venerdì 25 dicembre 2009

Buon Natale e felice 2010 !

Buon Natale e felice 2010 !

Natale cioè nascita di Gesù
Nascita di amore
Nascita di aiuto
Nascita di fratellanza
Nascita di rispetto

Grazie all' Onnipotente che tramite Voi aiuta noi immigrati



Nel rispetto della libertà di culto


mercoledì 16 dicembre 2009

SHER KHAN SARA' SEMPRE CON NOI

SHER KHAN

è nostro Compagno

SEMPRE CON NOI

SEMPRE IN LOTTA


Funerale di Sher Khan

Appuntamento 17-12-2009

Alle ore: 17.00

Piazza Vittorio - Roma


giovedì 10 dicembre 2009

Denunciamo le colpe pubbliche della morte di Sher Khan

Appuntamento giovedì 17-12-2009
alle ore 17.00 a Piazza Vittorio
manifestazione e saluto alla salam di Sher Khan
L' associazione Dhuumcatu invita tutti i compagni, la stampa, le televisioni a diffondere la notizia di questa morte, denunciando che Sher Khan non è morto per il freddo. Della sua morte è responsabile l'amministrazione cittadina. A causarla la pressione pscicologica che quest'uomo ha dovuto subire e che è culminata con i 40 giorni di detenzione a Ponte Galeria senza il trattamento medico a che da anni Sher Khan seguiva. Le Autorità, quando venerdì scorso lo ha rilasciato da Ponte Galeria, lo ha fatto solo per non essere responasibile di questo assassinio.

Accusiamo il Comune di Roma di aver perseguitato Sher Khan, prima sgomberandolo da via Salaria e poi lasciadolo in strada a morire, quel Comune di Roma che manda i vigili per sgomberare i giardini di Piazza Vittorio, ma che non si accorge che una persona giace a terra in una notte freddissima.
Siamo convinti che il Governo e l'amministrazione locale ha aiutato Sher Khan a morire, perché lui non ha mai abbassato la testa davanti alle discriminazione e al razzismo.
Facciamo un appello a tutti, in particolare alle amministrazioni perché partecipino alle spese del funerale in quanto la comunità pakistana ha deciso di mandare la salma in Pakistan ai suoi familiari.
La salma sarà trasferita da Roma a Milano e da Milano in aero in Pakistan.

giovedì 3 dicembre 2009

Dibattito sull'immigrazione alla Facoltà di Sociologia

La FACOLTÀ DI SOCIOLOGIA
cattedra di SOCIOLOGIA DELLE RELAZIONI ETNICHE,
PROF. Marcella Delle Donne

organizza, venerdì 4 dicembre dalle ore 14 alle 16 in via Salaria 113 aula C4 2°, il dibattito


IMMIGRAZIONE,PAURA, CONFLITTO:
I BUCHI NERI DELLE STRATEGIE DI INSERIMENTO

Intervengono:

ALY BABA FAYE sociologo, esperto immigrazione
BACHCU presidente dell’Associazione DHUUMCATU

venerdì 27 novembre 2009

5.000 fedeli alla Preghiera della Id al-kabir

L’Associazione Dhuumcatu ringrazia per la larga partecipazione di cittadini e organi di stampa alla preghiera pubblica, svolta all’insegna della pace tra i popoli, in occasione delle celebrazioni odierne della id al-kabir. In particolare un ringraziamento va alla Questura di Roma per il servizio d’ordine garantito ai 5 mila fedeli, che hanno partecipato ai quattro turni di preghiera a P.za Vittorio, e al migliaio a Villa De Santis a Roma.

giovedì 26 novembre 2009

Appuntamenti per la festa id al-kabir

Associazione Dhuumcatu ringrazia i rappresentanti delle associazioni e degli organi di stampa che sono intervenuti nella conferenza stampa odierna e rinnova l’appuntamento per la preghiera pubblica in occasione della festa id al-kabir, che si terrà venerdì 27 novembre dalle ore 8.30 alle 11.30 a P.za Vittorio e a Villa De Santis a Roma e invita nuovamente i giornalisti, i cittadini e i compagni a presidiare lo svolgimento delle celebrazioni, che restano in maniera preoccupante prive, lo ricordiamo, di servizio di ordine pubblico.

L’appuntamento per l’allestimento è fissato alle ore 7.00 a P.za Vittorio e a Villa De Santis a Roma.

mercoledì 25 novembre 2009

Il match politico della preghiera islamica a Roma: chi segnerà il gol?

Conferenza Stampa

Giovedì 26 NovembreOre 12.30

pressoAssociazione Dhuumcatu
Via Bixio 12, Roma

Il match politico della preghiera islamica a Roma: chi segnerà il gol?

Per i musulmani di tutto il mondo la festa della id al-kabir, che commemora il sacrificio di Abramo, unisce idealmente i credenti al fondamentale pilastro di fede del pellegrinaggio alla Mecca. Nessuno in uno stato laico potrebbe mai aspettarsi che un evento pacifico, che rievoca sacralità e al tempo stesso unione e gioia, possa essere ridicolizzato e trasformato in un pallone usato in una partita tutta politica, giocata da Municipio I e VI, Comune, Provincia, Questura, Prefettura di Roma e Palazzo Quirinale. Di fatto è una partita a “gioco coperto”: le istituzioni in gara fingono di ignorare lo svolgimento della VIII Edizione della preghiera pubblica, che si terrà Venerdì 27 Novembre ’09 dalle 8.00 alle 12.00 a P.za Vittorio e a Villa de Santis. Alle richieste avanzate il 12 Ottobre e il 23 Novembre il Comune di Roma, a seguito della pressione dell’elettorato del Pdl e del Ministro Calderoli, timoroso non risponde, la Provincia si mostra “non competente”, la Questura di Roma attende, la Prefettura disattende, il Palazzo Quirinale sospende l’essere garante, i Municipio I e VI appaiono come piccoli pesci che galleggiano in un mare burrascoso. Ma è un match politico già visto, che ogni anno alterna come risultato autorizzazioni ottenute a templi supplementari, dinieghi al primo tempo, dichiarazioni di contrapposte tifoserie politiche, impegnate in un teso braccio di ferro elettorale. E l’arbitro di questo incontro annuale, la Questura di Roma, quest’anno è “politicamente ammonito” dal Sindaco. E’ una partita pericolosamente senza regole: sono tollerati sbeffeggiamenti alla carta costituzionale, attacchi alla libertà di culto, privazioni dell’accesso dei cittadini allo spazio pubblico, impedimenti al ricorso in tempo al Tribunale, basse manifestazioni di libero arbitrio politico, di discriminazione religiosa e di mal governo. Ma quale sarà il risultato di questa partita giocata inutilmente, dal momento che principi costituzionali e regolamenti comunali stabiliscono che non occorre alcuna autorizzazione per l’esercizio delle manifestazioni religiose? La domanda la rivolgiamo al Prefetto di Roma, al quale chiediamo la convocazione urgente del Comitato Ordine e Sicurezza Pubblica in data 26 Novembre ’09, ore 17.00 per discutere insieme all’Associazione Dhuumcatu della sicurezza dei musulmani in città, soggetti a continue discriminazioni istituzionali. La rivolgiamo alle diverse associazioni, alle organizzazioni, alle forze politiche, ai sindacati e ai cittadini, ai quali chiediamo di presidiare i due appuntamenti pubblici già fissati per Venerdì 27 Novembre ’09, ore 8.00 a P.za Vittorio e Villa De Santis a Roma, in quanto il Questore di Roma non può garantire il servizio di ordine pubblico per il problema causato dal Sindaco di Roma. La rivolgiamo direttamente agli organi di stampa, ai quali chiediamo di partecipare alla conferenza stampa di giovedì 26 Novembre, ore 12.30 a via Bixio 12, Roma, e invitiamo a documentare le iniziative della preghiera pubblica.

Associazione Dhuumcatu: Tel. 0644361830, Fax. 0644703448, Mobile 3398127020, mail address dhuumcatu@yahoo.it.

giovedì 22 ottobre 2009

Il cibo precario: la sicurezza alimentare in tempi di crisi

Comunicato stampa

IL CIBO PRECARIO: SICUREZZA ALIMENTARE IN TEMPI DI CRISI

Sabato 24 e Domenica 25 Ottobre 2009

ore 10.00 - 18.00

Via Di Tor Cervara (di fronte civico 173)
Il 16 ottobre scorso si è celebrata la Giornata Mondiale dell’Alimentazione. L’evento si è svolto in tutto il mondo con il tema: “Conseguire la sicurezza alimentare in tempi di crisi”. Per sicurezza alimentare si intende, da parte dei Paesi in via di sviluppo, la possibilità di garantire ai cittadini, in modo costante e generalizzato, acqua ed alimenti per soddisfare il fabbisogno energetico umano che l'organismo necessita per la sopravvivenza. Nei paesi industrializzati, invece, sicurezza alimentare significa prevalentemente igiene alimentare con riferimento alla buona qualità di un cibo o di una bevanda, specialmente sotto il profilo igienico e sanitario.
L’indebolimento del potere d’acquisto dei salari, che ha colpito maggiormente le famiglie a basso reddito, può produrre uno scadimento della qualità dei prodotti alimentari che mette a rischio la crescita equilibrata delle nuove generazioni. Questo rischio è ancora maggiore, nei confronti delle famiglie immigrate, che provenendo da altri contesti, non sono a conoscenza dei valori nutrizionali dei prodotti alimentari locali.
In tal senso, diverse associazioni di immigrati e italiani da sempre impegnate sui temi della sostenibilità dello sviluppo e della tutela dell’ambiente, intendono realizzare la manifestazione “Il cibo precario: la sicurezza alimentare in tempi di crisi”, una serie d’iniziative legate ai temi della sicurezza alimentare.

