giovedì 25 dicembre 2008

L'anima di Lucky vi augura Buon Natale e chiede giustizia...


Lucky muore due volte

Ci preme informarvi dell’ennesimo episodio di discriminazione e razzismo che va ad ingrossare la triste agenda dell’anno appena concluso. Cogliamo questa occasione per auguravi un buon Natale ed un felice anno nuovo che noi immigrati abbiamo deciso di iniziare con una manifestazione, una manifestazione contro il razzismo.

Perché siamo in piazza?

Il 9 dicembre 2008, Lucky, un cittadino bangladese di 30 anni, è deceduto in ospedale in seguito ad un pestaggio ad opera di un gruppo di razzisti ancora non identificati. Il giovane, giunto in ospedale Sandro Pertini con ambulanza e trattato per negligenza dei medici come codice verde, è pero’ deceduto in ospedale dopo 9 ore. Lucky muore due volte: per il pestaggio subito e per la mancata assistenza dovuta al clima nazionale di discriminazione verso noi immigrati. L’autopsia conferma la causa di morte “ Trauma cranico”.
Crediamo sia necessario e doveroso porre alle istituzioni una serie di domande: Chi sono gli aggressori? Per quale motivo l’ospedale ha ritenuto che il caso di Lucky fosse un codice verde? Perche i media, tranne poche eccezioni, hanno taciuto su quanto avvenuto? Perché il datore di lavoro di Lucky non vuole riconoscere il decesso come causa di servizio, visto che il fatto è avvenuto mentre Lucky si recava al lavoro?
Per rompere questo silenzio intollerabile abbiamo deciso di organizzare una manifestazione. Per dire ancora una volta che non dimentichiamo e non abbiamo dimenticato la morte di Mary Begum e di suo figlio Hasib, il pestaggio di Varese, la tragica fine di Abdul a Milano, l’omicidio di Abdul Manan a Torpignattara, la strage di Castel Volturno, il pestaggio di Emmanuel a Parma compiuto da un gruppo di vigili urbani, i due braccianti gambizzati a Rosarno, le aggressioni di Tor Bella Monaca, i fatti del Pigneto, Torpignattara e Trullo, le continue violenze verso i venditori ambulanti a Fontana di Trevi a Roma...
Una lunga lista di violenze a sfondo razzista che troppo spesso passa sotto silenzio nei media nazionali. Molti di questi eventi vengono trattati come se fossero banali liti, come se l’aspetto razziale non fosse la causa scatenante di tanta brutale violenza.

Noi non dimentichiamo

Venerdì 2 gennaio 2009
alle ore 14.30
saremo in Piazza dell’Esquilino (Via Cavour)
con la salma di Lucky
per dargli l'ultimo saluto

venerdì 5 dicembre 2008

8 Dicembre ‘08: la giornata del dialogo islamo-cristiano o della discriminazione religiosa?

Comunicato Stampa


8 Dicembre ‘08:
la giornata del dialogo islamo-cristiano o della discriminazione religiosa?

Nessun augurio per i musulmani della Capitale:
il Comune di Roma impedisce la preghiera per la id al-ajha

Mentre in altre città italiane, per favorire il rispetto delle diversità culturali e tutelare i diritti delle minoranze le amministrazioni politiche sono impegnate a “legalizzare” uno dei rituali più importanti per l’Islam, il sacrificio del montone in occasione della “Grande Festa” o Id al-ajha, a Roma alla comunità islamica è negata la possibilità di svolgere la preghiera pubblica.
Dopo il rifiuto per la celebrazione della preghiera induista in occasione della festività Durga Puja, il Comune di Roma nuovamente discrimina le minoranze religiose negando lo svolgimento delle attività del culto islamico, previste per l’8 Dicembre ’08 a Piazza Vittorio e Villa De Santis a Roma.
Come nel caso della festività induista, l’Associazione Dhuumcatu sosterrà lo svolgimento dell’iniziativa, che si svolgerà comunque come previsto per Lunedì 8 Dicembre ’08.
Una giornata simbolica per la concomitanza dell’importante festività musulmana con la festività cattolica della Madonna dell’Immacolata, che ci auguriamo venga ricordata come il giorno della pacifica convivenza interreligiosa nella Capitale, e non come la giornata della discriminazione religiosa.



APPUNTAMENTI:
Preghiera per la id al-ajha
8 Dicembre ’08, Ore 8.30-11.00
Piazza Vittorio e
Villa De Santis (Casilina)



Info: Associazione Dhuumcatu,Via- Nino Bixio-12, tel 0644361830 Fax: 0644703448, dhuumcatu@yahoo.it http://www.dhuumcatu.org/

La festa del sacrificio di Abramo


MoneyGram Vi Augura buona festa Eid-Mubarak

Preghiera del “Eid-ul-Ajha”

08-12-2008, Lunedì

Piazza Vittorio e Villa De Santis (Casilino)

Orario della Preghiera-8.30/9.10/9.50/10.30


Allahuakbar, Allahuakbar, La-ilaha illalahu Oallahuakbar, Allahuakbar Oalillahilhamd


Auguro una vita felice e che questo Eid porti felicità per tutti

lunedì 10 novembre 2008

UN APPELLO A TE


Sei un lavoratore ? Sei un disoccupato ? Sei un precario ? Sei uno studente ? Sei un maestro ? Sei un pensionato? Sei un immigrato ? Sei un giornalista ? Sei un intellettuale ? Sei un abbronzato ? o stupido come me?


Hai occhi ? hai orecchi ? hai cervello ? o sei “in ritardo” come me ?
Non vedi ? non senti ? non capisci ? che cosa sta accadendo in questo paese ? o piuttosto non vuoi vedere ?
I padroni in accordo con il governo hanno iniziato i licenziamenti. Il governo in accordo con i padroni ha tagliato il badget della Scuola/università, inventato il maestro unico, tagliato le pensioni, ma perché ? il governo sostiene che non ha soldi ? bhe……………./ bho……………….. tu ci credi ? io no.
Se siamo sempre circa 6 miliardi di persone, non siamo raddoppiati eppure il mondo è in piena crisi finanziaria, non mi sembra che qualcuno abbia bruciato i soldi. Allora che cosa sta accadendo ? dove sono finiti i soldi ? Sicuramente non dentro le tue tasche, del resto il governo ha preferito investire sulle spese militari e non sulla produzione sociale. Le conseguenze le state pagando tutti a caro prezzo. I pensionati riescono a vivere solo 15 giorni, i lavoratori con il loro guadagno arrivano a 20 giorni, dei precari non ne parliamo e alle famiglie manca solo di vendere il corpo/sangue/reni per il mantenimento dei propri figli. Solo per pagare un affitto serve una busta paga, per il resto delle spese che cosa devi fare ?
In questa situazione puoi immaginare dove siamo noi immigrati. Ci mettono in concorrenza con voi, alimentando una falsa ideologia, come se tutto fosse colpa nostra ! Invece al contrario il 4% degli immigrati produce il 10,2% del pil nazionale ( dati dell’istat).
Comunque tu sei la tua salvezza, noi non crediamo che i politici saranno la tua, ne di destra ne di sinistra. Non nel tuo paese, tanto meno nel nostro paese. Solo noi uniti possiamo tentare delle strade di salvezza. Coalizziamoci nei nostri intenti così come i governi da sempre sanno fare per attaccare i lavoratori, a te, a me, a tutti nel perseguimento dei loro interessi.
Per 6 miliardi di persone serve un totale di 3 miliardi kg riso/farina, 1.5 miliardi kg verdure, .75 miliardi lt olio, 120 milioni case costo medio per tutto il mondo- 12 miliardi euro al giorno e raddoppia per altri servizi luce/gas/medicina/ vestiti/trasporto anche insieme alla cosiddetta sicurezza, cioè altri 12 miliardi euro totale 24 miliardi di euro al giorno. Solo in Italia un giorno di gioco al lotto, spesa per le sigarette e altri vizi corrisponde a 500 milioni di euro ( rientro produttivo per lavoratori solo 130 milioni). I militari di tutto il mondo al giorno usano Armi/ proiettili leggeri/pesanti per più di 50 miliardi euro(senza calcolare le spese delle buste paga e dei G8 ammontanti all’80%). Contro questo piano di spese bisogna unificare le lotte.
Abbiamo visto un gigantesco movimento degli studenti contro la modifica Moratti e decreto Germini, ma nessuno si è unito alla lotta con gli insegnati e gli studenti. Abbiamo assistito alla lotta per l’articolo 18, insieme ai lavoratori avremmo voluto vedere piu’ giovani piu’ studenti. Abbiamo visto un movimento gigantesco a Genova, contro la guerra, un’altra lotta dei lavoratori di Alitalia, adesso contro i Maestri unici e tante altre. Come mai non possiamo coalizzarci in un unico percorso di contestazione ?
Uniamoci prima che il governo, dopo aver investito tutti i soldi nelle spese militari, ci dica “ non solo Maestro Unico, voi Italiani adesso dovete mangiare un piatto unico”.
Da qui dunque l’urgenza di un appello a te per costruire un movimento unitario e scendere in piazza con un sciopero generale, che sia autenticamente generale , obbligando tutti a chiudere le serrande- le fabbriche- le scuole- le università – gli uffici- i trasporti – tutti coinvolti, i piloti- gli , preti-imam-pondit-prohit-baba, fedeli e non, tutti insieme per una piattaforma comune “ stop tagli alle università, stop maestro unico, stop classe separate, stop licenziamenti, stop sgomberi, stop repressione verso le associazioni, stop falsa propaganda, stop razzismo, stop bollette luce-gas-acqua per sotto redditi, stop tessere Atac per disoccupati, stop finanziaria per fare le guerre, uniti contro le guerre e il lavoro nero e per il permesso di soggiorno agli immigrati”
Per questo piattaforma tu sei mio leader, organizzati e siamo con te. Non ti senti offeso quando siete un milione e il governo dichiara solo 100 mila in piazza, allora facciamo in modo di essere tutti insieme, costringiamo il governo a dichiarare che siamo 5 milioni.
Tu che cosa pensi se dico in data 12/12/2008 scendiamo tutti insieme in piazza con i lavoratori metal meccanici ? sei d’accordo? firmi questo appello a tuo nome, a nome della tua organizzazione, del tuo sindacato, del tuo movimento e sei disposto a diffonderlo ad altri ? Senza fare come i politici, che parlano troppo ma non fanno, impegniamoci a non parlare ma a fare, così come tristemente ogni giorno vediamo fare ai “ladri”; loro non dicono, non fanno pubblicità e agiscono impunemente. Pensano, cercano e rubano ma non parlano.

