venerdì 17 aprile 2015

Bengalesi in Italia

Il V°
Municipio dice che noi Bengalesi siamo troppi
Il I°
Municipio e i Vigili iniziano ad perseguitarci
Al


Campidoglio si tappano le orecchie
E
I cittadini Italiani hanno scritto “Uno di meno“
Un altro ha scritto “ Ammazzate tutti questi sono dell’ISIS”

Mi dispiace dirlo 
ma mentre voi state diventando razzisti noi stiamo diventando (a parer vostro) “terroristi”. Qualsiasi cosa noi chiediamo subito qualcuno di voi inizia a dire che noi siamo NEGRI, che SIAMO TERRORISTI che stiamo rovinando il vostro paese. In prima fila c'è l'Onorevole Salvini, ma attenzione, mentre l'On. Salvini attacca tutti gli immigrati, l'Assessorato alla Cultura del V° Municipio ha attaccato in particolar modo i cittadini del Bangladesh, avendo rifiutato il permesso per il 16° Capodanno Bangla, rispondendoci “siete troppi”. (CHE come prima conseguenza ha fatto si che il 1°gruppo VV.UU ha di fatto avuto carta bianca contro Bengalesi, adesso uno in ospedale.)
Vorrei
informarVi che sia i Bengalesi che gli altri ambulanti non sono criminali ne  abusivi, essendo titolari di Partita iva, ed essendo regolarmente iscritti alla Camera di Commercio anche con licenza itinerante, l’unica irregolarità è la mancanza di autorizzazione all'occupazione del suolo pubblico; ma attenzione: gli ambulanti non appoggiano le loro merci al suolo, loro camminano con la loro merce e si fermano a richiesta della clientela, comunque le merci rimangono sempre in mano.
Pochi giorni 
Fa avete approvato il reato di tortura, ma vorrei avere delle delucidazioni circa il comportamento dei VV.UU del I° Gruppo nei confronti degli ambulanti? Perché non avete mai aperto un inchiesta sui motivi per cui ogni giorno almeno una ambulante viene ricoverato in ospedale per una mano o una gamba rotta?
Noi crediamo che qualsiasi divisa, quando e se commette qualche atto di violenza, lo fa sempre d'accordo con i politici (Genova 2001 ne è l'esempio). Contro questi atteggiamenti dei politici che usano la divisa senza trovare una soluzione abbiamo dato un appuntamento pubblico a discutere del problema relativo.

Manifestazione
20 Aprile 2015, Ore 14.00
Piazza Santi Appostoli- Roma
Siete tutti invitati
Ass: Bangladesh in Italia e Dhuumcatu

Bengalesi in Italia

Comunicato per il capodanno Bangla 1422

Dal 27 Maggio fino al 02 Giungo – 2015

Parco Centocelle – Via Casilina, 708, Roma

Quest’anno, a causa di problemi relativi ai permessi per l’utilizzo del suolo pubblico, abbiamo deciso di spostare la data per i festeggiamenti del capodanno Bangla, la festa verrà quindi svolta per quattro giorni scelti all'interno della settimana che va dal 27 maggio al 3 giugno presso il Parco di Centocelle.
Siete tutti inviatati a partecipare con noi a questa importantissima festa per conoscere di persona le diversità delle varie culture, per capire l’importanza della fraternità e della convivenza multiculturale e molti religiosa.
 
La festa capodanno Bangla 1422 è dedicata ai fedeli Cattolici uccisi in Kenya, vogliamo mandare un messaggio a favore della pace nel mondo e per questo abbiamo invitato ospiti politici e diplomatici, rappresentanti delle diversi religioni cristiana, islamica, induista, Shik, buddista… Vogliamo anche invitare il Presidente del municipio locale e il Sindaco ad intervenire dal palco per parlare della raccolta differenziata visto che a Roma la situazione dei rifiuti è molto arretrata nonché invitiamo il nostro nuovo Prefetto a parlare della Criminalità. 
Con questo comunicato chiediamo anche all'ambasciata italiana a Dhaka, Bangladesh di chiamare per un colloquio i e di esaminare le documentazioni dei richiedenti di visto per gli sponsor e gli artisti.
Per questo capodanno auguriamo al mondo che terminino tutte le guerre in atto. Ci vediamo a fine Maggio alla festa.

Organizzatrice dell’evento
Sara Zuffardi, cell: 3290408504
Coordinatore : 3398127020 ( Bachcu)

venerdì 10 aprile 2015

Bengalesi in Italia

Al Rispettabile Prefetto
Dott. Angelo Malandrino
Ministero degli Interni
Palazzo Viminale

Epc. Prefettura di Roma, Questura di Roma, Roma Capitale e Divisione Cittadinanza dello stesso Ministero degli Interni

Oggetto: Richiesta appuntamento congiunto.