Il programma delle attività prevede dibattiti, proiezioni, degustazioni di prodotti tipici dell’agro romano, accanto a momenti di informazione verso le famiglie italiane e immigrate sui principi di una corretta educazione alimentare e su stili di vita salute. In occasione della manifestazione, verranno inoltre realizzate attività ludico-ricreative per bambini ed attività sportive. Nel corso della giornata si potrà degustare gratuitamente un piatto “Italimmigrato”.

L’area che si vorrebbe utilizzare per la manifestazione ricade nell’azienda agricola, attualmente in disuso, presso Via di Tor Cervara, di fronte al civico 173. La manifestazione avrà inizio sabato 24 ottobre dalle ore 10.00 alle ore 18.00 e proseguirà domenica 25 ottobre con il medesimo orario.

Riteniamo, che questa giornata possa essere un importante momento di riflessione sui temi della sicurezza alimentare e invitiamo a tutte/i a partecipare questo evento gastronomico culturale “Italimmigrato”.

Per contatti:
Associazione Dhuumcatu
3396676412 - 3398127020 - 3200380214 - 0644361830 - 062294295

mercoledì 14 ottobre 2009

TUTTI IN PIAZZA !

SABATO 17 OTTOBRE


ORE 14.00


PIAZZA DELLA REPUBBLICA


  • Permesso di soggiorno per tutti
  • Autorizzazione di uscita ed entrata dall'Italia con la ricevuta della richiesta di regolarizzazione
  • Permesso di svolgere un secondo lavoro oltre a quelli di colf-badanti

mercoledì 23 settembre 2009

La sanatoria fallita: presidio permamente a Piazza Esquilino

Invitiamo tutti al presidio di Piazza Esquilino delle ore 18.00 sulle tematiche della sanatoria e che rischia lo sgombero da parte delle forze dell'ordine.

Comunicato Stampa

Come certamente saprete sono in corso le procedure per l’Emersione del lavoro irregolare nelle attività di assistenza e di sostegno alle famiglie, ai sensi della legge 3 Agosto 2009, n. 102, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, recante provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali. Sino al 16 Settembre, le domande pervenute al portale del Ministero dell’Interno sono al 94.122 - solo il 10% delle lavoratrici e dei lavoratori privi di permesso di soggiorno - un numero indicativo di un meccanismo che sta risultando farraginoso e fallimentare.
Come individuato sin dall’inizio dalle associazioni che operano nel settore, i principali punti di criticità sono i seguenti:

il requisito del reddito, ammontante a 20 mila Euro, nettamente più elevato del reddito italiano medio, stimato secondo l’OCSE a 13 mila. Un secondo problema è legato all’assenza di strumenti da parte del lavoratore di verificare che il datore sia in possesso dei requisiti di reddito. Risultano numerose segnalazioni di datori di lavoro, che per non stipulare il contratto, stiano dichiarando redditi inferiori al proprio lavoratore o falsamente di raggiungere il tetto di reddito richiesto in maniera da far perdurare condizioni di sfruttamento lavorativo;
l’assenza nella norma di uno strumento a tutela del lavoratore che, dinanzi al diniego del datore di lavoro di procedere alla stipula del contratto, voglia ricorrere alla denuncia o all’autocertificazione del rapporto di lavoro ai fini della regolarizzazione;
la tipologia di lavoratori a cui si rivolge l’emersione, unicamente solo al 15% dei lavoratori immigrati, che sono impiegati nel settore dell’assistenza familiare, che di fatto esclude automaticamente tutte le altre tipologie lavorative in cui opera oggi in Italia la manodopera straniera (edilizia, agricoltura, terziario, etc). Oltre al problema della discriminazione delle diverse tipologie di impiego, non può sfuggire la questione legata alle forme contrattuali, delle quali il provvedimento esclude i lavoratori autonomi e parasubordinati.
l’impossibilità per tutte le organizzazioni impegnante nel Terzo settore nell’assistenza familiare (riconciliazioni di rapporti coniugali, mediazione familiare, accompagnamento di minori ad asili e istituti scolastici, etc.) di stipulare il contratto con i propri lavoratori.

Alla luce della gravità della situazione e dello stato di precarietà in cui vivono i migranti, alla costante ricerca di modalità di regolarizzazione che aggirino i requisiti richiesti, si sta verificando un diffuso mercato abusivo, in cui il costo della domanda di sanatoria arriva fino a 7 mila Euro.
Gentile Onorevole, Le chiediamo di attivarsi affinché il governo si impegni quanto prima a correggere la norma, abolendo i requisiti del reddito, estendendo a tutti i settori lavorativi la possibilità dell’emersione e, infine, prorogando i termini di scadenza della presentazione delle domande, al momento fissato al 30 Settembre ’09.

Al fine di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica, partirà dal 22 Settembre ’09, con un presidio che si terrà alle ore 18.00 a P.za Esqulino a Roma, una campagna di iniziative e mobilitazioni, alla quale ci auguriamo Lei vorrà aderire.


Roma, 21 Settembre ’09.

Distinti saluti

CII - Comitato Immigrati in Italia
Tel. 0644361830, Fax. 0644703448 Mobile 3398127020, 3479250741

sabato 12 settembre 2009

700 persone per strada. Tra loro anche Babul, il marito di Mary Begum

Conferenza Stampa


Martedì 15 Settembre ‘09

Ore 10.00, Piazza della Repubblica



Dopo lo sgombero di v.le Regina Elena e di via Salaria 971 dormono per strada circa 700 persone, insieme a Babul, il marito di Mary Begum, che martedì brucerà pubblicamente l’ultimo ricordo della sua famiglia.


Gli stabili di v.le Regina Elena e di via Salaria sono stati sgomberati con uno sproporzionato dispiego di forze. Nelle strutture abitavano in tutto quasi mille persone, cittadini stranieri, di cui molti richiedenti asilo, e italiani sotto sfratto, privi di qualsiasi forma di assistenza. Circa 700 persone in poco piu’ di una settimana dormono ora per strada.

Tra loro c’è Babul, il marito di Mary Begum, la donna bangladese morta con il figlio Hasib di 11 anni nel tragico rogo di Via Buonarroti nel gennaio 2007. Dopo essere stato sfrattato da una cosiddetta associazione caritatevole, il marito di Mary viene nuovamente deprivato del diritto alla casa. Babul ha già perso tutto, gli rimangono solo quei pochi ricordi sopravvissuti all’incendio e ai tanti sgomberi. Dopo lo sgombero, Babul ha deciso di bruciare gli ultimi ricordi rimasti, sarà volutamente un atto pubblico che avrà luogo il prossimo 15 settembre, alle ore 10.00 a Piazza della Repubblica.

Le associazioni anti-razziste sosteranno questa iniziativa, invitando ad una conferenza stampa i mezzi d’informazione, i giornali e le televisioni, per discutere del:

1. Mancato intervento delle istituzioni per fronteggiare l’emergenza abitativa

2. La futura destinazione dello stabile di Via Salaria e la durata della permanenza delle famiglie nei centri di accoglienza

3. Una dignitosa sistemazione per il marito di Mary Begum e per suo figlio

4. Rifiuto delle autorizzazioni per lo svolgimento della IX edizione della preghiera musulmana nei giardini di piazza Vittorio e Villa De Santis a Roma

5. Impossibilità per 700 mila immigrati di presentare la domanda di sanatoria, che è solo per colf e badanti

Le più alte cariche dello Stato, in questi giorni hanno lungamente parlato delle Diversità e del contrasto alla xenofobia, che dovrebbero essere un dovere per coloro che ricoprono incarichi pubblici. Il Comune non solo risponde a questo appello sgomberando lo stabile di Regina Elena e dopo Via Salaria, ma arriva a negare la possibilità per la comunità islamica di Roma di potersi ritrovare in occasione della preghiera per la fine del Ramadan, evento religioso che si tiene in città da diversi anni.

E’ forse questo il rispetto delle diversità di cui parlavano le alte cariche dello Stato?


Info: Associazione Dhuumcatu, via Bixio 12, Roma, Tel. 0644361830, Fax. 0644361830 www.dhuumcatu.org

mercoledì 19 agosto 2009

Non è per bontà che il contadino dà dell’erba alla mucca! Anzi il giorno dopo, gli metterà un peso ancora più grande sulle spalle

Nella giornata odierna, l’Associazione Dhuumcatu, si è rivolta al Presidente della Repubblica e al Ministro del Lavoro in merito all’obbligo di bere acqua per i lavoratori agricoli di fede islamica della Provincia di Mantova durante il Ramadan.
Di seguito, il testo della missiva.