Strike and demonstration, 12-12-2008, Friday at 10.00 P.za Repubblica - Roma

Sciopero e manifestazione 12-12-2008, Venerdì, 10.00 P.za Repubblica - Roma

Un appello a te! Sostieni l’Associazione Dhuumcatu Onlus, tramite la Cooperativa
“La Dhuumcatu”. Con i nostri servizi - prenotazioni di bigletti aeri/navali/F.S
, traduzione dei documenti, trasferimenti di denaro, biglietti Atac e Cotral,
ricariche telefoniche, grafica, stampa, fotocopia, fax, pubblicistica Il
dhuumcatu, distribuzione volantini, servizi di pulizia, trasloco - siamo in
difficoltà economica, causata prima per l’ingiusto sequestro da parte dei
magistrati, ora per il blocco di Questura e Dpl delle nostre attività, a cui
probabilmente, dopo la denuncia del pestaggio dell’ambulante bengalese a Fontana
di Trevi, si aggiungerà l’atto persecutorio da parte del Comandante Generale
della Polizia Municipale di Roma, Buttarelli.

An appeal to you! You sustain the association
Dhuumcatu-Onlus, through Co-operative La Dhuumcatu. Our services are Tickets
booking: Airlines/ Naval / F.S, translation of the documents, Transfers money,
Bus/Co-tral ticket, telephone recharges, graphics, press, photocopy, fax,
publishing il dhuumcatu, distribution leaflet, cleanings, transport and travels.
we are in economic difficulty, first the unfair sequestration from the judges ,
at last complete the block from the Questura and from the Dpl of our
activities.

Ambulante bengalese picchiato a Fontana di Trevi e mandato in ospedale ospedale dagli uomini di Alemanno

Comunicato Stampa

Gli avvenimenti accaduti negli ultimi mesi ad Enamul Hoque, cittadino del Bangladesh di 28 anni, rappresentano la trama di una storia di crudeltà, che si manifesta sempre più frequentemente in questo paese.
E’ una vicenda comune di cittadino straniero che il 19 Agosto si reca alla Questura di Roma per presentare la richiesta di asilo, che non viene accettata per l’aver eletto come domicilio la nostra l’associazione.
E’ una vicenda comune di cittadino straniero che per sopravvivere vende souvenir ai tanti turisti, che affollano questa città. Come gli altri giorni, il 5 Novembre Enamul è a Fontana di Trevi a svolgere la vendita ambulante, con gli oggetti in mano in maniera da non occupare il suolo pubblico. Quel giorno però non sarà come gli altri, perché incontrerà i nuovi sceriffi della città, appositamente addestrati da un “bravo maestro”, ovvero dal Comandante Generale della Polizia Municipale di Roma, Buttarelli, artefice, con l’appoggio dei fascisti, il 17 Gennaio 2008 dell’attacco alla comunità bangladese, con la frase “questi immigrati bisogna mandarli via nel loro paese”.
Enamul viene fermato brutalmente. Caduto, viene trattenuto, calpestato e schiacciato in terra dai piedi di diversi agenti della polizia municipale. I passanti protestano. Qualcuno di loro chiama l’ambulanza.
Enamul viene ricoverato all’Ospedale “San Giovanni” per una gamba rotta ed è lì in attesa di un intervento chirurgico. In questo stato, oltre a ricevere il danno, arriva la beffa: viene raggiunto il 6 Novembre in ospedale dalla notifica di una multa amministrativa (tralasciamo che il documento è stato volutamente datato il giorno 5!) e, coerentemente agli insegnamenti del proprio maestro Buttarelli, dalla minaccia “se denunci il fatto ti mando direttamente in Bangladesh”.
Enamul non sapeva che in ospedale si prendessero le impronte digitali, né sapeva che alcuni nuovi sceriffi, in attesa di armarsi di pistola, sono già dei picchiatori nati.
Enamul Hoque sarà una delle persone che parteciperanno il 12 dicembre allo sciopero dei metalmeccanici, per denunciare l’accaduto dei fatti ai lavoratori italiani. Sempre che il Dott. Buttarelli non provvederà anche ad espellerlo!

Info: Asso. Dhuumcatu, via Bixio 12, Roma, Tel. 0644361830, 3398127020

lunedì 13 ottobre 2008

MANIFESTAZIONE: Contro le guerre, il razzismo e il terrorismo dei paesi occidentali, il permesso di soggiorno è un diritto per i cittadini orientali

Con preghiera di massima diffusione

Comunicato Stampa

Si susseguono da tempo in diverse parti d’Italia gravi episodi di intolleranza. Milano: all’omicidio di un italiano nero da parte di un italiano bianco si avvicendano numerose aggressioni ai danni di cittadini stranieri. Napoli: a seguito della propaganda del Governo contro chi non ha il permesso di soggiorno, si da fuoco direttamente ai clandestini. Roma: alle impunite aggressioni fasciste alle attività commerciali etniche al Pigneto è seguita la violenza contro un cittadino cinese. Castelvolturno: 6 lavoratori africani trucidati da cittadini di pelle bianca.
Pensiamo che è necessario ancora scendere in piazza unitariamente, italiani e stranieri, per rivendicare i diritti dei lavoratori immigrati, in particolare di chi non ha il permesso di soggiorno, sotto lo slogan:

Contro le guerre, il razzismo e il terrorismo dei paesi occidentali
Il permesso di soggiorno è un diritto per i cittadini orientali

MANIFESTAZIONE
Gio 16 Ottobre '08, Ore 18.00,
P.za della Repubblica, Roma

Per info e adesioni: unionecittadiniimmigrati@gmail.com

martedì 7 ottobre 2008

Prove di intolleranza religiosa: due tentativi di sgombero a P.za Vittorio per Durga Puja

Conferenza Stampa

Prove di intolleranza religiosa:
due tentativi di sgombero a P.za Vittorio per Durga Puja

“Prove di intolleranza religiosa” è il triste titolo della conferenza stampa, indetta dalle comunità induiste di India, Bangladesh e Pakistan, per oggi 7 Ottobre ’08, ore 19.00, nei Giardini di P.za Vittorio a Roma, dinanzi all’incomprensibile accanimento dell’amministrazione e delle istituzioni locali a perseguire la via della violazione dei diritti alla libertà di culto, vietando le celebrazioni del festival Durga Puja.
Due i tentativi di sgombero, bloccati dalle comunità immigrate presenti.
Invitiamo i diversi organi di stampa a venire a documentare cosa significa far parte di una minoranza religiosa in un paese, oramai sulla deriva dell’intolleranza non solo etnica, ora anche religiosa.
Invitiamo i cittadini che vogliano sostenere lo svolgimento dei festeggiamenti a raggiungerci al più presto possibile.

