Martedì 15 Settembre ‘09
Ore 10.00, Piazza della Repubblica
Dopo lo sgombero di v.le Regina Elena e di via Salaria 971 dormono per strada circa 700 persone, insieme a Babul, il marito di Mary Begum, che martedì brucerà pubblicamente l’ultimo ricordo della sua famiglia.
Gli stabili di v.le Regina Elena e di via Salaria sono stati sgomberati con uno sproporzionato dispiego di forze. Nelle strutture abitavano in tutto quasi mille persone, cittadini stranieri, di cui molti richiedenti asilo, e italiani sotto sfratto, privi di qualsiasi forma di assistenza. Circa 700 persone in poco piu’ di una settimana dormono ora per strada.
Tra loro c’è Babul, il marito di Mary Begum, la donna bangladese morta con il figlio Hasib di 11 anni nel tragico rogo di Via Buonarroti nel gennaio 2007. Dopo essere stato sfrattato da una cosiddetta associazione caritatevole, il marito di Mary viene nuovamente deprivato del diritto alla casa. Babul ha già perso tutto, gli rimangono solo quei pochi ricordi sopravvissuti all’incendio e ai tanti sgomberi. Dopo lo sgombero, Babul ha deciso di bruciare gli ultimi ricordi rimasti, sarà volutamente un atto pubblico che avrà luogo il prossimo 15 settembre, alle ore 10.00 a Piazza della Repubblica.
Le associazioni anti-razziste sosteranno questa iniziativa, invitando ad una conferenza stampa i mezzi d’informazione, i giornali e le televisioni, per discutere del:
1. Mancato intervento delle istituzioni per fronteggiare l’emergenza abitativa
2. La futura destinazione dello stabile di Via Salaria e la durata della permanenza delle famiglie nei centri di accoglienza
3. Una dignitosa sistemazione per il marito di Mary Begum e per suo figlio
4. Rifiuto delle autorizzazioni per lo svolgimento della IX edizione della preghiera musulmana nei giardini di piazza Vittorio e Villa De Santis a Roma
5. Impossibilità per 700 mila immigrati di presentare la domanda di sanatoria, che è solo per colf e badanti
Le più alte cariche dello Stato, in questi giorni hanno lungamente parlato delle Diversità e del contrasto alla xenofobia, che dovrebbero essere un dovere per coloro che ricoprono incarichi pubblici. Il Comune non solo risponde a questo appello sgomberando lo stabile di Regina Elena e dopo Via Salaria, ma arriva a negare la possibilità per la comunità islamica di Roma di potersi ritrovare in occasione della preghiera per la fine del Ramadan, evento religioso che si tiene in città da diversi anni.
E’ forse questo il rispetto delle diversità di cui parlavano le alte cariche dello Stato?
Info: Associazione Dhuumcatu, via Bixio 12, Roma, Tel. 0644361830, Fax. 0644361830 www.dhuumcatu.org
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