All’Onorevole Presidente della Repubblica
All’Onorevole Ministero del Lavoro
Oggetto: lavoratori Islamici

Onorevole Presidente, Onorevole Ministro,
L’Associazione Dhuumcatu, da anni impegnata nel campo dei diritti degli stranieri, Vi chiede un intervento urgente a tutela dei lavoratori islamici, oggetto di una recente campagna mediatica che riteniamo fortemente discriminatoria. Ci duole rilevare che quanto i media nazionali, tra i quali purtroppo anche il servizio pubblico radiotelevisivo, parlando degli stranieri affrontano il tema ricorrendo spesso ad un lessico xenofobo e razzista, ancor più accentuato nel caso in cui si parli di cittadini di religione islamica. Credo che abbiate avuto modo di leggere la recente polemica legata alla proposta dell' Associazioni degli agricoltori della Provincia di Mantova in merito all’obbligo per i lavoratori di bere acqua durante il mese del Ramadan, pena l’interruzione temporanea dell’attività lavorativa, sino a giungere al licenziamento in casa di recidiva. Alle "caritatevoli" associazioni datoriali, si sono accodati i solerti sindacati che sostengono tale misura in ragione della tutela della salute dei lavoratori, che potrebbe essere messa a rischio dalla calura estiva. Sappiamo bene, in realtà, che queste "attenzioni" non hanno come finalità quella di salvaguardare la salute dei lavoratori, al contrario, si configurano come l’ennesimo strumento di pressione dei datori sui lavoratori. In questo contesto, il lavoratore di fede islamica è due volte colpito: una volta per la falsa attenzione nei confronti del suo benessere psico-fisico, l’altra perché obbligato, con un’erronea interpretazione delle religione, a contravvenire ad un precetto. Onorevole Presidente, On. Ministro, siamo consci che durante la stagione della raccolta della frutta, i datori di lavoro non possono dare le ferie ai proprio dipendenti. La soluzione, però, è nella legislazione della Repubblica: un lavoratore può lavorare 40 ore settimanali, in caso si superino le 40 ore senza consenso del lavoratore, si deve parlare di sfruttamento e dunque di una violazione della legge vigente. Del resto, come recita la Costituzione, la Repubblica italiana è fondata sul lavoro. Se i cosiddetti "islamici" lavorano nei campi per 7 gironi alla settimana, l’orario di lavoro non può superare le 6 ore giornaliere, in caso in cui i giorni lavorativi siano 6, le ore giornaliere non arrivano a 7. I lavoratori dell’agricoltura, iniziano, di norma, l’attività alle 5 o alle 6 della mattina, la giornata di lavoro, a norma di legge, dovrebbe terminare alle 11.00 o alle 12.00 della mattina. Nulla a che vedere, dunque, con il Ramadan e l’obbligo di bere acqua durante il lavoro. La colpa di questi lavoratori, che per altro non sono stati minimamente interpellati per sapere ciò che pensano della proposta, è quella di essere di religione islamica, di chiamare il proprio Dio Allah: questo è il loro ignominioso fardello. Quando un qualsiasi cittadino pronuncia la frase "Dio è grande" "God is great" nella propria lingua, nulla accade; al contrario, quando un lavoratore islamico pronuncia in lingua araba la frase "Allah hu akbar", viene, immediatamente, tacciato di fondamentalismo ed fanatismo. Molte religioni, come la cattolica, il sanatan, meglio conosciuto come induismo, il buddismo, l’ebraismo, fanno ricorso durante le celebrazioni alla lingua delle scritture, in modo da mantenere intatta la purezza del Libro. Furibonde polemiche, invece, si scatenano ogni qualvolta che gli islamici vogliono officiare le proprie celebrazioni usando la lingua araba, sino a prefigurare l’obbligo di predicazione in lingua italiana. Qui c’è un nodo fondamentale, il rischio che il principio di laicità dello Stato, così come il principio di libertà religiosa vengano calpestati e cancellati. Non possiamo obbligare un hindu a non suonare il "ghonti" durante le proprie celebrazioni, e sostituirlo con il "tamburello", così come non possiamo obbligare gli hindu ad utilizzare magari il dialetto mantovano in luogo del sanscrito. Nei paesi dai quali molti di noi provengono, è assicurata alle comunità cattoliche, e alle altre confessioni, la piena libertà di culto. A nessun cittadino cristiano verrebbe negata la possibilità di cantar messa in latino o usare l’incenso durante la liturgia. On. Presidente, on. Ministro, ci rivolgiamo a voi per intervenire e scongiurare il rischio di ingiustificate pressione sui lavoratori islamici. Il problema non è certo quello dell’acqua, bensì la dignità e le condizioni dei lavoratori dell’agricoltura, sfruttati e costretti a turni massacranti dall’alba al tramonto. Vorrei concludere questa richiesta con un antico proverbio asiatico : "il contadino dà dell’erba alla mucca non per bontà, anzi il giorno dopo, gli metterà un peso ancora più grande sopra le spalle.". Non vorrei che nella nostra situazione, l’acqua stia al posto dell’erba, ed il lavoratore si trasformi in mucca. Vi auguro buon lavoro e allego alla presente un’altra vicenda in merito alla regolarizzazione dei lavoratori stranieri. Grazie infinite per la Vostra attenzione. Viva i lavoratori, Viva la laicità della Repubblica italiana.

Il DIO onnipotente, GOD, BHOGOBAN e ALLAH benedica Voi, i 25 milioni di lavoratori e i 60 milioni di cittadini.
Amen, Amin, Om Santi, Hore Krisna
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Al Rispettabile Prefetto di Roma
e p. c.
Al Presidente della Repubblica
Al Ministero degli Interni
Al Ministero del Lavoro
Oggetto: richiesta per un incontro con associazioni settore immigrati



L’associazione Dhuumcatu, sita a Roma in via Nino Bixio 12, tel: 0644361830, fax: 0644703448, e-mail: dhuumcatu@yahoo.it, sito: www.dhuumcatu.org, chiede urgentemente un appuntamento per una delegazione di 20 rappresentanti, di diversi nazionalità di immigrati per aver delucidazioni in merito alle procedure attuative dell’Art. 1/ter della Legge 3 agosto 2009, n. 102 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1º luglio 2009, n. 78, recante provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali".
Tale richiesta scaturisce dalle numerose segnalazioni che si sono pervenute in queste settimane sia dai datori di lavoro sia dai lavoratori. Alla luce dell’imminente apertura delle procedure per l’emersione dei lavoratori irregolari, vi chiediamo di poterci ricevere tra il 20 agosto ed il 25 agosto in modo da fornire tempestive risposte alle richieste pervenuteci.
In tal senso, vi anticipiamo alcuni quesiti oggetto dell’incontro. Partendo dal presupposto che la norma reca il titolo "Dichiarazione di attività di assistenza e di sostegno alle famiglie":





  1. La norma prevede che possano procedere all’emersione, lavoratori, italiani o cittadini di uno Stato membro dell’Unione europea, ovvero lavoratori extracomunitari che alla data del 30 giugno 2009 risultavano irregolarmente occupati per lavoro domestico o di assistenza. Sino a quale data è possibile risalire per computare i 3 mesi?



  2. Nel caso in cui per un lavoratore vi siano più di un datore, a quale datore spetta l’obbligo di versare i 500 euro previsti per l’avvio della procedura di emersione?



  3. Se un lavoratore riceve un compenso orario di 50 euro, in questo caso saranno sufficienti 12 ore mensili, o sarà obbligatorio un monte orario settimanale?



  4. L’impiego di una baby-sitter o di un autista è considerato lavoro al sostegno delle famiglie?



  5. Se un lavoratore svolge la propria attività a sostegno di un nucleo famigliare in attività al di fuori della mura domestiche può rientrare nella procedura d’emersione?



  6. Un precettore o un istitutore possono rientrare nella procedura d’emersione?



  7. Se un lavoratore che rientra nelle procedure d’emersione, lavorando il minimo sindacale presso una famiglia, ha il diritto di stipulare un ulteriore rapporto di lavoro in altri settori?



  8. Nel caso in cui il datore di lavoro, non voglia procedere alla richiesta d’emersione del lavoratore, quali strumenti avrà il lavoratore per tutelari i propri interessi?



  9. Nel caso in cui il datore voglia procedere all’emersione senza, tuttavia, farsi carico del versamento dei 500 euro, cosa deve fare il lavoratore?



  10. La nostra cooperativa di servizi gestisce tre centri nella città di Roma per il sostegno delle famiglie provenienti dal sud Asia. In particolare, si realizzano attività educative per minori finalizzati all’apprendimento della lingua, della storia, della religione dei paesi di provenienza. In tal senso, abbiamo 11 persone che intervengono come precettori familiari ricevendo un compenso pari al minino sindacale. Alla formazione del salario, partecipano le famiglie. Tali lavoratori possono rientrare nelle procedure d’emersione?



  11. Un maestro privato di danza classica o di musica del paese d’origine può essere considerato un lavoratore a sostegno della famiglia?



  12. Quali sono gli strumenti che il lavoratore ha per verificare che il datore possieda effettivamente il reddito previsto per poter accedere alle procedure d’emersione?



  13. Nel caso di lavoratori che consegnano a fronte di un contributo di 30 euro mensili per la consegna a domicilio di materiale informativo alle famiglie, possono procedere all’emersione? Chi deve essere il titolare della procedura?



  14. Nel caso di lavoratori impegnati in attività di culto sostenute con il contributo delle famiglie, tali lavoratori possono essere considerati di "sostegno alle famiglie". Chi dovrà procedere alla domanda?



  15. La cooperativa annovera 24 operatori per la mediazione familiare, è evidente che tali lavoratori operano a sostegno della famiglia, intervenendo nei momenti di crisi e di difficoltà di un nucleo famigliare. Può la cooperativa presentare domanda per la procedura d’emersione?