Info: 0644361830, 3398127020, 3291695104

lunedì 6 ottobre 2008

Festival Durga Puja a rischio sgombero

Invito

7-11 Ottobre ‘08
Dalle ore 19.00 alle 23.00
Giardini di Piazza Vittorio a Roma



I festeggiamenti religiosi induisti della Dea Durga si ascrivono in un clima internazionale nefasto per coloro che, come le nostre associazioni, sono impegnante attivamente nella promozione del dialogo interreligioso, proprio con le comunità che provengono da continenti in cui ancora oggi si verificano fatti di grave estremismo religioso.
Per la convivenza interreligiosa tra i popoli, la preghiera ed i festeggiamenti del Durga Puja 2008 saranno dedicate in generale alle vittime dell’estremismo religioso nel mondo.
Nonostante l’importanza di tale avvenimento, l’amministrazione comunale di fatto non riconosce per la minoranza induista il diritto alla libertà di culto, sancito dall’art.8 della Costituzione Italiana. Una posizione che non impedirà in ogni modo lo svolgersi dei festeggiamenti, a partire da domani 7 Ottobre nei giardini di Piazza Vittorio a Roma. Invitiamo i diversi organi di stampa e i cittadini a sostenere tale iniziativa, partecipando al momento inaugurale che si terrà Martedì 7 Ottobre 2008, ore 18.00, giardini di Piazza Vittorio, Roma.
Momento Inaugurale
Martedì 7 Ottobre ‘08
Ore 18.00, Giardini di Piazza Vittorio a Roma


Info: West Bengal Social & Cultural Association of India, 0644361830, 3348051603

venerdì 3 ottobre 2008

Durga Puja 2008

Invito

Festival Durga Puja
7-11 Ottobre ‘08
Dalle ore 19.00 alle 23.00
Giardini di Piazza Vittorio a Roma
Momento inaugurale martedì 7 Ottobre 2008 alle ore 18.00, Giardini di Piazza Vittorio a Roma. Per la convivenza interreligiosa tra i popoli, la preghiera ed i festeggiamenti del Durga Puja 2008 saranno dedicate alle vittime dell’estremismo religioso nel mondo.

Info: West Bengal Social & Cultural Association of India, 0644361830, 3348051603

sabato 27 settembre 2008

Sarà peccato sgomberare la dea durga?

Conferenza stampa
Lunedì 29 Settembre 2008 Ore 12.00
via Bixio 12, Roma
presso Associazione Dhuumcatu

Cosa importa che Roma sia una capitale multireligiosa, che esistono dei gruppi all’interno delle minoranze religiose, che cercano di vivere lontano dalle loro case momenti festivi fondanti di una cultura millenaria, perché poi incentivare il dialogo interreligioso nel 2008, Anno Europeo del Dialogo Interculturale?

“Questo ufficio ha già concesso il proprio nulla osta per l’utilizzo dei Giardini “Nicola Calipari” per lo svolgimento delle preghiere del Ramadan nei giorni 30 settembre e 1°Ottobre 2008 e, pertanto, non si ritiene di poter autorizzare ulteriori occupazioni dell’area in questione”.

In parole povere per voi musulmani il posto per la preghiera c’è, per gli induisti no. Questa l’inaccettabile risposta data dal Comune di Roma alla richiesta di occupazione del suolo pubblico per i festeggiamenti induisti della dea durga, madre di tutte le divinità e dell’umanità intera.
Onorevole Sinsaco, secondo lei sarà peccato sgomberare la dea durga?

Associazione Dhuumcatu
Via Bixio 12 - Roma
tel: 06-44361830 fax: 06-44703448
Foto: Roma, Durga puja 2007 di Alessia Leonello - Graffiti Press

Festa Induista del Durga Puja: la Questura di Roma non concede i permessi


Al Presidente della Repubblica
Al Prefetto di Roma
Al Questore di Roma
Al Sindaco di Roma
Epc. Presidente Regione Lazio e Presidente Provincia di Roma.

Oggetto: Festa religiosa Induista (DURGA PUJA) dal 04-10-2008 fino al 10-10-2008.

Rispettabili Signori,
l’Associazione Dhuumcatu sita a Roma in Via Nino Bixio-12, 00185-Rm, Tel: 0644361830, Fax: 0644703448, E-mail: dhuumcatu@yahoo.it, Sito http://www.dhuumcatu.com/ Vi invita a partecipare alla festa religiosa induista, che si terrà dal 4 ottobre fino 09 ottobre 2008 a Piazza Vittorio. La festa si chiama Durga Puja, dove Durga è la madre divina del religione induista. La madre con le sue 10 mani interviene per proteggere l’umanità. Con alcune mani protegge i suoi figli, con altre interviene per distruggere le cattiverie delle persone, in particolare dell’anima.
L’Associazione Dhuumcatu per la convivenza interculturale da anni organizza diverse feste culturali ed anche religiose. Dal nostro punto di vista, la religione induista è una confessione minoritaria all’interno delle minoranze religiose in Italia, per questo necessita di un sostegno maggiore. L’importanza di celebrare una ricorrenza religiosa coinvolge soprattutto i bambini degli immigrati, non solo induisti, anche di altre religioni, favorendo il dialogo tra le culture sud asiatiche, tra stati come India- Bangladesh, Pakistan, Nepal, Bhutan, Sri Lanka, storicamente divisi e talvolta in conflitto. Nonostante l’arretratezza, sono paesi che riconoscono ogni festività religiosa, anche delle minoranze religiose, come il Natale, la id al-fitr musulmana, la durga puja induista, l’anniversario di Budda, etc. Lo scorso anno per la prima volta pubblicamente i cittadini romani hanno visto la madre Durga e in uno stesso palco il rappresentante della religione Islamica, cattolica, ebraica, shik, e logicamente purohit Indu.
Per festeggiare questa festa abbiamo presentato una richiesta di suolo pubblico al Comune di Roma in data 25-08-2008, ma in data 24-09-2008 alle ore 14.57 l’ufficio risponde tramite una fax che la festa religiosa DURGA PUJA non può essere autorizzata. Attenzione: la risposta è arrivata senza numero di protocollo dal gabinetto del Sindaco!
Ma comunque, vista l’importanza di festeggiare la seconda edizione di questo appuntamento Vi invitiamo a partecipare a tale ricorrenza a Piazza Vittorio-Roma, una presenza fondamentale, poiché il mancato rilascio del nulla osta del l’ufficio manifestazioni del Comune di Roma ha una motivazione politica, che si iscrive in un momento difficile nei rapporti in India tra induisti e cattolici.
Se per motivi religiosi, visto che non è la Vostra religione, ritenete di non voler partecipare non abbiamo nulla in contrario, ma noi asiatici siamo cresciuti festeggiando le ricorrenze di ogni cultura. Dentro la nostra scuola ci sono minimo 6 tipi di diversi insegnanti di religione, perciò è impossibile per noi comprendere tale rifiuto. Il Comune non ha nessun motivo di negare questo evento, non può rifiutare la nostra manifestazione in quanto non crea alcun disordine per ordine pubblico, e la Prefettura di Roma non può decretare l’emergenza a Piazza Vittorio, perché negli anni scorsi abbiamo sempre celebrato pacificamente questi eventi.
Siccome abbiamo comunicato con l’ufficio Gabinetto della Questura di Roma per aver l’autorizzazione dell’ ordine pubblico e non ha acconsentito, Chiedo alla stampa Italiana di indagare su tale situazione e chiediamo la presenza di stampa e TV nella nostra festa a documentare quella che da una festA RELIGIOSA è diventato un momento di discriminazione se cercheranno di sgomberare la madre “DURGA”.
Grazie infinite per la Vostra partecipazione a questa iniziativa interreligiosa.
Roma, 25 Settembre ‘08

Distinti saluti
Siddique Nure Alam detto Bachcu

venerdì 1 agosto 2008

ai clandistini dateci fuoco

  • Manifestazione
  • Giovedì 16-10-2008 alle ore 18.00
  • a Roma in Piazza Repubblica
  • Inoltre vi invitiamo alla
  • preghiera aperta di rito Islamico Martedì 30-09-2008 alle ore 8.30 a Roma a Piazza Vittorio e ai festeggiamenti Induisti Durga Puja dal 04 ott al 09 -2008 sempre a Piazza Vittorio.
All'Onorevole Presidente della Repubblica
All'Onorevole Presidente della Senato
All'Onorevole Presidente della Camera
All'Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri
Epc. Forza Politiche e uffici pubblici della Repubblica Italiana

