Begum e per suo figlio

4. Rifiuto delle autorizzazioni per lo svolgimento della IX edizione della preghiera musulmana nei giardini di piazza Vittorio e Villa De Santis a Roma

5. Impossibilità per 700 mila immigrati di presentare la domanda di sanatoria, che è solo per colf e badanti

Le più alte cariche dello Stato, in questi giorni hanno lungamente parlato delle Diversità e del contrasto alla xenofobia, che dovrebbero essere un dovere per coloro che ricoprono incarichi pubblici. Il Comune non solo risponde a questo appello sgomberando lo stabile di Regina Elena e dopo Via Salaria, ma arriva a negare la possibilità per la comunità islamica di Roma di potersi ritrovare in occasione della preghiera per la fine del Ramadan, evento religioso che si tiene in città da diversi anni.

E’ forse questo il rispetto delle diversità di cui parlavano le alte cariche dello Stato?


Info: Associazione Dhuumcatu, via Bixio 12, Roma, Tel. 0644361830, Fax. 0644361830 www.dhuumcatu.org