L' Associazione Dhuumcatu, sita a Roma in Via Casilina, 525, Tel: 064465152, Cell: 3398127020, Email: dhuumcatu@yahoo.it, Sito: www.dhuumcatu.org, Facebook: Associazione Dhuumcatu, Vi ringrazia per le precedenti collaborazioni e Vi inoltra una richiesta di appuntamento congiunto per discutere insieme a Voi, al Rappresentante della Prefettura di Roma, della Questura di Roma, Roma Capitale e al funzionario responsabile della Cittadinanza del Vostro Ministero relativamente ai seguenti punti:


1.       La richiesta da parte della  Questura di Roma della residenza per il rinnovo o per il rilascio della carta di soggiorno ha causato a molti lavoratori immigrati diverse difficoltà soprattutto nei casi in cui la loro residenza non coincide con il loro domicilio. In base alle nostre conoscenze non esiste nessun obbligo che imponga uno stesso indirizzo per la residenza e il domicilio. Inoltre, a seguito di tale richiesta della Questura di Roma, è nato un mercato nero relativo alla vendita della residenza il cui costo attuale sfiora i 700 euro.

2.       La Prefettura di Roma e la Questura obbligano i lavoratori autonomi a pagare le tasse (F24) immediatamente . Secondo quanto sappiamo i cittadini invece possono pagare anche dopo uno o due anni tali tasse maggiorate da un interesse dello Stato.

3.       Per il rilascio della residenza e del certificato di idoneità alloggiativi Roma Capitale chiede un intervento da parte del proprietario il quale è chiamato a firmare diversi documenti. Molti proprietari però si sono dimostrati contrari affermando che, una volta affittata la casa con regolare contratto, non hanno nulla a che vedere con documenti da firmare o con il numero delle persone che vivono nell'immobile. Tutto ricade sulla responsabilità dell'affittuario il quale può richiedere qualsiasi documento al Comune senza il proprietario della casa.

4.       La Divisione Cittadinanza non accetta la richiesta di cittadinanza se la residenza non raggiunge i 10 anni continui (tale richiesta non viene accettata anche nel caso in cui si tratti di una residenza superiore ai 15 anni con una interruzione di qualche giorno da parte dell'interessato). Dopo alcuni accertamenti abbiamo verificato che, passati 2-3 anni dal preavviso del rigetto, non esiste nessun aggiornamento sul sito. Nonché abbiamo riscontrato che lo straniero ha presentato la richiesta solo per se stesso ed il reddito risulta sufficiente - invece la sua richiesta è stata rigettata con la motivazione che il suo reddito non è sufficiente per una intera famiglia.

5. Discutere varie ed eventuali. ( esempio rimborso dei  contribuiti pagati non dovuti)

Pertanto Vi chiediamo un appuntamento che veda la presenza di una delegazione formata da otto (8)  persone appartenenti a diverse nazionalità che fanno capo alla nostra Associazione.

Suggeriamo come data  e orario per l'incontro il 26/03/2015 alle ore 15:00.
RingraziandoVi ancora per la Vostra disponibilità e augurandoVi buon lavoro
Le porgo i miei
Distinti Saluti
Nure Alam Siddique detto Bachcu
Il Responsabile
Associazione Dhuumcatu
Roma: 26-02-2015

-------In data 08-04-2015 abbiamo ricevuto una nota dal ministero degli interni, dove ha informato che sta esaminando la nostra richiesta.

Grazie, per la Vostra risposta e vorrei sottoporVi un'ulteriore problematica sorta nell'ultima settimana,  la Questura di Roma ha notificato diversi preavvisi di rigetto motivati " il rinnovo del permesso di Soggiorno deve essere chiesto 60 giorni prima della scadenza"
Vi chiediamo vivamente  di aggiungere anche questo tema  alle nostre  precedenti richieste per  l'incontro con la S.V.
Ass. Dhuumcatu