Oggetto: Lavoratori Immigrati

L'Associazione Dhuumcatu sita a Roma in Via Nino Bixio 12, Tel: 0644361830, Fax: 0644703448, E-mail: dhuumcatu@yahoo.it, Sito: http://www.dhuumcatu.com/ Vi augura buon lavoro e, sicuri dell'approfondita conoscenza da parte Vostra della situazione in cui si trovano i lavoratori immigrati ed italiani, vogliamo però ricordarvi che in Italia sono circa 3 milioni i lavoratori immigrati con regolare permesso di soggiorno e circa 800 mila che ne sono privi.
La situazioni dei titolari di permesso di soggiorno è la seguente:
1- Per il rinnovo dei permessi di soggiorno si deve attendere un anno e la ricevuta rilasciata dall'ufficio postale, che attesta l'avvenuta presentazione della domanda dopo aver pagato 72,00 euro non sempre viene riconosciuta dagli uffici pubblici per il rilascio di documenti. Ad esempio, il Comune non rilascia la carta d'identità, il Ministero dei Trasporti la patente, il notaio non rilascia alcun atto, altri uffici pubblici non autenticano la firma degli immigrati, l'Acea, l'Enel, L'Eni e le compagnie telefoniche non stipulano i contratti se l'immigrato è in attesa del rinnovo. Inoltre, se non in possesso di un permesso di soggiorno valido non si può accedere neanche ai servizi offerti dalla sanità. La ricevuta di rinnovo rilasciata dall'ufficio postale viene riconosciuta solo dalla Polizia, dai Carabinieri, anche se questi ultimi, insieme ad altre forze dell'ordine come la Guardia di Finanza e le Polizia Municipale, a volte non hanno riconosciuto la ricevuta di rinnovo se erano trascorsi più di tre mesi dalla richiesta.
2- Per i ricongiungimenti familiari si devono attendere più di 2 anni. Lo Sportello Unico per gli immigrati non lavora come sportello "UNICO" ma al contrario come sportello "DIVISO": se chiediamo informazioni inerenti le pratiche, rispondono: "la Questura non ha ancora risposto " oppure, "il DPL non ha risposto" e negli ultimi tempi ci hanno fornito una risposta ancora più generica dicendoci: "Avete mandato la richiesta tramite posta e ancora non abbiamo ricevuto niente, andate a chiedere all'ufficio postale a che punto è la vostra pratica". La posta a sua volta ci dice che non è di loro competenza sapere quale è la situazione della pratica, bensì il loro compito consiste soltanto nel trasmetterla al destinatario. Inoltre con il sistema telematico, un sistema che ha sicuramente velocizzato l'invio delle pratiche, non c'è un interlocutore a cui posso rivolgermi quando il programma mi dice " il KIT non è stato compilato correttamente".
3- Per quanto riguarda il contratto di lavoro a tempo determinato spesso i datori di lavoro stipulano contratti per 2/3/6 mesi. La Questura, secondo la legge, stampa il permesso di soggiorno in base alla durata del contratto di lavoro. Per questo motivo spesso quando il lavoratore va a ritirare il suo permesso di soggiorno questo è già scaduto e deve rinnovarlo affrontando un minimo di spese pari a 72.00 euro.
4- Attualmente come permesso di soggiorno si rilascia una tessera elettronica, se facciamo una fotocopia di tale tessera, come spesso viene richiesto da molti uffici, compreso del datore di lavoro, la fotocopia non è leggibile per una problema della poligrafia.

Per tutti questi motivi chiediamo al Vostro Governo un intervento urgente visto che, prima delle elezione, i candidati che ora formano il nuovo Governo sostenevano che la prima questione da affrontare una volta insediatisi sarebbe stata la "questione immigrazione".
Vi proponiamo inoltre una soluzione per il problema dei rinnovi dei permessi di soggiorno:
- rinnovo immediato, come previsto della legge, del permesso di soggiorno, che essendo ora in formato elettronico può essere rinnovato dalla Questura come vengono rinnovate le altre tessere (quali, la tessera dell'autobus, le schede telefoniche, le tessere bancomat, ecc...). In questa occasione si può richiedere anche il certificato di Carichi pendenti, casellario giudiziario (per controllare se il soggetto ha dei precedenti penali). Se, durante la procedura di rinnovo del permesso di soggiorno si dovessero riscontrare dei problemi di natura giuridica, la Questura ha tutti gli strumenti per rintracciare il titolare del permesso di soggiorno. Inoltre, con questa procedura si può arginare la catena abusiva che si è creata per il rilascio del permesso di soggiorno o per il sollecito delle pratiche, per le quali noi immigrati ci troviamo costretti ad offrire denaro a destra/sinistra.
- La stessa procedura può essere adottata per il rilascio del nulla osta per i ricongiungimenti familiari. In particolare, quando un immigrata/o fa domanda per un ricongiungimento familiare, se ha tutti i requisiti previsti dalla legge, il rilascio del nulla osta deve essere immediato. Basta inviare la richiesta all'ambasciata Italiana nel paese d'origine del richiedente in modo tale che l'ambasciata verifichi il rapporto di parentela tra i due in quanto la legge sancisce che per ricongiungersi con un familiare sono necessari solo 2 requisiti: a) lavoro del richiedente; b) sistemazione di alloggio ( facile da controllare in quanto risulta dal contratto di lavoro e dal contratto di locazione). Per tutto il resto, con tutto il rispetto per i controlli da parte delle forze dell'ordine, basta una "clic" sul computer da parte della Questura per vedere se il richiedente o il suo familiare sono ricercati dalla legge. Salvo che nuovamente per i ricongiungimento familiari ci avete chiesto di produrre un doppio reddito, Va bene, ma perche non date doppio salario ai lavoratori e la pensione agli Italiani ?

Per quanto riguarda il "lavoro nero":
- dai dati ufficiali dell'Ispettorato del Lavoro risulta che solo a Roma circa il 65% degli immigrati con regolare permesso di soggiorno "lavorano a nero". Contro questa ingiustizia è necessario rafforzare i controlli da parte dell'Ispettorato del Lavoro e punire immediatamente, con la chiusura dell'attività per qualche giorno e una sanzione amministrativa, i datori di lavoro di quei lavoratori/trici senza contratto. Nel caso in cui il datore di lavoro rifiuti di pagare la contravvenzione sarà impossibilitato a riaprire la propria attività, dandogli comunque la possibilità di fare ricorso al Tribunale e nel caso in cui il Tribunale dichiari il datore di lavoro non colpevole, gli verrà restituita la cifra della contravvenzione (se pagata). Siamo sicuri che con questa procedura il Vostro Governo vedrà rinforzarsi le casse dello Stato in quanto rientreranno enormi contributi sia per la diminuzione dell'evasione fiscale sia per contravvenzioni fatte. Anche perché fino ad oggi gli unici ad essere puniti con il licenziamento sono stati i lavoratori.
- Vi proponiamo inoltre, di fare una legge che trasformi il "lavoro nero" in un reato penale in modo tale che il lavoratore possa richiedere l'intervento delle forze dell'ordine. Siamo sicuri che se così fosse, rappresenterebbe un esempio per tutti gli altri stati in materia di difesa dei lavoratori. Inoltre con l'aumento dello sfruttamento del lavoro, non soltanto lo Stato perde contribuiti del datore di lavoro che del lavoratore, ma per noi immigrati la situazione è ancora più grave. Infatti pur avendo un lavoro non dichiariamo alcun reddito e, per il rinnovo del soggiorno siamo costretti ad entrare nel mercato abusivo per aver un finto contratto di lavoro e di casa. In questo fase, i lavoratori italiani non sono direttamente vittime ma gli immigrati sono costretti a pagare persone abusive per aver un documento di idoneità alloggiativa. La legge risponde: "il datore di lavoro deve garantire l'alloggio", invece nessuno datore di lavoro interviene per risolvere il problema (tranne qualche datore per lavoro domestico); al contrario essi dicono: "se devo firmare il foglio in cui prendo la responsabilità alloggiativa, ti pago 300 euro al mese in meno". Così noi siamo vittime della situazione e gli sfruttatori creano un mercato.
Questi sono problemi che Voi che siete al governo non avete modo di sapere e, nessuno mai fino ad oggi ci ha interpellati per sapere quali erano i problemi e per cercare una soluzione insieme.