  16. In sostanza, se le attività di sostegno alla famiglia, vengono svolte attraverso la mediazione di realtà del terzo settore(coop. sociali, ONLUS, ecc.), chi dovrà farsi carico delle procedure d’emersione

Restando in attesa di un vostro cortese riscontro, vi inviamo distinti saluti.

Siddique Nure Alam

venerdì 7 agosto 2009

Bengalese morto per ictus e un altro in ospedale per un complimento galante


“Sei Bella e per questo il mio sguardo si ferma su di te, è questa la mia colpa ?”
Kazi Nazrul Islam, poeta bangladese


L’Associazione Dhuumcatu convoca urgentemente una riunione a Via Bixio 12 alle ore 18.00 per discutere dell’attuale situazione delle lavoratrici ed dei lavoratori immigrati. Vi informiamo, inoltre, che domani, 07-08-2008 a Piazza Vittorio alle ore 16.00, vi sarà l’ultimo saluto alla salma del sig. Khan Lutfor, Presidente fondatore dell’Associazione del Bangladesh, deceduto per cause naturali a Roma. Cogliamo quest’occasione per denunciare gli ultimi episodi di intolleranza e razzismo che, nell’ultime settimane, hanno colpito la comunità bangladese romana.
Alcuni fatti sono già noti: 10 giorni orsono al quartiere Prenestino, l’ultimo episodio è accaduto proprio ieri a Tor Bella Monaca. Il quotidiano la Repubblica ha liquidato i fatti come una banale lite per un apprezzamento galante ad una ragazza. Noi crediamo che l’ignobile aggressione ai danni di un giovane bangladese, non sia affatto da derubricare come un banale diverbio, al contrario si tratta di un atto di razzismo nei confronti di un immigrato. Un cortese e garbato complimento non può essere la causa scatenante di tanta ferocia. Il poeta bangladese Nazrul scriveva “Sei Bella e per questo il mio sguardo si ferma su di te, è questa la mia colpa ?”

Nell’ultimo periodo, la stampa italiana ha cercato di far passare le numerose aggressioni ai danni di cittadini stranieri come semplici diverbi. Troppo spesso abbiamo letto che queste “banali liti” sono dovute ad incomprensioni per il parcheggio, per il condominio o per un complimento. Noi, al contrario, crediamo che questa lunga serie di fatti di cronaca siano manifestazioni lampanti del clima di intolleranza e di xenofobia che serpeggia nel paese, spesso alimentato dalle forze politiche.

Accanto al razzismo quotidiano, c’è, purtroppo, da rilevare quello istituzionale.
Ci risulta - fonte è lo stesso portavoce dell’Associazione Dhuumcatu – che il VI Municipio si sia rifiutato di autenticare la firma di un cittadino immigrato proprio in virtù del suo essere straniero (firma poi autenticata nel III Municipio). Un comportamento discriminatorio ed inaccettabile per un’istituzione sul cui territorio risiedono, lavorano e studiano migliaia di cittadini stranieri.
La Polizia Municipale strappa e porta via materiali da un Internet Point, in assenza di verbale, perché si tratta di immigrati.
A ordinare questa azione è il Presidente del VI Municipio?
Il fatto è avvenuto circa una 20 giorni fa, intorno al 12 luglio del 2009, verso le diciotto. La Polizia Municipale fa irruzione nel locale di via Amedeo Cencelli 45, lo stesso che lo scorso anno era stato distrutto da aggressori razzisti. Un cittadino del Bangladesh sta sistemando diversi oggetti nel locale, quando gli agenti domandano: “Che ca....o stai facendo?”. “Ripulendo”, risponde l’uomo. “E il telefono funziona?”, chiedono ancora gli agenti. “Non c’è linea”, spiega l’uomo, perché la linea ancora non è stata attivata. Uno degli agenti entra in una cabina, verifica che la linea effettivamente ancora non c’è e chiede, sprezzante: “E allora perché questo negozio sta aperto?”. il ragazzo del Bangladesh, intimorito, risponde: “Signore, io sto solo sistemando il locale”, ma “Ca....o” è l’unica risposta che riceve dagli agenti. Intanto, un altro degli agenti si avvia verso l’uscita del negozio e vede le insegne sul muro interno del locale. Ne stacca una e la porta via, e ne strappa un’altra minacciando: “Se vi vedo ancora aperti, butto tutto, hai capito?”. Il ragazzo del Bangladesh è terrorizzato.
Ma di quali delitti si sono resi colpevoli, i cittadini del Bangladesh, in questo paese?
I gruppi razzisti li hanno presi di mira, nel VI municipio i vigili urbani fanno a pezzi i loro negozi nel silenzio (o col consenso?) dell’amministrazione, il I Municipio ha lasciato carta bianca agli agenti per malmenare i venditori ambulanti (soltanto negli ultimi mesi, nel centro storico sono state ricoverate più di dieci persone, per fratture e percosse, in seguito agli attacchi di alcuni Vigili Urbani del Primo Municipio, senza che per questo sia stata aperta alcuna indagine).
Dopo aver ricevuto numerose segnalazioni di attacchi razzisti nel locale di via Amedeo Cencelli, la nostra Cooperativa, La Dhuumcatu, è subentrata nella gestione del locale ed è intervenuta nella sua sistemazione, presentando tra l’altro richiesta alla Questura, per la licenza, ed al Ministero della Comunicazione per l’autorizzazione all’apertura, nel locale, di un Internet Point e di uno sportello legale rivolto ai cittadini del quartiere, sia immigrati che italiani.
I fatti del 12 luglio sono venuti a nostra conoscenza solamente il 18 luglio, quando l’amministratore della nostra Cooperativa, visionato il locale per accertare che la situazione tecnica ed i materiali ne consentissero finalmente l’apertura, si è reso conto che mancava l’insegna strappata dall’agente e ha chiesto spiegazioni al ragazzo del Bangladesh. Il ragazzo ha raccontato la sua storia, ha raccontato di essere stato insultato (“Neanche ho capito se mi dicevano stronzo o straniero”), ha raccontato che gli agenti, per ben due volte, gli si sono piantati a un paio di centimetri dal volto, faccia a faccia, con aria minacciosa.
L’Associazione Dhuumcatu risponde allora a questa sfida, a quanto sembra lanciata dal Presidente razzista del VI Municipio e dai suoi uomini: da oggi siamo presenti in questo locale, ventiquattro ore al giorno, e vi aspettiamo per rispondere alla vostra domanda e spiegarvi “che ca....o stiamo facendo qui”. La nostra è una sfida aperta all’atteggiamento razzista del VI Municipio, dei politici e dei Vigili Urbani, che già durante il Capodanno Bangla del 1416 hanno preso di mira la comunità del Bangladesh, contribuendo di fatto a preparare il terreno ad un raid durante i festeggiamenti di Villa Gordiani, e che adesso continuano ad attaccarci con le aggressioni dei Vigili.
Il ragazzo che ha subito l’aggressione dei Vigili, il 12 luglio, è in grado di riconoscere i colpevoli dei fatti. Per questo motivo, chiediamo a stampa e TV di diffondere questa notizia e di informare che in data 20 Agosto il call center di via Cencelli sarà inaugurato e che richiediamo il risarcimento dei danni economici subiti, le dimissioni del presidente del VI Municipio, qualora non decida di far luce sugli avvenimenti del 12 luglio, e le scuse pubbliche alla comunità del Bangladesh da parte del comandante Giuliano, che in più occasioni ha difeso l’operato dei Vigili Urbani, affermando (gennaio 2008) che “questi immigrati devono tornare nel loro paese”.
Per ulteriori informazioni:
Associazione Dhuumcatu
via Bixio 12
telefono: 06-44361830,
cellulare: 339 8127020
sito internet: www.dhuumcatu.org.

venerdì 24 luglio 2009

ESQUILINO 25 LUGLIO: IMMIGRATI SOOTO IL CIELO E VIA BIXIO SI TRASFORMA IN GIARDINO URBANO

L’Associazione Dhuumcatu invita i cittadini italiani e stranieri,
i lavoratori, i precarie ed i disoccupati,
a partecipare un incontro multiculturale che si terrà il prossimo
sabato 25 luglio, dalle ore 17.00 fino alle 23.30.

Sentiamo la necessità di riflettere insieme:
sulla condizione dei lavoratori, sia italiani che immigrati;
sugli effetto del “pacchetto sicu-razza”;
sulle problematiche del città.

Durante l’evento, saranno presentati foto e video realizzati in questi anni durante le mobilitazioni sociali e politiche a cui abbiamo preso parte. Saremo grati se anche gli invitati portassero materiale fotografico da esporre durante la serata.

Alla luce delle ultime misure autoritarie e xenofobe assunte dal Governo, sentiamo il bisogno di discutere tutti insieme di quanto sta accadendo. La discussione partirà da una serie di domande che ci siamo posti organizzando l’incontro:

Mangiare, durante questa festa, piatti tipici cucinati da migranti clandestini potrà essere considerato reato?

Chiedere o offrire una sigaretta ad un immigrato clandestino configura un reato?

Scattare, durante l’evento, delle foto ad un immigrato clandestino, vendere le foto ad una redazione e realizzare un articolo è da considerare un potenziale reato?

Consentire ad un immigrato di utilizzare i servizi igienici ricade nel reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina?

Se si consente di usare il telefono ad un immigrato clandestino che vuole parlare con i propri cari è, a tutti gli effetti, un reato?

Se si presta aiuto ad un immigrato clandestino inseguito e minacciato da fascisti o da razzisti è, ai sensi della legge, un delitto?