giovedì 9 aprile 2015

Begalesi Initalia

 L’immigrazione in Italia è un fenomeno relativamente recente, iniziato a partire dagli anni Settanta e giunto al suo massimo nei primi anni del XXI secolo. Agli inizi del 2009, infatti, l’Italia era il quarto paese europeo per numero di stranieri residenti.
Le comunità più numerose residenti in Italia sono quella rumena, con quasi un milione di componenti, seguita da quella albanese e marocchina con circa 500mila membri ciascuna.
Negli ultimi anni, è stata la comunità del Bangladesh a registrare uno tra i più alti incrementi di popolazione.
Siddique Nure Alam è un attivista bengalese, arrivato in Italia nei primi anni Novanta, dopo aver studiato scienze sociali e politiche e giurisprudenza all’università di Daka, in Bangladesh.
Durante la carriera universitaria ha avuto modo di ricoprire il ruolo di segretario generale del comitato “Bawan Somiti”, la prima associazione bengalese che ha riconosciuto e tutelato i diritto della confraternita Sufi.
Dopo la militanza nel movimento studentesco contro il governo militare del Bangladesh, approda nel 1990 in Italia. Due anni dopo fonda l’associazione Dhuumcatu e il primo giornale in lingua bengalese.
L’associazione Dhuumcatu aperta a Roma nel 1992 si occupa di assistenza legale a cittadini immigrati e italiani. Ogni anno, inoltre, l’associazione organizza il capodanno del Bengala, la celebrazione del Capodanno di pace che coinvolge cittadini di tutto il subcontinente indiano.
Nel 1998, Siddique Nure Alam, detto anche Bachcu, viene eletto segretario generale della comunità bengalese in Italia, incarico dal quale si dimetterà per tornare in carica nel 2003 quando viene anche nominato presidente del comitato immigrati in Italia.
Il comitato che riunisce oltre sedici associazioni provenienti da realtà differenti e multi etnicità a volte in conflitto, si concretizza come punto di riferimento per il migrante in difficoltà, sostenendo campagne di regolarizzazione dei clandestini e promuovendo la cooperazione. Nel congresso del 2010, il primo degli immigrati residenti in terra italiana, furono oltre centocinquanta i delegati presenti, in rappresentanza delle trenta comunità più numerose in Italia, per un totale di oltre 40mila cittadini stranieri.
Il comitato ha individuato sei punti da perseguire quali: la regolarizzazione per chi denuncia il lavoro nero, la cittadinanza per chi nasce o cresce in Italia, la chiusura dei CIE e l’abolizione dei respingimenti in mare, la cancellazione della sanatoria per i permessi di soggiorno, l’allungamento del permesso di soggiorno per chi ha perso il lavoro e il diritto di voto per chi vive in Italia regolarmente da più di cinque anni.
Bachcu, vicino alle posizione di Rifondazione Comunista, ha operato per oltre vent’anni a favore dei lavoratori immigrati richiedenti il permesso di soggiorno. Negli anni è riuscito a far rilasciare nuovamente oltre duemila permessi di soggiorno che erano stati rigettati in precedenza.
Nei primi anni del 2000, sono stati due gli stabili in disuso recuperati per dare accoglienza ai lavoratori immigrati.
Quando nel 2004 oltre 150mila migranti attendevano a Roma il rinnovo del permesso di soggiorno, Siddique Nure Alam a capo del comitato immigrati inaugurò uno sciopero della fame per cercare di velocizzare la pratica. Il presidente si scagliò contro il cedolino che veniva temporaneamente rilasciato al posto del permesso vero e proprio.
"Il cedolino serve solo quando ti denunciano, ti fanno le multe o ti devono mettere in prigione. Il paradosso è che non lo riconosce nemmeno chi lo rilascia: la Questura non lo accetta per le richieste di ricongiungimento familiare".
Durante lo sciopero dei migranti nell’ottobre del 2010, Bachcu lanciò l’efficace slogan “Berlusconi fai una telefonata in questura anche per noi”, denunciando “quest'Italia dalla doppia e tripla morale e la vita di chi ha bisogno di un permesso di soggiorno per lavorare e per non avere la vita distrutta da leggi immonde.”