Per quanto riguarda gli 800 mila immigrati senza permesso di soggiorno:
1. Circa 200 mila lavoratori immigrati hanno perso il permesso di soggiorno e sono stati dichiarati clandestini, secondo quanto sancito dalla cosiddetta legge Bossi-Fini, in quanto i datori di lavoro non hanno rispettato quanto scritto sul contratto di lavoro. Molti datori di lavoro per pagare meno tasse allo Stato, hanno stipulato dei contratti di lavoro per collaboratori familiari ma in realtà queste persone svolgevano mansioni diverse da quelle previste dal contratto. Di conseguenza durante i controlli da parte dell'Ispettorato del Lavoro molti lavoratori non venivano trovati sul posto di lavoro e di conseguenza si sono visti negare il rilascio del permesso di soggiorno mentre per il datore di lavoro è ancora a "piedi libero". Ci risultano anche dei casi in cui i lavoratori conoscono i loro datori ma in realtà giuridicamente egli risulta una datore, ma un caporale. E' per noi impossibile chiedere, davanti ad un'offerta di lavoro, se la persona è in regola con i documenti come datore di lavoro. Non solo questo. Anche abbiamo trovato che, a seguito di processi cosiddetti penali ( vendita di merce senza l'autorizzazione del suolo pubblico, banali litigi, documenti per il rinnovo del soggiorno non autentico) si sono revocati permessi di soggiorno, anche se il giudice ha condannato l'immigrato con la condizionale o ha solo fatto pagare le spese del processo o una contravvenzione. Noi come associazione siamo d'accordo se, quando si trovano delle persone al di là che siano immigrati o italiani, che hanno commesso dei reati per droga, armi, favoreggiamento della prostituzione, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, omicidio, violenza verso le donne e non solo, queste vengano fermate e punite come previsto dalla legge, ma comunque crediamo che i "reati per la sopravvivenza", come quello di dichiarare sulla carta di svolgere una mansione ma nella realtà fare tutt'altro, che portano alla revoca del permesso di soggiorno favorisca ancora più la commissione di altri reati. Crediamo che in casi come questo basti ridurre la durata del permesso di soggiorno e osservare come l'immigrato si sia integrato nel settore lavorativo.
2. Circa 600 mila sono gli immigrati senza un documento che sono entrati clandestinamente nel Vostro paese per trovare un lavoro e tuttora lavorano qui nei settori dell'agricoltura, della ristorazione, nell'edilizia, come badanti, colf, lavaggio delle autovetture. In poche parole in tutti quei settori in cui i lavoratori Italiani non hanno più interesse a lavorare. Ed è proprio in questi ambiti lavorativi che è maggiore lo sfruttamento della manodopera immigrata, che, non essendo in possesso del permesso di soggiorno, è soggetta ai ricatti dei datori di lavoro. Se il Vostro Governo ci chiede perché allora siamo venuti in Italia, la nostra risposta sarà che siamo venuti per trovare un lavoro poiché nel nostro paese c'è una grave crisi economica e politica, ci sono guerre, c'è miseria e molte di queste crisi sono state causate dalla politica internazionale.
Quando il Vostro Governo ci intima di andarcene deve sapere che nel nostro paese ogni giorno muoiono di fame almeno 5 persone per questo pensiamo che il ritorno non sia una buona soluzione ed inoltre è praticamente impossibile cacciarci tutti via dall'Italia.
Per questi motivi noi proponiamo una regolarizzazione per i lavoratori sia autonomi sia subordinati in modo che il Governo posso difendere i diritti di lavoratori.
3. Perche noi chiediamo una regolarizzazione ?
Quando un italiano/a chiede un lavoro, il datore risponde "questo è il tuo stipendio". Se il lavoratore/trice chiede: "come mai è così basso?", egli risponde che ci sono molti immigrati disposti a lavorare per meno soldi e anche per dieci ore al giorno. Quando noi immigrati chiediamo un lavoro con un regolare contratto il datore di lavoro ci risponde che se vogliamo lavorare è cosi altrimenti ci sono altri immigrati senza permesso di soggiorno disposti a lavorare senza contratto per 14 ore al giorno con un guadagno di 25 euro giornalieri. Questi sono i ricatti che spesso vengono utilizzati dai datori di lavoro per sfruttare il lavoratore e aggirare lo Stato tramite l'evasione fiscale.
Al di là di quanto spesso si sente dire dai rappresentanti dei partiti politici italiani contro gli immigrati, che dobbiamo andarcene tutti, che abbiamo portato la criminalità o le malattia, che siamo causa della disoccupazione, ecc..., tutte queste parole non hanno un vero fondamento, la loro unica utilità è quella di alimentare il dibattito politico e ricevere applausi dagli elettori se si è contro gli immigrati.
Nessuno paese al mondo ha potuto mandare via tutti gli immigrati presenti sul suo territorio, anche un paese tra i più poveri al mondo come il Bangladesh, ha più di 500 mila immigrati (si chiamano non bengalesi -Bihari). L'unica cosa che il governo bengalese può fare è far salire tutti dentro una nave e lasciarli affondare in mare. Questa è una soluzione? Oppure se il Governo italiano prende tutti gli immigrati e ci rinchiude in un lager e poi ci da fuoco, questa è una soluzione? O inizia a spararci quando siamo in mare? Farci malmenare dai militanti dell'estrema destra, queste sono delle soluzioni? O se le forze dell'ordine fermano uno di noi e per umiliarci ci ordinano di camminare senza scarpe sull'asfalto caldo, come è accaduto la settimana scorsa in Via Appia a Roma, questa è una soluzione?

Per quanto riguarda i richiedenti Asilo:

1. Dare la possibilità di presentare la richiesta di Asilo alla Questura anche a coloro che hanno ricevuto un decreto di espulsione e non obbligare un immigrato che è in possesso di regolare documento di riconoscimento come il passaporto o un attestato della sua ambasciata a rimanere nei centri di identificazione.
2. Dopo il rigetto da parte della commissione a seguito della presentazione del ricorso al Tribunale, bisogna rilasciare il permesso di soggiorno in attesa di riconoscimento di Asilo.
3. Non rimpatriare con la forza i richiedenti Asilo, sia per motivi politici che per motivi umanitari, fino a quando non è stata emessa la sentenza finale del Tribunale. Abbiamo infatti verificato durante l'Emergenza umanitaria in Bangladesh o in Birmania, che rimpatriare le persone equivale a condannarli a morte. Infatti, attualmente in Bangladesh con il guadagno di un giorno di lavoro un capo famiglia può comprare 2/3 kg riso, peggiore è la situazione in Birmania e in altri paesi dell'Africa.
Per noi un pezzo di pane è più importante della democrazia. Per noi un permesso di soggiorno è più importante di una parte del mio corpo. Quando noi abbiamo fame, ci sembra futile parlare di poesia. Quando Voi vedete la luna piena ne ammirate la bellezza, mentre noi ci immaginiamo una pizza. Quando si ha fame tutto il mondo ci appare buio.
Rilascio del Permesso di soggiorno deve essere lo spirito di dare la possibilità vivere una famiglia.
Trovare un immigrato privo di soggiorno e condannarlo a 4 anni di carcere non serve a fermare l'immigrazione. L'immigrazione può essere fermata solo se si metterà fine alle guerre e allo sfruttamento delle risorse del Terzo Mondo. Io sono pronto ad andare in prigione per quattro anni per il reato di clandestinità, basta che mi diate un lavoro, dentro la prigione, e mi paghiate, perché con il guadagno del mio lavoro vivono dieci persone nel mio paese. Per le impronte digitali potete delegare anche i medici in sala parto a prendere impronte a pena noi siamo nati per la Vostra sicurezza. Vasta che ci lasciate vivere in pace con un benedetto Permesso di Soggiorno.
Distinti Saluti
Roma: 26-07-2008 Il Presidente
Siddique Nure Alam Bachcu

sabato 14 giugno 2008

Per la prima volta un picnic sud asiatico a Roma!

Siete tutti invitati !
domenica 22 Giugno 2008
dalle ore 10.00 alle ore 21.00
all'occupazione di via Salaria n° 971
al primo picnic sud asiatico pubblico di Roma
L' associazione Dhuumcatu Vi invita a partecipare ad un picnic per conoscere i cibi dell' Asia meridionale e quest'usanza, tipica della nostra cultura, e per sostenere l'occupazione di via Salaria, risposta concreta al caro affitti e alla mancanza di posti di ritrovo sia per italiani, sia per immigrati. Abbiamo scelto di fare un picnic dentro lo stabile occupato perché il Comune di Roma non da il permesso di cucinare nei giardini pubblici, ma nella tradizione dell'Asia meridionale un picnic è tale se i cibi vengono cucinati nella giungla. Il picnic è infatti un' usanza tipica dell'Asia del sud: i ragazzi prendevano riso, olio, sale e tutto quello che riuscivano a trovare in casa, di nascosto dalle famiglie, e si incontrava nella giungla, dove cucinavano i cibi e mangiavano insieme. Il nome di quest'usanza è bon vogion che significa proprio mangiare dentro la giunla. Nelle zone rurali il suo nome è giolapati o ciurai vati o tofapati perché durante il picnic c'è un momento di dibattito. Invitiamo tutti voi a partecipare al picnic, e vi consigliamo di arrivare tra le ore 13.00 e le 18.00. Per sostenere le spese chiediamo un'offerta di 10 euro a persone che vi permetterà di mangiare e bere finché vi sentirete sazi! I bambini sotto i 5 anni non pagano. E' consigliata la prenotazione. Ci sarà anche musica sud asiatica.
Bangladesi, Indiani, Pakistani, Italiani insieme per la convivenza tra immigrati e tra Italiani e immigrati.
Avete mai visto donne del Bangladesh, India e del Pakistan cucinare?
Se volete imparare un'altro modo di cucinare, se volete assaggiare nuovi piatti, venite con noi!
Prenotazioni:
Tel: 0644361830
Cell: 3294061545 - 3398127020 - 3316566787 - 329169510

martedì 27 maggio 2008

Programma dello stand ASIA ad INTERMUNDIA

PROGRAMMA INTERMUNDIA
STAND ASIA
“Asia in gioco”