Cercare di conoscere la cultura di provenienza di un immigrato clandestino è da considerare un crimine?

Il quartiere non possiede un numero sufficiente di contenitori per l’immondizia, lasciare un sacchetto accanto ad un cassonetto stracolmo è forse un reato?

Se spostiamo dei cassonetti all’interno del quartiere, gran parte dei quali messi senza criterio, è forse un reato?

Usare dei peperoncini piccanti cingalesi per spry “auto-di-fessa” è un reato?

All’Esquilino non esistono servizi pubblici. Se non riesco a contenere il bisogno, sarò costretto a far pipì dietro una macchina. Se un gruppo di “rondisti” mi “scopre” e mi chiede un documento d’identità, nel caso in cui io gli risponda sputandogli in faccia, tale comportamento è un oltraggio a pubblico ufficiale?

martedì 7 luglio 2009

ASSOCIAZIONE IMMIGRATI E PACCHETTO SICUREZZA. GRAZIE A BOSSI E MARONI MA CI ASPETTAVAMO NORME PIU’ SEVERE CONTRO I CLANDESTINI.

L’Associazione Dhuumcatu si è impegnata a capire a fondo le norme contenute nel Pacchetto SICUREZZA. Purtroppo alcune cose ci sono sfuggite.

Ciò che abbiamo compreso, però, è la traslitterazione della parola “sicurezza” in “sicuro-razza”, o se vogliamo “razza-sicura”, dove la razza da tutelare è solo quella dei padroni, facendo credere all’opinione pubblica che tali norme sono state approvate per garantire i cittadini italiani.

Noi pensiamo al contrario che tutti siamo insicuri. Un milione di migranti senza permesso di soggiorno vive e lavora in Italia, spesso condividendo la stessa abitazione con i cittadini italiani di cui accudiscono i bambini e gli anziani.

Con l’attuale legge sull’immigrazione, i datori di lavoro pagano un lavoratore straniero senza permesso di soggiorno al massimo 10/15 euro al giorno per 12 ore di lavoro. Non abbiamo la possibilità di denunciare queste inaccettabili forme di sfruttamento, perché la presenza stessa di quel lavoratore è un reato. L’Ispettorato di Lavoro ha già risposto che senza permesso di soggiorno, gli immigrati non possono lavorare, per questo bisogna ringraziare il datore se ti da un lavoro da fame per vivere. Grazie!

Se a qualcuno venisse in mente di uccidere un migrante privo di permesso, con la nuova legge, il Questore non è in condizione di intervenire perché potrebbe essere denunciato per favoreggiamento di clandestini. Se uno straniero senza permesso si rivolge ad un presidio sanitario per un trattamento, il medico si può rifiutare, senza che lui possa chiamare il 113/112 per denunciare quel medico che ha rifiutato di assisterlo. Perché la sua presenza è già un reato. Lo stesso trattamento è riservato ai suoi bambini privi di documenti, se la scuola rifiuta l’iscrizione dei figli, Questura e Carabinieri non possono intervenire per tutelarlo.

Immaginiamo un immigrato aggredito e picchiato. L’autovettura del 118 non può intervenire. Se questo immigrato perde la vita e nessuno lo riconosce solo l’AMA è autorizzata ad intervenire, per evitare che si propaghi il tanfo emanato dalla salma. Per loro non è prevista l’autopsia perché clandestini. Comunque è morto, almeno è salvo dalla prigione o da un’espulsione. Ma se perde una gamba o una mano, non potrà aprire una vertenza contro l’assicurazione, perché è clandestino.

La Polizia non si occuperà più della sicurezza per tutti, perché ora non potrà intervenire in difesa dell’ordine pubblico, se si tratta di immigrati. Il questore prima di intervenire sarà obbligato a verificare se la vittima è con permesso di soggiorno. Se il permesso di soggiorno non c’è, a Roma si usa un popolare adagio: “ca... i miei”

Nel calendario della Polizia, dove risulta scritto “siamo vicino alla GENTE e ai CITTADINI”, adesso bisognerà aggiungere “ma lontano dagli immigrati privi di soggiorno”. La stessa cosa dovrà essere scritta dalla fiamma rossa e gialla. I vigili del fuoco non dovranno intervenire se brucia un immigrato senza permesso di soggiorno, perché è clandestino e lo Stato Italiano non può investire soldi per i clandestini.

Allora a chi si rivolgono le misure del pacchetto SICUREZZA? Alla Razza dei Padroni o all’Italiana. Pensiamo anche noi che è giusto che Voi difendiate solo i Vostri cittadini – del resto noi non vi abbiamo votato perché non ci è consentito - come fecero i governi nazifascisti nel secolo scorso. Ma noi crediamo che voi non siete veramente interessati alla difesa della razza Italiana, non ci stupiremmo se tra poco ci fosse un provvedimento federalista, che vieterà alle forze dell’ordine pubblico PADANE di intervenire a favore dei NAPOLETANI. Forse Berlusconi, su pressione dell’alleato leghista, inserirà nel vocabolario della lingua italiana la parola “Padanesi”, come milanesi, torinesi, etc.

Comunque ringraziamo sinceramente Maroni e Bossi, anche Voi, come Berlusconi, persone di potere, appoggiati da La Russa , questo ultimo sempre accanto ai militari, e da un’opposizione che lavora come un’ombra del Vostro Governo. Vi ringraziamo perché delle persone che detengono un tale potere non hanno approvato la norma “se vedete immigrati sparate a vista”.

Vi ringraziamo di cuore per aver mostrato tanta generosità verso noi clandestini, risparmiandoci di essere sparati in strada sia dalla Polizia sia dai Vostri militanti. Dobbiamo ringraziare la classe dirigente di questo paese, l’Italia si sente un paese accogliente, una nazione che potrà mostrare ai potenti della terra quanto è stata magnanima con i migranti. Con tutto il vostro potere, infatti, potevate approvare una legge che contenesse la possibilità di sparare ad un immigrato ricevendo in cambio un contributo a fondo perduto di 4000 euro, anche perché un espulsione costa 8000 euro. In tempi di crisi come questa, Tremonti avrebbe gioito nel sapere di poter recuperare migliaia di euro così facilmente. Magari superando i 100 migranti abbattuti si poteva immaginare una sorta di scudo fiscale per i meritevoli o a scelta una vacanza premio a Villa Certosa. Oltre i 1000 migranti abbattuti un’onorificenza e l’offerta del seggio di Senatore a vita.

Forse però, abbiamo commesso una dimenticanza. Alcuni militanti delle vostre formazioni xenofobe hanno già aggredito illegalmente i migranti: a Milano, a Castel Volturno, in Calabria, a Roma, a Torpignattara a Torbellamonaca a Villa Gordiani. Adesso, grazie al pacchetto sicurezza e alle ronde, lo potranno fare nel pieno rispetto della legge.

Per collaborare con il vostro progetto di bonifica dei migranti clandestini, la nostra Associazione, attiva da diversi anni in Italia, ha deciso di offrire il suo fattivo contributo: lo riteniamo un nostro preciso dovere morale. L’11 ottobre 2009, concentreremo a Roma alle 17.00 migliaia di migranti irregolari. Potrebbe essere quella un’ottima occasione per sparare a tutti. Senza alcuna ironia – lo giuriamo solennemente sulla Repubblica Italiana – l’alternativa è tra vera sicurezza o sparare a tutti, altrimenti devi dare il permesso di soggiorno a tutti i clandestini. Non c’è alternativa.

Augurandoci che vogliate prendere in considerazione le nostre proposte, vi salutiamo con cordialità.

venerdì 12 giugno 2009

Contro il razzismo che divide i lavoratori organizziamo la nostra mobilitazione

Care/i compagne/i ,
voi sapete che gli stati ed i governi più potenti del mondo da tantissimo tempo stanno usando tutti i mezzi per tenere sottomessi i lavoratori. In modo particolare per mantenere senza diritti e sotto ricatto i lavoratori immigrati.
Una delle armi più importanti che usano per raggiungere questo fine è il razzismo.
Noi immigrati siamo costretti ad abbandonare i nostri paesi d’origine a causa della fame, delle guerre e dalle distruzioni provocate dalle politiche delle nazioni ricche. Siamo anche costretti a fuggire per colpa delle repressioni che spesso i nostri governi operano contro di noi in accordo con quelli occidentali.

Arriviamo in Europa e troviamo ancora repressione, sfruttamento e miseria. I padroni insieme ai governi usano il razzismo per metterci contro i lavoratori italiani e per dividerci tra di noi: immigrati bianchi contro immigrati neri, con permesso di soggiorno contro chi è senza, cattolici contro musulmani.
Questa divisione serve solo ai padroni che la usano per sfruttare meglio e di più tanto voi italiani, quanto noi immigrati. Infatti se noi siamo senza diritti e senza permesso di soggiorno possiamo essere più facilmente usati anche per ricattare voi italiani, abbassare i vostri salari e colpire i vostri stessi diritti.
Contro questa politica e contro il razzismo e lo sfruttamento, invitiamo tutti a partecipare ogni mercoledì alle ore 20,00 agli incontri che si terranno a Via Nino Bixio 12 per preparare una manifestazione proposta dai lavoratori immigrati a Roma da tenersi DOMENICA 11 OTTOBRE A ROMA.

martedì 26 maggio 2009

Nuova provocazione ai danni del Capodanno Bangla

Questa notte, sicuramente dopo le due, cessata la vigilanza sull'area della festa da parte degli organizzatori del Boishakhi Mela 1416, qualcuno ha chiuso i cancelli di Villa Gordiani con un lucchetto.