Begalesi in italia

 L’immigrazione in Italia è un fenomeno relativamente recente, iniziato a partire dagli anni Settanta e giunto al suo massimo nei primi anni del XXI secolo. Agli inizi del 2009, infatti, l’Italia era il quarto paese europeo per numero di stranieri residenti.
Le comunità più numerose residenti in Italia sono quella rumena, con quasi un milione di componenti, seguita da quella albanese e marocchina con circa 500mila membri ciascuna.
Negli ultimi anni, è stata la comunità del Bangladesh a registrare uno tra i più alti incrementi di popolazione.
Siddique Nure Alam è un attivista bengalese, arrivato in Italia nei primi anni Novanta, dopo aver studiato scienze sociali e politiche e giurisprudenza all’università di Daka, in Bangladesh.
Durante la carriera universitaria ha avuto modo di ricoprire il ruolo di segretario generale del comitato “Bawan Somiti”, la prima associazione bengalese che ha riconosciuto e tutelato i diritto della confraternita Sufi.
Dopo la militanza nel movimento studentesco contro il governo militare del Bangladesh, approda nel 1990 in Italia. Due anni dopo fonda l’associazione Dhuumcatu e il primo giornale in lingua bengalese.
L’associazione Dhuumcatu aperta a Roma nel 1992 si occupa di assistenza legale a cittadini immigrati e italiani. Ogni anno, inoltre, l’associazione organizza il capodanno del Bengala, la celebrazione del Capodanno di pace che coinvolge cittadini di tutto il subcontinente indiano.
Nel 1998, Siddique Nure Alam, detto anche Bachcu, viene eletto segretario generale della comunità bengalese in Italia, incarico dal quale si dimetterà per tornare in carica nel 2003 quando viene anche nominato presidente del comitato immigrati in Italia.
Il comitato che riunisce oltre sedici associazioni provenienti da realtà differenti e multi etnicità a volte in conflitto, si concretizza come punto di riferimento per il migrante in difficoltà, sostenendo campagne di regolarizzazione dei clandestini e promuovendo la cooperazione. Nel congresso del 2010, il primo degli immigrati residenti in terra italiana, furono oltre centocinquanta i delegati presenti, in rappresentanza delle trenta comunità più numerose in Italia, per un totale di oltre 40mila cittadini stranieri.
Il comitato ha individuato sei punti da perseguire quali: la regolarizzazione per chi denuncia il lavoro nero, la cittadinanza per chi nasce o cresce in Italia, la chiusura dei CIE e l’abolizione dei respingimenti in mare, la cancellazione della sanatoria per i permessi di soggiorno, l’allungamento del permesso di soggiorno per chi ha perso il lavoro e il diritto di voto per chi vive in Italia regolarmente da più di cinque anni.
Bachcu, vicino alle posizione di Rifondazione Comunista, ha operato per oltre vent’anni a favore dei lavoratori immigrati richiedenti il permesso di soggiorno. Negli anni è riuscito a far rilasciare nuovamente oltre duemila permessi di soggiorno che erano stati rigettati in precedenza.
Nei primi anni del 2000, sono stati due gli stabili in disuso recuperati per dare accoglienza ai lavoratori immigrati.
Quando nel 2004 oltre 150mila migranti attendevano a Roma il rinnovo del permesso di soggiorno, Siddique Nure Alam a capo del comitato immigrati inaugurò uno sciopero della fame per cercare di velocizzare la pratica. Il presidente si scagliò contro il cedolino che veniva temporaneamente rilasciato al posto del permesso vero e proprio.
"Il cedolino serve solo quando ti denunciano, ti fanno le multe o ti devono mettere in prigione. Il paradosso è che non lo riconosce nemmeno chi lo rilascia: la Questura non lo accetta per le richieste di ricongiungimento familiare".
Durante lo sciopero dei migranti nell’ottobre del 2010, Bachcu lanciò l’efficace slogan “Berlusconi fai una telefonata in questura anche per noi”, denunciando “quest'Italia dalla doppia e tripla morale e la vita di chi ha bisogno di un permesso di soggiorno per lavorare e per non avere la vita distrutta da leggi immonde.”

mercoledì 1 aprile 2015

AUGURIO di PASQUA ma Pasqua senza Acqua

PASQUA SENZA ACQUA
L’Associazione Dhuumcatu augura a tutti i fedeli cattolici e non una serena e gioiosa Pasqua.
I nostri auguri sono rivolti a tutti coloro che sono mossi ancora dal senso di umanità, che riescono ancora a stupirsi e guardano il mondo con gli occhi curiosi, a prescindere da se professino una religione e da quale essa sia.
Auguri a tutti coloro si impegnano a rubare un sorriso a chi soffre e a chi ha perso la speranza.
Auguri a chi sogna la fine di tutte le guerre, di tutte le sofferenze e di tutte le miserie dell’esistenza.
Auguri a chi crede che la religione non sia un ostacolo ma che possa essere un punto di incontro fuori dai confini dei luoghi di culto.
Auguri a chi auspica la libertà dalle schiavitù delle differenze religiose, culturali, sociali ed economiche.
Vi auguriamo di riscoprire l’importanza di una convivenza multiculturale e multi religiosa che può realizzarsi solo attraverso il rispetto verso tutta l’umanità.
Auguriamo alle istituzioni tutte di riscoprire questo senso di umanità e di rispetto e ci auguriamo si impegnino a bloccare gli sfratti e i distacchi di luce e acqua verso le famiglie non abbienti.
Ci auguriamo che questa Pasqua non sia caratterizzata da eventi come quelli di questa mattina, che nessuna famiglia debba festeggiare in strada e che nessuna famiglia debba svegliarsi senza acqua a causa dell’insolvenza.
BUONA PASQUA A TUTTI.