Mercoledì 28.05
Asia
ALLESTIMENTO
“Ombre e luci” mostra fotografica e postazione video a cura di Un Ponte tra i Mondi;
“Il mondo a scuola” i viaggi e la bellezza dell’incontro, mostra fotografica di Gianluca Di Santo, a cura del Progetto Mediazione Sociale
MATTINA
“L’aquilone” laboratorio di costruzione degli aquiloni; e tavola rotonda sul diritto allo studio
POMERIGGIO
“I ragazzi a scuola, sistemi formativi nei paesi dell’Asia” tavola rotonda a cura del Progetto Mediazione Sociale

Giovedì 29.05
Bali
ALLESTIMENTO
“Un mondo a scuola” mostra a cura del Progetto Mediazione Sociale
“Bebas” mostra sui Bambini a Bali a cura di Ygramul Le MilleMolte
MATTINA
“Selamat pagi” laboratorio su maschere in musica
POMERIGGIO
“Bebas” Laboratorio teatrale interattivo a cura di Ygramul LeMilleMolte: Narrazione del viaggio condotto dal gruppo Ygramul nell’isola di Bali. E’ uno spettacolo di fiabe, danze, suoni, maschere, ombre e marionette ispirate all’universo balinese. “ Bebas” che in lingua balinese vuol dire “Libertà”, nasce dall’esperienza con i bambini delle scuole dei villaggi balinesi, dove attraverso una fiaba di Calvino, il gruppo Ygramul ha parlato dei diritti dei bambini contro ogni tipo di abuso.




Venerdì 30.05
Bangladesh
ALLESTIMENTO
“Ganghrt: con il Gange nel cuore” a cura di Graffiti
MATTINA
“L’arte della decorazione del corpo” laboratorio sull’arte del mehdi, meglio conosciuto come henna
POMERIGGIO
“Musica: cibo dell’anima " la musica è l’espressione culturale dell’identità, che anima un gruppo. Performance musicale haman musicista di bansuri, degli strumenti musicali tradizionali all’area indiana.
“Giao hua dan”- “Hip Hop” danze di ieri , danze di oggi generazioni a confronto, a cura della scuola Zhong Hua

domenica 25 maggio 2008

MANIFESTAZIONE ANTIRAZZISTA AL PIGNETO

Invitiamo tutti i cittadini romani democratici e antirazzisti a partecipare

lunedì 26 maggio
alle ore 18.00
presso l'isola pedonale di via del Pigneto

ad una manifestazione unitaria per la convivenza e la solidarietà
in risposta alla vile aggressione di chiaro stampo fascista e razzista subita il 24 maggio da alcuni commercianti bangladesi del quartiere Pigneto

Associazione Dhuumcatu
via Nino Bizio 12

venerdì 2 maggio 2008

Permesso di soggiorno per tutti, no sgomberi, no espulsioni!




MANIFESTAZIONE
Lunedì 5 Maggio 2008
ore 17.00 Concentramento a Piazza della Repubblica
ore 18.00 conferenza stampa
In risposta alle annunciate politiche restrittive nazionali e locali ed alle campagne discriminatorie e incentrate sul binomio immigrazione-sicurezza, le comunità immigrate a Roma vi invitano a partecipare al corteo, indetto per lunedì 5 Maggio 2008, ore 17.00 a Piazza della Repubblica.
Per Info e adesioni:
Associazione Dhuumcatu
via Nino Bixio 12
06/44361830, 3291695104
dhuumcatu@yahoo.it

martedì 29 aprile 2008

Immigrati: quali politiche dopo il voto del 13 Aprile?

Incontro – dibattito

Immigrati: quali politiche dopo il voto del 13 Aprile?
Giovedì 1 Maggio 2008
ore 18.00
presso Capodanno del Bengala Parco Centocelle
Via Casilina 706, Roma
In un quadro caratterizzato da fallimentari politiche migratorie, adottate da entrambi gli schieramenti politici e, dalla mancata adozione di provvedimenti risolutivi riguardo alle problematiche che deteriorano la vita degli stranieri in Italia - di fatto esclusi dalla partecipazione alla sfera pubblica e dall'accesso ai diritti sociali e politici - quali gli scenari di soluzioni possibili dopo il voto del 13 e 14 Aprile?

All’indomani dell’appuntamento elettorale, che ha di fatto spostato pericolosamente a destra l’asse politico italiano, le comunità immigrate Vi invitano a partecipare all’incontro-dibattito “Immigrati:quali politiche dopo il voto del 13 Aprile?”- coordinato dal giornalista Carlo Moccaldi -in vista della preparazione della manifestazione indetta dalle comunità immigrate per il 5 Maggio.
Info:
Associazione Dhuumcatu
via Bixio 12, Roma
0644361830, 3398127020
dhuumcatu@yahoo.it

sabato 22 marzo 2008

PROSSIMI APPUNTAMENTI

Da Domenica 20 Aprile fino 1° Maggio 2008
FESTEGGIAMENTI CAPODANNO

BENGALA 1415

Parco Centocelle Via Casilina 706, Roma
Programma delle iniziative
Domenica 20 Aprile 2008
Ore 20.00: Saluti dal comitato organizzativo Associazione Bangladesh in Italia, dal corpo diplomatico e dai rappresentanti politici nazionali e locali
Ore 21.00: Spettacoli di danza tradizionale bengalese e cinese, a cura di Associazione Dhuumcatu e Zhong Hua
Dalle Ore 22.00 Spettacolo di musica tradizionale bengalese
Giovedì 1 Maggio 2008
Ore 18.00 “Immigrati: quali politiche dopo il 13 Aprile? Soluzioni e prospettive possibili”. Incontro-dibattito con i rappresentanti del Comune di Roma Info: Dhuumcatu, via Bixio 12, Roma, Tel. 0644361830
Tutti i giorni
Dalle Ore 20.00 alle 23.00: Spettacoli di musica e danza tradizionale
Stand di artigianato, bigiotteria indiana, tessuti e cucina sud asiatica
“Scatta il riscatto”. Mostra fotografica collettiva sulla comunità del Bangladesh a Roma
dhuumcatu@yahoo.it, www.dhuumcatu.org
Lunedì 5 Maggio 2008

MANIFESTAZIONE

Ore 16.00 Piazza Repubblica - Roma per chiedere

SOGGIORNO PER TUTTI

e insieme si prosegue nello Sciopero della Fame

per chiedere riconoscimento protezione

umanitaria ai richiedenti ASILO

mercoledì 27 febbraio 2008

COME RISPOSTA ALLE FALSE ACCUSE MOSSE PER BLOCCARE LA LORO VERTENZA, I BANGLADESI SI MOBILITANO IN OGNI PARTE D'ITALIA

Da alcune settimane circola la voce falsa e tendenziosa secondo cui il responsabile dell'associazione del Bangladesh e dell’Associazione Dhuumcatu, Siddique Nure Alam detto Bachcu, avrebbe indebitamente intascato dei soldi sfruttando la situazione che si è venuta a creare tra i lavoratori immigrati del Bangladesh che stanno richiedendo il permesso di soggiorno umanitario. Da indiscrezioni sembrerebbe che tale accusa sia stata messa in giro anche da alcuni dirigenti della Cgil di Roma.

Ribadiamo che si tratta di calunnie assolutamente false, costruite per colpire e indebolire il movimento di lotta che in questi mesi si è e si sta creando in tutta Italia e che mira alla concessione dei permessi di soggiorno umanitari.

Come più volte pubblicamente espresso in affollate assemblee e in alcune interviste, per sostenere e portare avanti questa mobilitazione (che a Roma va avanti dal 4 dicembre 2007) la comunità del Bangladesh nelle prime settimane di gennaio (ben prima che si iniziassero a presentare le richieste di asilo!) ha raccolto tramite una pubblica colletta integralmente volontaria, a cui hanno contribuito circa tremila persone, sessantamila euro. Con questo fondo (utilizzato per 348000 volantini, circa settemila lettere e franco bolli, raccomandate, dhl, pony express, servizio di ordine, tende, coperte, comunicazioni telefoniche, trasporti, fotocopie, servizio AMA, cartaigienica, furgone, autista, benzina, amplificazioni audio dal 9 al 31 gennaio, etc.) stiamo e continueremo a mandare avanti un movimento auto-organizzato e auto-finanziato, privo di alcun tipo di altra sovvenzione.