La cittadinanza del quartiere, abituata ad usufruire della Villa anche nelle prime ore della mattina, trovandosi di fronte ad un cancello chiuso ha imputato il disagio agli organizzatori del Capodanno Bangla, del tutto estranei al fatto.

E' chiaro come il gesto si iscriva in un clima di ripetute provocazioni, tese ad ostacolare il regolare svolgimento dei festeggiamenti e a fare di essi un momento di tensione anziché di interazione ed integrazione tra le comunità immigrate e il resto della cittadinanza.

L'associazione Dhuumcatu denuncia questa nuova provocazione e chiede un intervento politico da parte delle istituzioni perché cessi questo clima di intolleranza.

sabato 23 maggio 2009

RAID RAZZISTA A VILLA GORDIANI.

SICUREZZA?
CHI HA PAURA DEI FESTEGGIAMENTI DEL CAPODANNO BENGALESE?

Roma, 23 maggio 2009

Questa notte, intorno alle due del mattino, una ventina di 20 fascisti armati di mazze e bastoni hanno compiuto in pieno stile squadrista una violenta aggressione contro 4 giovani della comunità del bangladesh intenti a terminare l’allestimento degli spazi per il festeggiamento del capodanno Bangla concessi dal Municipio VI all'interno di Villa Gordiani.
Un giovane è stato ferito ed ora è in ospedale; stand e gazebo completamente distrutti. Mentre gli altri 3 ragazzi scampati all'aggressione sono presso il commissariato Tor Pignattara per formalizzare la denuncia dei fatti.

Nel mentre chiediamo un supporto legale, ci domandiamo, come mai tanto accanimento contro la festività della comunità bengalese?

Nei giorni precedenti come comunità nazionale e associazione dhuumcatu abbiamo denunciato i ripetuti ostracismi da parte del Campidoglio e del Municipio VI atti ad impedirci i nosti festeggiamenti.
Come sempre volevamo organizzare la nostra festività al parco di Centocelle (presso via Casilina).
Ma,di fronte ai vari divieti ed in assenza di una soluzione alternativa ci siamo visti costretti a fare un presidio all'interno di questo parco da cui siamo stati subito scacciati dalla forza pubblica prontamente allertata da una ordinanza del municipio.

Alla fine Comune e Municipio VI ci hanno concesso di organizzare il capodanno a Villa Gordiani, luogo che abbiamo sempre rifiutato proprio perchè a rischio. Ed infatti, stanotte abbiamo ricevuto la spiacevole visita.

A chi volesse far passare il raid di questa notte come un'azione di un gruppetto di "bulli", rispondiamo che essa è di matrice razzista ed anche istituzionale. Infatti, mentre da destra a sinistra, in Comune e nei Municipi si dà seguito nel territorio alle politiche nazionali in fatto di inSicurezza atte a criminalizzare e rendere invisibili i lavoratori e le lavoratrici immigrate, la stessa politica razzista leggittima ed espone alla bisogna i cittadini immigrati alle sue "ronde" extralegali.

Con l'azione di questa notte non si è voluto semplicemente compiere un atto razzista nei confronti di un immigrato isolato. Si è voluto colpire, invece, una comunità organizzata che vuole manifestare con il suo orgoglio e la sua dignità il proprio diritto ad esprimere la sua identità e la sua volontà di non avere paura.

Invitiamo, quindi, tutti i giovani, le donne, i precari e lavoratori, chi lotta per la casa e per il diritto allo studio, i cittadini di qualsiasi nazionalità e religione a partecipare alla nostra festa che si terrà comunque dal 23 al 31 maggio per condividere comunanza, solidarietà e una socialità al di fuori delle barriere con cui vogliono dividerci e per dire tutti insieme che noi non abbiamo paura.

Invitiamo stampa, tv e media

alla conferenza stampa

di questa mattina alle ore 11.00

per testimoniare gli effetti dell'azione di questa notte.





Viva il capodanno bangla - 1416

ass. Dhuumcatu

venerdì 22 maggio 2009

IL VII MUNICIPIO ANTICIPA ED ESASPERA IL PACCHETTO SICUREZZA: REATO DI CLANDESTINITA' ANCHE PER I RICHIEDENTI ASILO

Ripetute provocazioni da parte dei vigili urbani durante la conferenza stampa per sollecitare l'assegnazione di un luogo per i festeggiamenti del Capodanno Bangla e durante l'allestimento a della festa a Villa Gordiani.
Ieri, alcuni Vigili Urbani del VII Municipio hanno provocato alcuni ragazzi che partecipavano alla conferenza stampa che svolgeva nel Parco di Centocelle, definendoli "clandestini". Dinnanzi alla riposta che la clandestinità non è un reato loro hanno reagito dicedogli "non ancora..."
Oggi, mentre il Comune di Roma autorizzava i festeggiamenti del Boishakhi Mela a Villa Gordiani, i Vigili Urbani del VII Municipio hanno fermano per un controllo alcuni ragazzi che stavano lavorando all'allestimento della festa. Dal controllo sono risultati in regola in quanto richiedenti asilo. Ugualmente gli agenti della Municipale li hanno fermati portati in commissariato.
L'associazione Dhuumcatu denuncierà alla magistratura le Istituzioni del VII Municipio responsabili di questo gravissimo fatto, che mette in luce il loro atteggiamento razzista e di sprezzo della legalità.

Villa Gordiani ospiterà la X Edizione del Capodanno Bangla 1416 da sabato 23 a domenica 31 maggio 2009

Invito

Dinanzi all’ impossibilità di celebrare, per ragioni di sicurezza, il Capodanno Bangla 1416 presso il Parco di Centocelle, le comunità Sud asiatiche Vi invitano a partecipare con loro ai festeggiamenti che si svolgeranno da sabato 23 a domenica 31 maggio presso il Parco di Villa Gordiani, Via Prenestina 341.
La cerimonia di inaugurazione avrà luogo domenica 24 maggio alle ore 20
.
Il Capodanno Bangla, quest’anno in modo particolare, si presenta come un’ occasione unica per far conoscere e condividere la ricchezza della cultura sud asiatica alla società italiana, nonché un momento di riflessione e discussione sui temi dell’ immigrazione: sono infatti in programma alcune giornate di dibattito, il 27 maggio sarà dedicato al razzismo e il 31 maggio, in chiusura, la festa ospiterà l’incontro regionale delle associazioni dei migranti del Lazio.
Clicca sul poster per ingrandirlo

martedì 19 maggio 2009

Il Comune di Roma vende a 20 mila euro Villa Gordiani per il Capodanno Bangla -1416

CONFERENZA STAMPA
Giovedì 21 Maggio 2009 Ore 11.00 in via Casilina 706 a Roma




DENUNCIA

Le comunità promotrici per rispetto del verde e dell’ambiente preferiscono la denuncia penale dell’amministrazioni prima della festa anziché essere denunciati politicamente e socialmente dai cittadini Italiani dopo la festa.

Il Capodanno Bangla 1416 ormai è diventato “Caput-anno Bangla-1416”. La vicenda, purtroppo, sta assumendo toni grotteschi. Comune di Roma e Municipio VI si rimpallano da giorni, irresponsabilmente, le autorizzazioni necessarie allo svolgimento della festa. L’organizzazione aveva chiesto, sin dal primo istante, che fosse concesso l’uso del Parco Centocelle, area ritenuta idonea ad ospitare la manifestazione. Dinnanzi al l diniego del Parco Centocelle, il Comune ha ripiegato, in un primo momento, su Villa De Santis. Abbiamo espresso le nostre perplessità su questa soluzione a causa dell’impatto ambientale della festa: la scorsa edizione dell’evento ha ospitato oltre 50 mila presenze. Ob torto collo, abbiamo accettato Villa De Santis come luogo di svolgimento del Capodanno e posticipato la manifestazione alla settimana successiva. In data 14 maggio l’ennesimo colpo di scena, il Comune ci comunica telefonicamente l’intenzione di non autorizzare la manifestazione a Villa De Santis a causa dell’informale disaccordo del Municipio VI alla concessione dell’area. Sabato 15 maggio la vicenda si complica ulteriormente, con comunicazione scritta, il Comune di Roma smentisce se stesso, negando Villa De Santis, e proponendo Villa Gordiani, a patto che la richiesta venga formalizzata entro il 20-05-2009 e dietro il salato pagamento di un’ assicurazione di euro 20.000. Premesso che abbiamo pagato già due volte la documentazione tecnica sia per Parco Centocelle sia per Villa De Santis, pur essendo disponibili a sostenere ulteriori spese, ci chiediamo quanti balzelli saremo costretti a sostenere per l’organizzazione della festa? A quanto ammonta il prezzo da sostenere per il riconoscimento della cultura d’origine? Quale tecnico entro 3 giorni emette una relazione per il giardino, per gli stand e per l’impianto acustico? Comune e Municipio forse dimenticano che la procedura per l’ottenimento di permessi necessita di 60 giorni?
E’ evidente che si tratta di un sotterfugio, l’ennesima trappola amministrativa che culminerà con il sequestro degli allestimenti. C’è, poi, la seconda furbesca imboscata che l’amministrazione vuole orchestrare ai danni dei migranti. Villa Gordiani, come sanno bene gli Onorevoli Alemanno e Palmieri entrambi in gioventù esponenti del movimento ambientalista, è il polmone verde di quel pezzo di città, per questo motivo l’Associazione ha deciso nel 2003 che l’area non sarebbe stata più utilizzata per ospitare i festeggiamenti del nobo borsho.
Tale atteggiamento da parte dell’amministrazione, diviene ancor meno comprensibile dinnanzi alla scelte operata dagli enti locali degli altri paesi europei in cui viene organizzato il Boishakhi Mela. Mentre in Italia, Comune di Roma e Municipio cercano con ogni mezzo di ostacolare lo svolgimento della festa, in Inghilterra non solo gli enti locali sono partner istituzionali della festa, ma la ritengono un’importante attrazione turista per la città.
Che cosa accadrebbe se svolgessimo la festa dentro Villa Gordiani? Abbiamo fatto alcuni rudimentali calcoli: dal 23 al 31 Maggio '09, nell'arco di 9 giorni, parteciperanno 60 mila persone, ovvero il parco sarà attraversato da 120 mila passi. Se 120 mila piedi percorrono nel giardino un tragitto di soli 500 mt, ogni metro quadro sarà calpestato da 1000 piedi. In totale, possiamo prevedere 120.000.000 di passi dentro l’area verde. Se I'estensione del giardino sarà al massimo 200x200 mt, in totale 40.000 mq, suddividendo per 120.000.000, si avrà come risultato che ogni metro quadro di verde sarà calpestato da 3 mila piedi. La domanda ai nostri rappresentanti così attenti alla natura è doverosa: se un metro quadro verrà calpestato da 3 mila piedi, che cosa rimarrà dell'erba?
Ringraziandovi anticipatamente per il vostro sostegno, invitiamo, in Via Casilina 706 alle ore 11.00 in data 21 Maggio 2009, i diversi organi di stampa, TV, le associazione antirazziste e le forze politiche ed i rappresentanti istituzionali che difendono il verde ed i diritti della popolazione immigrata.