Sfidiamo chiunque a sostenere pubblicamente l’accusa di sfruttamento (salvo l’aver attinto dal fondo per circa 200 caffè!), in quanto non abbiamo alcuna difficoltà a rispondere e a smascherare tali bugie e nell’eventualità in cui ci fosse il sospetto di un reato, rientrerebbe nelle competenze della Guardia di Finanza e non della Cgil o dell’On. Lucidi, né delle altre associazioni.

È dal 1992 che più volte la nostra associazione è stata accusata di varie questioni sempre totalmente inconsistenti (addirittura nel 2002 la magistratura accusò il nostro responsabile di “terrorismo internazionale”). La verità è che si è voluto e si vuole colpire la capacità del movimento dei sans papiers in Italia di auto-organizzarsi e di auto-finanziarsi che il Dhuumcatu da anni porta avanti nelle lotte dei lavoratori immigrati del Bangladesh e non solo.

Detto questo ribadiamo a tutti che continueremo a auto-organizzarci e continueremo a rivendicare i diritti dei cittadini immigrati che già hanno iniziato mobilitazioni permanenti davanti alle principali Questure d’Italia tra cui quelle di Palermo, Napoli, Milano.

Invitiamo tutti a venire con noi in piazza Esquilino, giovedì 28 febbraio alle ore 17,00 per sostenere le legittime rivendicazioni degli immigrati del Bangladesh.


Presidio a Piazza Esquilino, Roma
Giovedì 28 Febbraio, ore 17

INFO : Associazione Dhuumcatu 3398127020 – 0644361830

venerdì 22 febbraio 2008

ASSEMBLEA PUBBLICA Domenica 24 Febbraio 2008, ore 16.00 Piazza Vittorio, Roma

Comunicato Stampa

Negli ultimi giorni sono migliaia i cittadini del Bangladesh che si sono riversati davanti alle Questure delle principali città italiane quali Roma, Napoli, Milano, per presentare le richieste di asilo finora rimaste disattese. Al fine di sollecitare il Ministero degli Interni all'adozione di un provvedimento che riconosca la protezione umanitaria per i cittadini provenienti da paesi colpiti da calamità naturali, quali il Bangladesh, l'Associazione Bangladesh in Italia invita i cittadini tutti e gli organi di stampa a partecipare alle prossime mobilitazioni per la difesa dei diritti dei lavoratori del Bangladesh che vivono in Italia senza permesso di soggiorno:

Prossimi appuntamenti

ASSEMBLEA PUBBLICA
Domenica 24 Febbraio 2008, 0re 16.00
Piazza Vittorio, Roma

PRESIDIO
Giovedì 28 Febbraio 2008, ore 17.00
Piazza Esquilino, Roma

PRESIDIO
Lunedì 10 Marzo 2008, ore 16.00
Piazza Campidoglio, Comune di Roma

INFO: Asso. Bangladesh in Italia 3398127020, 0644361830, dhuumcatu@yahoo

venerdì 15 febbraio 2008

Apply YourSelf Point

APPLY YOURSELF POINT
Sportello Informativo Immigrati
Presso l'Associazione Dhuumcatu Via Bixio 12, Piazza Vittorio, Roma. Tel 06 44361830, Fax 06 44703448
Il progetto si rivolge ai cittadini stranieri - immigrati, rifugiati e apolidi - associazioni del terzo settore e di categoria, datori di lavoro, corpo insegnante, ricercatori, studenti, operatori del settore o cittadini interessati alle tematiche migratorie e dell'intercultura

I servizi
  • Accoglienza
  • Informazioni giuridico amministrative e orientamento servizi
  • Consulenza legale e disbrigo pratiche
  • Attività di mediazione sociale e accompagnamento degli utenti presso pubblici uffici
  • Attività di orientamento al lavoro e tutela
  • Interpretariato e traduzione
    Orari di apertura
    Sportello in lingua cinese: LUNEDI e GIOVEDI dalle ore 11 alle ore 13
    Sportello in lingua spagnola: LUNEDI e GIOVEDI dalle ore 17 alle ore 19
    Sportello in lingua bangla, hindi, e urdu: MERCOLEDI e VENERDI dalle ore 17 alle ore 19
    Servizio di consulenza legale: MARTEDI e GIOVEDI dalle ore 18 alle ore 20


    In collaborazione con:
    Presidenza del Consilgio del Comune di Roma Asso. Cittadini del Mondo Asso. Genitori Scuola Di Donato Asso. Prezzemolo Progetto Diritti Progetto Mediazione Sociale Asso. Zhong Hua

domenica 3 febbraio 2008

SOSPESO LA SCIOPERO DELLA FAME E DELLA SETE

Comunicato Stampa
Associazione Dhuumcatu
Informa
Comunità bengalese sospende lo sciopero della fame e della sete
Giovedì 31 Gennaio 2008, ore 16.00: al 3° giorno dello sciopero della fame e della sete sono 31 i bangladesi ricoverati per malore. Il peggioramento graduale delle condizioni generali dei 673 scioperanti ha spinto la comunità alla decisione di sospendere questa forma di protesta. Riconosciuta e richiesta pubblicamente - attraverso numerosi comunicati ed adesioni di solidarietà – anche dalla società civile italiana la necessità di riconoscere la protezione umanitaria ai cittadini bangladesi presenti in Italia, la comunità del Bangladesh continuerà a presidiare ed a mobilitarsi fino a che le istituzioni nazionali non chiariranno la durata e l’applicazione della circolare ministeriale, che dall’11 Gennaio ’08 sospende le espulsioni dei cittadini bangladesi. Dinanzi alle 15 mila istanze che verranno presentate al livello nazionale, di cui circa 7 mila soltanto a Roma, la richiesta avanzata alla Prefettura di Roma dal 9 Gennaio ’08 di agevolare l’applicazione delle procedure amministrative per l’inoltro delle domande di protezione umanitaria non ha ancora trovato una risposta risolutiva.
Associazione Bangladesh in Italia, Tel. 0644361830, Cell. 3398127020, dhuumcatu@yahoo.it

mercoledì 30 gennaio 2008

SECONDO GIORNO DI SCIOPERO DELLA FAME E DELLA SETE PER 800 BANGLADESI IN A PIAZZA SAN GIOVANNI A ROMA: 16 I RICOVERI.

Conferenza Stampa

ASSOCIAZIONE DHUUMCATU

DENUNCIA

LA VERGOGNA DI UN SILENZIOSO
ATTO DI DISCIMINAZIONE ISTITUZIONALE
Dopo un mese dalla convocazione presso il Viminale del Tavolo sull’Emergenza Bangladesh e l’incontro del 9 Gennaio col Prefetto di Roma, le Istituzioni nazionali e locali – pure riconoscendo lo stato di emergenza politica e soprattutto umanitaria in cui riversa il Bangladesh dopo il passaggio del ciclone Sidr – non si sono ancora impegnate a riconoscere la protezione umanitaria a favore dei cittadini bangladesi presenti in Italia, impossibilitati ad aiutare le proprie famiglie in difficoltà.
L’Associazione Dhuumcatu denuncia il vergognoso silenzio ed il grave atto di discriminazione, perpetrato dalle istituzioni ai danni di un’intera comunità, lanciano un appello al senso di responsabilità politica collettivo dinanzi a 800 giovani bangladesi, che hanno scelto lo sciopero della fame e purtroppo anche della sete come via ultima per chiedere il riconoscimento – sancito dal diritto nazionale ed internazionale – alla protezione umanitaria. Un impegno che deve essere urgente, perché al secondo giorno sono già 16 i bangladesi colpiti da malore e diverse decine soccorse dall’unità mobile del 118, disposta presso lo stesso presidio a Piazza San Giovanni in Laterano.
Invitiamo altresì gli organi di stampa a partecipare alla conferenza stampa, indetta per Giovedì 31 Gennaio 2008 alle ore 12.00 a Piazza San Giovanni in Laterano ed informare l’opinione pubblica della gravità della situazione in cui versano i bangladesi presenti sul territorio.
CONFERNZA STAMPA
Giovedì 31 Gennaio 2008, 0re 12.00
Piazza San Giovanni in Laterano, Roma