Info: Siddique Nure Alam detto Bachcu, 0644361830, 3398127020

lunedì 11 maggio 2009

BOISHAKHI MELA 1416: ULTIMO RINVIO

A causa della mancate autorizzazioni del Comune di Roma non è stato ancora possibile stipulare i contratti con ACEA e AMA, necessari allo svolgimento della festa, né è stato possibile alle ambasciate rilasciare i visti per l'arrivo degli artisti stranieri. Per questo rinviamo ancora una volta e per l'ultima volta i festeggiamenti del Boishakhi Mela 1416 alla settimana che va dal 23 al 31 Maggio.


Associazione Dhuumcatu, via Bixio 12, Roma
Tel. 0644361830, 3398127020
www.dhuumcatu.org
dhuumcatu@yahoo.it

lunedì 4 maggio 2009

X Edizione del Capodanno Bangla 1416, divieti alla “non italianità”: Il Comune di Roma cancella il dialogo interculturale nella città

Invitiamo gli organi di stampa, le associazioni antirazziste e i rappresentanti delle istituzioni locali alla conferenza stampa che si terrà Mercoledì 6 Maggio, alle ore 12.00 a Roma, in Via Bixio 12 presso la sede dell’Associazione Dhuumcatu. La conferenza, convocata dall’Associazione del Bangladesh, India, Pakistan, Sri Lanka e Cina, insieme ad altre 52 associazioni provinciali della comunità del Bangladesh, vuole denunciare l’ennesimo atto d’indifferenza da parte del Comune di Roma nei confronti dei cittadini migranti che vivono e lavorano nella città. Ancora una volta, l’amministrazione comunale cerca di cancellare le esperienze di dialogo tra le culture che si sono spontaneamente sedimentate nella città durante gli ultimi anni: prima la Festa Intermundia, poi il Durga Purja, passando per la ricorrenza di Eid, adesso l’obiettivo della Giunta Alemanno è il Capodanno Bangla.
Il Capodanno Bangla è una ricorrenza di un calendario antico; da anni le comunità di Bangladesh, India, Pakistan, Nepal, Sri Lanka, Cina e di altre nazionalità, organizzano insieme questo evento, a cui hanno preso parte migliaia di cittadini romani. Si tratta di una festa che ha un duplice obiettivo: da una parte, insegnare ai bambini, figli di migranti, la cultura tradizionale del paese di provenienza dei propri genitori, dall’altra, far conoscere la ricchezza della cultura sud asiatica alla società italiana.
Questo anno è in preparazione la X Edizione che si svolgerà dal 17 fino al 24 Maggio ’09, con un mese di ritardo a causa del diniego del Comune all’utilizzo dell’area individuata per la festa. La macchina organizzativa è in moto già da tempo: gli artisti locali sono impegnati nelle prove di canto e nelle danze tradizionali, gli ospiti internazionali sono giunti o in procinto di partire per l’Italia. La X Edizione prevede nel calendario delle iniziative momenti di riflessione e dibattito: il 20 maggio sarà dedicato al razzismo, il 23 maggio alle seconde generazioni e il 24 maggio, in chiusura, la festa ospiterà l’assemblea regionale dei migranti.
Il Comune di Roma, però, pur avendo ricevuto sin dal mese di Gennaio la richiesta di concessione del suolo pubblico del Parco Centocelle a Roma, sta cercando di non far festeggiare questa ricorrenza in quanto la festa non è Italiana. Evidentemente per i migranti Roma non deve essere “Città Natale”. Cosa direbbe il nostro Sindaco se a New York venisse vietata una festa della comunità italo-americana?
Al momento inaugurale abbiamo invitato i rappresentanti delle amministrazioni locali a partecipare, in particolare i Presidenti di Regione e Provincia e anche il Sindaco di Roma, pur sapendo che quest’ultimo, chiaramente contrario allo svolgimento dei festeggiamenti, forse non parteciperà.
Le istituzioni dovrebbero, però, ricordarsi di essere di tutti i cittadini, stranieri e non, riteniamo davvero inaccettabile che il Comune cerchi di ostacolare un evento atteso e voluto da migliaia di persone.
Abbiamo, inoltre, esortato il Prefetto di Roma ad intervenire per riesaminare un diniego che è la conseguenza dell’indirizzo politico del Comune. Le scuse in realtà non sono nuove: ufficialmente ci è stato comunicato che il parco è chiuso, tuttavia non è la prima volta che questo avvenimento si verifica. Anche nei due anni precedenti il cancello era chiuso, ma il Prefetto è intervenuto per darci le chiavi, che dopo la festa abbiamo puntualmente restituito. Ci preme ricordare che la manifestazione si è svolta senza alcun problema né di ordine pubblico né di pulizia del giardino.
Il rifiuto dei festeggiamenti da parte del Comune di Roma significa voler provocare disordine pubblico. Il luogo di svolgimento dipenderà dalla risposta del Prefetto, ancora non pervenuta nonostante siamo a ridosso dei festeggiamenti, che si preannunciano con il rischio di momenti di tensione provocati dall’atteggiamento irresponsabile del Comune di Roma. In risposta alla nostra richiesta, la Questura di Roma ha autorizzato i festeggiamenti del Capodanno Bangla-1416 a Villa De Santis. Ringraziamo il Questore per l’autorizzazione concessaci, ma chiediamo ancora una volta al Prefetto di intervenire presso il Comune di Roma per concedere l’uso del Parco Centocelle, più idoneo perché è un’area lontana dalle abitazioni. Il permesso del Questore allo svolgimento della festa presso Villa De Santis non garantisce, tuttavia, l’uso del suolo pubblico. Se il Comune di Roma non dovesse concederci l’uso del Parco Centocelle, faremo la festa a Villa De Santis, cosa farà il Comune durante l’allestimento della festa? Ci auguriamo che, sotto campagna elettorale, non si voglia strumentalizzare politicamente quest’evento, impedendo la Festa sia al Parco di Centocelle che a Villa de Santis.
Chiediamo alle associazione antirazzista, agli amministratori locali, alla Stampa e alle TV di intervenire alla conferenza stampa per sentire le testimonianze dei cittadini migranti dei diversi paesi coinvolti nell’organizzazione e capire l’importanza dell’evento, nonché di tenersi pronti ad intervenire presso il Parco per documentare la discriminazione del Comune di Roma.
Conferenza Stampa
Merc 6 Maggio ‘09
Ore 12.00, via Bixio 12, Roma
Presso Associazione Dhuumcatu

Tel 06 44361830, Fax 06 44703448 e-mail: dhuumcatu@yahoo.it

mercoledì 29 aprile 2009

Venerdì 1° maggio tutti in piazza

Invitiamo tutti i lavoratori, italiani ed immigrati , uniti, a partecipare alla manifestazione in difesa dei diritti dei lavoratori e contro il lavoro nero.

Tutti in piazza della Repubblica a
Roma

Venerdì 1° maggio

alle ore 10.00

Asso. Dhuumcatu via Bixio 12, Roma. http://www.dhuumcatu.org/ dhuumcatu@yahoo.it Tel 0644361830, 3398127020.

giovedì 2 aprile 2009

ASSEMBLEA NAZIONALE DEGLI IMMIGRATI E DELLE IMMIGRATE

“Per riuscire a cambiare realmente le nostre vite in Italia, in
Europa occorre una presa di parola, forte e decisa...
da parte nostra”
Il 15 febbraio scorso un gruppo di cittadini/e immigrati/e si è incontrato a Firenze, un appuntamento pubblico, perché eravamo e siamo convinti che solo a partire da un confronto e da una discussione seria sulla necessità di opporci, con determinazione, all’onda razzista, xenofoba e discriminatoria che il governo ha sapientemente alimentato con i suoi annunci, provvedimenti e decreti, potremo dare un senso alla protesta che giustamente viene da più parti in questo particolare momento. Non abbiamo dubbi che questa linea politica sia la continuazione di quanto posto in essere dai passati governi di centro sinistra e destra, che insieme hanno creduto che andare incontro alle richieste di quella parte della cittadinanza italiana, che si ritiene “doc” e guarda con disprezzo chi è diverso, fosse elettoralisticamente producente.
Questa politica del governo è fatta, anche, per disorientare il resto della popolazione italiana convincendola attraverso un bombardamento mediatico dell’esistenza di un terribile nemico facilmente individuabili tra i cittadini/e immigrati/e e cittadini rom. Abbiamo deciso a Firenze di rivederci a Roma per proseguire il nostro cammino, che parte da lontano: dall’esperienza nell’associazionismo, nei sindacati e anche nel percorso che alcuni di noi ha fatto nel CII (Comitato Immigrati in Italia). Ci siamo dati il compito di proseguire nel coinvolgimento di quella parte della cittadinanza che non ritiene umanamente accettabile il comportamento e le scelte del governo in materia di immigrazione, oltre al maggior numero possibile di immigrati/e.
Noi che, come i milioni di immigrati nel mondo, negli USA e nella fortezza Europa, abbiamo fatto nostro lo slogan: “qui siamo e qui rimaniamo”, siamo convinti che solo una presa di coscienza chiara e decisa potrà ridarci la forza per difendere la nostra dignità ed il ruolo che svolgiamo in questo paese, e crediamo sia giunta l’ora di chiamare gli immigrati/e e gli italiani/e antirazzisti/e a costruire resistenza, ad attrezzarci per difendere i nostri diritti, che sono i diritti di uomini e donne che non si arrendono alla marcia vergognosa di un governo che segrega, fa sparire, e condanna all’incertezza migliaia di persone, un governo che insiste nell'imporre il loro concetto di “italianità”.
La nostra proposta è questa:
incontriamoci, parliamo, discutiamo del nostro futuro, insieme poniamo le basi per costruire la più ampia unità possibile di tutte e tutti gli immigrati/e, senza dimenticare che solo costruendo organizzazione e soggettività riusciremo a contrastare l’invisibilità, la clandestinità e saremo finalmente protagonisti della nostra vita, del nostro futuro, capaci di incidere in ambito sociale, economico e politico e di costruire alleanze e convivenza fraterna con i cittadini italiani.
Riteniamo questo appuntamento, un passaggio decisivo, per decidere in forma assembleare e partecipata, quale organizzazione o soggetto, quali strumenti e quali metodologie usare per attuare le iniziative necessarie per ottenere, come cittadini immigrati, rispetto dei nostri diritti e garanzia di sicurezza e giustizia sociale per noi e per l’intera società, della quale siamo una parte importante.

E´ GIUNTA L’ORA DI AFFERMARE IL PROTAGONISMO SOCIALE E POLITICO
DEGLI IMMIGRATI E DELLE IMMIGRATE

ROMA 5 APRILE 2009

ASSEMBLEA NAZIONALE
Dalle ore 10.00 alle ore 15.00
Via Galileo 57
(Vicinissimo Piazza Vittorio / stazione Termini)


Promuovono:
  • Unione Cittadini Immigrati Roma
  • Movimento Migrantes Y Familiares MFAM
  • Ass. Todo cambia Milano
  • Comitato Immigrati Napoli
  • Ass. Dhuumcatu
  • Lega Albanesi Illiria
  • Ass. Filippini Roma
  • Comitato Immigrati Roma
  • Ass. Sunugal Milano
  • Ass Insieme per la Pace
  • Ass Mosaico Interculturale
  • Federazione Senegalesi della Toscana
  • SdL intercategoriale
  • Ass. FOCSI (Roma)
  • Ass. Bangladesh (Roma)
  • Uai (Como)
  • Centro delle culture (Milano)
  • Ass. Punto di partenza
  • Movimento lotta per la casa (Firenze)
  • Ass. El Mastaba (Firenze)
  • Ass. Arcobaleno (Riccione)
  • Sunugal (Milano)
  • FAT
  • Studio 3R di mediazione
  • Centro delle culture (Firenze)
  • Andres Barreto (Roma)

Vojslao Stojanovrc (resp. Immigrazione PRCTorino); Mohamed Badaoui – ass. interculturale Todo Cambia (Milano)

lunedì 30 marzo 2009

Tor Bella Monaca : Manifestazione contro il razzismo

Comunicato stampa


Le diverse comunità immigrate, insieme alla comunità pakistana, hanno indetto per Domenica 5 Aprile ’09 una manifestazione a Tor Bella Monaca a Roma contro il razzismo e per la sicurezza degli immigrati.





MANIFESTAZIONE

Domenica 5 Aprile ‘09

Ore 17.00, Fermata Cotral, Tor Bella Monaca

Comunicato Stampa


Tor Bella Monaca a Roma è diventata "Tor Brutta Monaca"

Attraverso continue campagne xenofobe, una parte della classe politica italiana, al di là degli schieramenti destra-sinistra, presenta noi stranieri come criminali, terroristi e causa della crisi economica. Le campagne stereotipiche ai danni di stranieri non sono un fenomeno recente: sin dagli anni ‘90 in Italia i marocchini prima, poi gli albanesi e i musulmani sono stati continuamente criminalizzati, come sta avvenendo ora con i rumeni, continuamente accusati di gravi vicende di cronaca addirittura attraverso false testimonianze.
L’avanzamento della “cultura dell’odio” sta provocando un’escalation di gravi episodi di intolleranza ed aggressioni verbali e/o fisiche ai danni di stranieri. L’appello lanciato “a quanti hanno responsabilità istituzionali, culturali, educative” il 2 Febbraio 2009 dal Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, sottolinea come il susseguirsi di episodi “raccapriccianti e xenofobi” non si possano più considerare fatti isolati, bensì “sintomi allarmanti di tendenze diffuse che sono purtroppo venute crescendo”.
In questo contesto, il ruolo ricoperto da alcune forze dell’ordine pubblico è stato di lavorare al fianco di quei politici impegnati, a fini propagandistici, a strumentalizzare l’accresciuta presenza degli immigrati in Italia, dimenticando che sono impiegati dello Stato e non dei governi. Spinti dall’ambizione di far carriera e ricevere medaglie, si impegnano soltanto a fermare, legittimamente o meno, quanti più immigrati possibile.
I controlli indiscriminati - il 90 % dei quali sono effettuati da diverse forze dell’ordine, che dovrebbero essere al servizio dello Stato, e non a fini politici - hanno il duplice effetto di far apparire agli occhi dei vicini italiani gli stranieri come dei criminali e legittimare i militanti di PDL/Lega Nord/Forza Nuova ad aggredire gli immigrati.
Occorre denunciare e riflettere sulle continue e recenti aggressioni, che si stanno verificando a Tor Bella Monaca, diventata “Tor Brutta Monaca” - le ultime di questa settimana, fino a ieri taciute, ai danni di un cittadino bengalese e, la più grave, nei confronti di Mohammad Basharat, negoziante pakistano, ridotto in fin di vita - e sull’atteggiamento xenofobo verso gli immigrati, che sta gravemente inasprendo le relazioni sociali nel territorio. Tor Bella Monaca purtroppo non è l’unica area periferica romana dove si susseguono quotidianamente episodi di violenza razzista ai danni di stranieri, che sono ignorati dai mass media e dall’opinione pubblica. Nei giardini di Via Tor Pignattara a Roma e in quelli adiacenti al capolinea della metropolitana B Rebibbia ogni giorno ci sono vittime di razzismo.
A quelle forze politiche, responsabili dell’inasprirsi del clima conflittuale, all’On. La Russa, Ministro della Difesa, chiediamo di impegnarsi per la difesa degli immigrati con un presidio fisso di militari a Tor Bella Monaca, in quanto il Commissariato Casilino Nuovo non è più in grado di gestire la situazione.
La richiesta che avanziamo è quella di cambiare responsabilmente questi atteggiamenti discriminatori e razzisti per favorire la convivenza sociale; rafforzare il controllo di Tor Bella Monaca da parte di P.S, CC, GdiF, visto che il Commissariato Casilino Nuovo col suo operato sta inquinando il suo stesso territorio e sta portando avanti una repressione continua verso i negozianti stranieri, intimorendoli con controlli continui ingiustificati e minacce di sequestro delle loro attività.
Vorremmo capire, rivolgendoci al Dirigente del Commissariato Casilino Nuovo, com’è possibile che da anni nella stessa zona si ripeta lo stesso tipo di violenza contro gli immigrati e se lei è in grado o meno di lavorare per una vera sicurezza in questo quartiere per tutti i cittadini, immigrati e non.
Sappiamo purtroppo che, anche dopo questo comunicato, si continueranno a portare avanti forme di controllo che celano atteggiamenti discriminatori. Ci rivolgiamo quindi, ai compagni ed alle associazioni impegnate in iniziative antirazziste per discutere di una “Roma per tutti e non per i fascisti”.
L’appuntamento fissato è per questa sera alle ore 19.00, via Bixio 12, Roma, presso l’Associazione Dhuumcatu.



Riunione
Lunedì 30 Marzo ‘09
Ore 19.00, via Bixio 12, Roma
Presso Associazione Dhuumcatu