Info: Asso. Dhuumcatu 3398127020, 0644361830, dhuumcatu@yahoo.it

sabato 26 gennaio 2008

APPELLO PER UNA ASSEMBLEA PUBBLICA LUNEDI' 28 GENNAIO

Nel mese di luglio del 2007 imponenti alluvioni hanno colpito il Bangladesh e nel mese di novembre un nuovo ciclone ha aggravato le gia’ difficili condizioni di vita della popolazione e provocando più di 30.000 morti, con 8 milioni di persone senza tetto, senza cibo, senza medicinali e senza generi di prima necessità.
Sono migliaia i lavoratori del Bangladesh che si trovano in Italia alla ricerca di un lavoro per vivere in migliori condizioni. Infatti, oltre alla catastrofe subita per il passaggio del ciclone, il Bangladesh "subisce" un’altra "calamità", ma questa volta di natura politica: da oltre un anno non c’è in quel Paese un governo democraticamente eletto ed è vietata ogni attività politica che vada contro gli interessi dello stesso.
Dal 20 dicembre 2007 come lavoratori del Bangladesh siamo in mobilitazione, il 9 gennaio abbiamo manifestato in più di 6 mila per le strade di Roma, a da quel giorno siamo in presidio permanente davanti alla Basilica di San Giovanni in Laterano per richiedere un permesso di soggiorno umanitario per i motivi prima elencati. Tanti lavoratori bengalesi che vivono in Italia hanno lasciato moglie, marito, figli, famiglia..., per tentare di aiutarli dall’ estero con il proprio lavoro. Oggi in tanti hanno perso i propri parenti e famiglie, oltre alla propria casa, rasa al suolo a causa del ciclone.
Ci siamo rivolti alle istituzioni governative per avere quello che rivendichiamo come un diritto. Ma fino ad oggi, nessuna risposta in questo senso.
Questa lotta ha aperto una discussione molto importante fra i lavoratori immigrati di diverse nazionalità, cioè la necessità dell’unità di tutti gli immigrati come lavoratori. Siamo nati e cresciuti in diversi continenti, realtà, culture… ma siamo sempre stati sfruttati dalle stesse multinazionali, padroni, ecc., e questa condizione di appartenenza alla stessa classe lavoratrice ci unisce e salda insolubilmente tra di noi. E così, per gli stessi motivi, ci unisce anche ai lavoratori italiani, o ai lavoratori nativi dei Paesi dove viviamo. Se uno di Noi lotta per i suoi diritti, la sua lotta inevitabilmente diventa la nostra, quella di tutti, perché se Lui vince (e dobbiamo sostenerlo attivamente perché questo accada) vinciamo tutti, ma se perde perdiamo anche noi perchè saremo più deboli ed esposti agli attacchi dei padroni, che se ne approfitteranno della sconfitta per sferrare altri attacchi contro le nostre conquiste e così aumentare i propri guadagni e dividerci ulteriormente.
E’ necessario che a questa lotta si uniscano i lavoratori italiani e le altre comunità di lavoratori immigrati, per dare più forza alle nostre richieste e perché il permesso di soggiorno a fini umanitari diventi permesso di soggiorno per tutti. I diritti dei lavoratori italiani potranno essere salvaguardati soltanto se i lavoratori immigrati usciranno dalla clandestinità e dalla illegalità.
Il giorno lunedì 28 gennaio 2008 alle ore 17.00 nella piazza di fronte alla Basilica di San Giovanni in Laterano avrà luogo una Assemblea Cittadina che informerà tutti i presenti sullo stato della lotta portata avanti dai lavoratori immigrati bengalesi. Se fino a quel giorno non avremo avuto una risposta soddisfacente da parte delle autorità governative in relazione alla richiesta di un permesso di soggiorno umanitario, continueremo la lotta del presidio permanente con uno sciopero della fame fino ad ottenere le nostre richieste.
Chiamiamo tutte le forze politiche, sindacali e sociali che si richiamano democratiche, antirazziste e che sostengono di difendere i diritti dei Lavoratori a essere presenti e portare il proprio sostegno e solidarietà aiutandoci a continuare ad organizzare la lotta insieme.

Permesso di soggiorno umanitario subito!
Permesso di soggiorno per tutti!
Unità di tutti i lavoratori, immigrati ed italiani!
Comitato Immigrati in Italia

giovedì 17 gennaio 2008

"Via le facce nere da qui". Cittadini bangladesi minacciati e offesi da i vigili urbani

Comunicato stampa
Dal 9 Gennaio 2008 i cittadini del Banlgadesh sono in presidio permanente a Piazza San Giovanni in Laterano a Roma, per richiedere i permessi di soggiorno per motivi umanitari e far applicare al Prefetto di Roma la promessa di intervenire a loro favore. Nonostante il presidio si svolga in maniera pacifica e senza arrecare alcun disturbo agli abitanti della zona, oggi, 16 Gennaio alle ore 15 circa, i vigili urbani hanno minacciato e verbalmente offeso i cittadini bangladesi dicendo loro che neanche l’intervento del Presidente della Repubblica gli avrebbe permesso di rimanere lì e che le loro “facce nere” dovevano sgomberare immediatamente la piazza altrimenti avrebbero chiamato la polizia e li avrebbero fatti arrestare tutti!

In vista di questo abuso di potere chiediamo il sostegno dei cittadini, di tutte le associazioni antirazziste e invitiamo tutti gli organi di stampa a partecipare alla conferenza stampa di Venerdì 18 Gennaio, ore 12.00, a P.zza San Giovanni in Laterano.


CONFERENZA STAMPA

VENERDI 18 GENNAIO ORE 12.00
PIAZZA SAN GIOVANNI IN LATERANO, ROMA



Info: Associazione Bangladesh in Italia, via Bixio 12, Roma, Tel. 0644361830, Cell. 3398127020.

EMERGENZA BANGLADESH: BANGLADESI PRONTI ALLO SCIOPERO DELLA FAME

CONFERENZA STAMPA

VENERDI 18 GENNAIO, ORE 12.00
PIAZZA SAN GIOVANNI IN LATERANO, ROMA


L’11 Gennaio 2008 il Ministero dell’Interno con una circolare sospende temporaneamente le espulsioni di cittadini bangladesi verso il proprio paese, martoriato da crisi politiche e catastrofi naturali.
Ma com’è possibile riconoscere la pericolosità di un rientro in Bangladesh, legittimare i cittadini bangladesi a non lasciare l’Italia, ed allo stesso tempo prospettargli lo stato d’irregolarità, negando loro il diritto alla protezione umanitaria?
Nell’attesa che questo paradosso venga superato con un ulteriore provvedimento del Ministero dell’Interno, la comunità del Bangladesh rivolge un ulteriore appello alle istituzioni nazionali e locali per il rilascio dei permessi di soggiorno per motivi umanitari e per rendere effettive le promesse del Viminale e del Prefetto di Roma, fatte nei rispettivi tavoli del 21 Dicembre ’07 e del 9 Gennaio ’08, di intervenire a favore dei cittadini del Bangladesh, già da tempo pronti numerosissimi allo sciopero della fame.


Info: Associazione Bangladesh in Italia, via Bixio 12, Roma, Tel. 0644361830, Cell. 3398127020.

martedì 8 gennaio 2008

Bangladesi in piazza con 10.000 passaporti: Saranno 10 mila Permessi di Soggiorno per motivi umanitari o espulsioni per tutti?

Sono migliaia i bangladesi che vivono e lavorano in Italia senza permesso di soggiorno. Il ciclone Sidr, che ha devastato le terre e le case in Bangladesh, oltre ad aver causato una drammatica emergenza umanitaria, rende difficile e precario il loro futuro, che non può essere quello di un’espulsione verso il paese di origine, praticamente sott’acqua.
L’intera comunità del Bangladesh ha indetto per Mercoledì 9 Gennaio ’08 una giornata di solidarietà a sostegno delle migliaia di propri concittadini, mobilitatisi dal 20 Dicembre ’07 per vedere riconosciuto il diritto alla protezione umanitaria. Saranno migliaia i partecipanti con “passaporto in mano” al corteo, che partirà alle 9.00 da Piazza della Repubblica a Roma, significativa l’adesione dei commercianti bangladesi, che chiuderanno simbolicamente le proprie attività.
Le associazioni del Bangladesh chiedono alle forze politiche ed ai diversi organi di stampa di partecipare all’iniziativa, e di unirsi alla richiesta rivolta al Governo di riconvocare con urgenza il tavolo di lavoro per l’emergenza umanitaria in Bangladesh, al fine di ricercare e rendere operative soluzioni condivise.
GIORNATA DI SOLIDARIETRA’
PER L’EMERGENZA BANGLADESH

Mercoledì 9 Gennaio ‘08
Ore 9.00, Piazza della Repubblica, Roma
Info: Associazione Bangladesh in Italia, via Bixio 12, Tel. 0644361830, 3398127020.